Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

lunedì 29 novembre 2021

Sveglia

 
Mi sveglio stanco
Notte disidratata
Depressione
Reazione
Dimentico i picchi
Della mia emozione critica
O della mia critica emotiva
Come posso farle passare
A chi non ci è mai passato?
 
Il pensiero comune
Granitico
Mi sta uccidendo
Perdo la speranza
Ma so che devo
Continuare imperterrito.


sabato 27 novembre 2021

Due stadi storici stanno tra noi


Stanca la via d'aspettare il suo maggio
i remi in barca vorrebbe tirare
gusta tra i testi suoi un assaggio
dei giorni che la vedranno volare

Ma ahimè si osserva e si rende conto
dover avanzare - astuta e impegnata
leggera se può - ma ancora per molto
se bene quell'alba vuol preparata

Due stadi storici stanno tra noi
ed una vita ben conformata
quella guidata dagli aristoi
in patria vera e non più agognata

Vita già per la bandiera - e poi
lotta totale per affermarla
quindi, il lavoro di nuovi frantoi
sereno - in direzione contraria

Quest'ultimo vedo in tante persone
allineate alla vecchia guida
non posson comprendere la situazione
di chi è alle prese con l'ardua sfida 

sopra descritta - e banalmente 
gli porta biasimo, come a un pigro fallito
loro che vivono si facilmente 
nella lor epoca, e in un posto gradito 

Al giro di boa, sei ancora dubbioso
di quant'altro ti spetti di battagliero
forse è il dubbio l'aspetto più tormentoso
il tiramolla lungo il sentiero 

In un modo o nell'altro, sei avanzato
e nulla mai vedi di tanto diverso
dai vecchi capitoli, sul nuovo selciato
o nelle tematiche ostinate del verso 

Questa è la mia storia, e non ha senso che parli 
di ciò che ignoro o che non mi interessa
Frutti più teneri? Vorrei gustarli...
ma stanno laggiù, nella terra promessa. 


giovedì 25 novembre 2021

Già, se potesse la mente fine


Già, se potesse la mente fine
esser felice altrimenti
che raggiungendo il suo alto fine
diserterebbe tal ardui intenti

Mondo che grezzo ed irrazionale
vede - richiama le sue correzioni
non deve soccombere dinanzi al male
ma scolpire e fissare le sue visioni

Quel giorno lontano va costruito
con le sagaci fatiche
che sempre sottendono al mito
solo in soverchie forze nemiche

Puoi giovar quindi d'improvvisa incoscienza
e d'un piacer passeggero
ma devi affrancarti con arte e scienza
dal monopolio straniero

Mentre tu annaspi e vedi scuro
sappi che loro gioiscono inetti
tronfi nel presente di creare il futuro
che solo è fango per gli animi eletti

Quante le cupe correnti
che a questi lanciano addosso
onde traverse, impetuose e sfiancanti
e mai non mollano l'osso

Tengon le redini della cultura
volta a consolidare il dominio
la brava sovrastruttura
di questo squallido regno

Reggi e trascegli tutto il reale
isola ed usa ciò che ancora è buono
a farti gioire e poterti lanciare
verso la punta del cono

Tutto scruterai dall'alto 
dopo la tortuosa salita
illuminerai una mente d'assalto
che farà sua la partita. 




domenica 21 novembre 2021

Sonetto dell'identità


Distingui l'indole dall'abitudine
il carattere dall'accidente
fa questo ad ogni latitudine
e imparerai a capir la gente

C'è chi è ricco e gira con le pezze al culo
e non s'interessa di nulla
s'appiglia al denaro per sentirsi sicuro
ma nell'animo è misero - dalla culla

Chi è davvero avulso ad una cultura
se pur la respira da sempre
lotta per superarla, vince la paura

sfida l'attrito della sua gente
e se gli mostri una figura
della sua patria, si esalta all'istante.


sabato 20 novembre 2021

Subalterno è il destino

 

Frena l’indignazione brutale
per chi tutto ti chiede di spandere intorno
gioia che niente ti seppe donare
e nessuno – entro questo squallido stormo
 
Fa profondo ricorso a ogni tua risorsa
vinca ugualmente la gemma infangata
solo tuo sarà il merito lungo la corsa
d’averla soccorsa e lucidata
 
Potrai infine infliggere a loro
stessa e più cinica trascuratezza
già navigando la tua barca nell’oro
ormai lontana dalla bassezza…
 
Sol che la notte ti grida impietosa
il tuo esser nessuno e tenere nulla
e i ricordi fisici di una vita odiosa
che giammai emerse, se mai stette a galla
 
Pregustan le linfe i piaceri autunnali
non sembrano dolci castagne, né fichi
ma solo le acredini stagionali
di chi si privò di quelli più antichi
 
Di resistenza, umiltà, gavetta
parlano senza cognizione di causa
genti all’intorno – e ciò grida vendetta
per chi dal tormento non conobbe pausa
 
Non è umiltà, bensì umiliazione
quella che ancora chiedono a me
che nulla ho da meno di quelle persone
e devo pigliarne ordini – ahimè
 
E ancora paziente nel costruire
non voglio essere – ché è già tardi
sarebbe il tempo del quieto gioire
già che sei arrivato, e per via d’azzardi
 
Se quel che ho fatto contro il sistema
l’avessi fatto dentro di esso
avrei la Ferrari, villa con piscina
l’oro nei bagni e statue all’ingresso
 
Invero al prossimo non devi appigliarti
quel che provi non sa, e non si risente
se la tua vita continua a umiliarti
e non realizzi un bel cazzo di niente
 
Certo che tu ad alzare la cresta
cento volte hai provato, ma poi concludendo
quanto sia vana ogni fiera protesta
in un mondo alieno, che però sta finendo
 
Finirà lentamente, quanto la tua vita
ma è ovvio che puoi ottenerne ben poco
se già non ti converti a questa partita
fanculizzi il passato, e ti rimetti in moto
 
Subalterno è il destino di chi controcorrente
cresce ben le sue idee – verso il giorno fatale
resistenza strenua di corpo e di mente
sarà ripagata dal ruolo apicale.
 
Non puoi esser gaudente e rivoluzionario
ma pensarlo fa parte ben del percorso
ogni dubbio rispecchia un mondo falsario
e le spine di cui assaggiasti il morso.

domenica 14 novembre 2021

Quando saranno fratelli

 

In un coacervo di disaccordi
come può la vita suonare bene?
Forse sarà perché spesso dormi
Intelletto – e non stridono più le catene
 
Ci sia un accordo più primordiale
che ben ha poste le condizioni
di un piacere più semplice e materiale
che non abbisogna di ardite astrazioni
 
Ogni astrazione poggia le scarpe
nel grigio fango della realtà
se non spende il filosofo ben la sua arte
quella non migliorerà
 
Ciò che si sbroglia direttamente
con repentina azione
non devi elaborar mentalmente
non devi farne astrazione
 
Forse la Dimenticanza interviene
saggia a disperdere un’iniquità
che affrontare precisa più non conviene
meglio abortirla con autorità
 
Tante le cose che vanno affrontate
posteriormente – attento alla Tara
la dimension del soggetto pensante
evitando d’immergersi nell’acqua più amara
 
Lasciagli fare il loro percorso
e che sostengano i loro fardelli
inciampino nelle ramaglie del corso
parlagli quando saranno fratelli.

L'Odio

 

prologo


Ritorno al macello

l'origine del bene

il giorno più bello

ciò che conviene


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Masticar torti invendicati:

condanna dei deboli invertebrati

O di chi è incastrato in gabbie di rovi

e non può darsi che morsi impietosi


Solo una cosa può estinguere l'odio

una violenza al quinto stadio

ciò che può dare il senso del sacro?

compiere il più grandioso massacro


Afferra la verità nelle mani

di cosa sono gli esseri umani

non ve n'è uno che dietro i suoi vanti

non sia una merda: concime per campi


Giraci attorno finché ti pare

ma sale rovente il livore astrale


Vuoi solo lame, fiamme, esplosioni

ed estirparli da tutti i cantoni


Li vuoi legati, feriti, impotenti

morsi alle loro facce impudenti


La spudorata testa di cazzo

voglio mozzarla per puro sollazzo


prenderla a calci giù per il prato

ed ogni infame stronzo impalato


voglio cataste di cadaveri inerti

senza più fiato, né occhi, senz'arti


Che più non abbia mezzo d'espressione

viscido il porco, rude cialtrone


E non tediatemi con discorsi di pace

voglio la morte, il dolore, la pece!


ciò che ci ha afflitto ingiustamente

per una lurida merda vivente


noi ogni giorno lo rammentiamo

e ci sbraca il cuore come un uragano


e allora non c'è porto sicuro

devi sfondargli quel cazzo di culo!



sabato 13 novembre 2021

Disintossicazione

 


E rilassati, scaccia l’intruso molesto
prendi aria e liberati dalle tossine
cerca un rapporto più nuovo e fresco
portalo in gita fra mari e colline
 
chi non ti ama ed è diverso
sempre rifuggilo come veleno
con lui il gioco è sempre perso
…perdici sempre di meno!
 
contatto minimo ti guasta assai
e si trascina a lungo il disagio
ti toglie la voglia di fare - e semmai
vuoi dare armi al tuo dispregio
 
questo alimenta l’infida giostra
che bellicosa non può fermarsi
e considera che dalla parte vostra
(dei nobili) pochi usano schierarsi
 
Sarebbe dunque persa la guerra
non imbastirla, vinci altrimenti
serpeggia astuto su questa terra
vivo tra rocce, abeti e torrenti
 
smettila d’interpretare i silenzi
se hanno da dire, vengano a cercarti
come fai tu - e per quanto li pensi
loro non passano il tempo a pensarti
 
verso materia e non verso concetti
gira improvviso il mio interesse
e non c’importa di essere eletti
dalla natura, né dalle masse.


sabato 6 novembre 2021

Distici dell'incazzo


Ragazzo, non era come ti atteggiavi
ma lor ch'eran sbobba, sì, da maiali

Meschini piazzano la mossa più lercia
e non li giustifica la vista guercia

Anzi, li condanno proprio per questo
che non lo piglino come pretesto

Son guerci alla nascita - nell'animo loro
perciò non distinguono l'ottone dall'oro

La forza scambiano con debolezza
e han la tua vita sol compromessa

L'onor lo lasciano volentieri
ad altri - ma sono orgogliosi e fieri

Non voglion che gli si tributi sdegno
e mai nella vita han colto nel segno

Siam stanchi, noi nobili, di sobbarcarci
ciò che si scrollano gli animi marci 

Vivere senza verità e giustizia 
e per gente che non ci ama e ci strazia

Mai un progresso dobbiamo a costoro 
digeriamo un passato opprimente ed oscuro 

Ci ripresentiamo arditi alla vita
per esser traditi da feccia infinita

Sembra il resistere l'unica vittoria 
ed il descriverli con cinica boria

Loro ci han fatto sentire in colpa
di ciò che ci han fatto - massa bifolca 

Ci siamo rigirati nel cuore
sante reazioni di nero rancore 

Come se ad animi pii ed innocenti 
fossero volti concetti violenti 

Confermano la superficialità 
quando condannano senza pietà 

Ciò che dicemmo alla stessa:
che fosse sbranata da una leonessa 

O robe simili - comunque giuste 
avendo lei offeso le genti più oneste 

E i nostri abbagli, li han sulla groppa
ci tiraron sugli occhi la merda: troppa

Se siam superiori, non è cosa ingenua 
dir che lo siamo su tutta la linea 

E il corollario della bassezza 
è sconciare giustizia, verità e bellezza

Una persona mi disse una volta
(era il rimprovero di una donna stolta) 

Che felicità sol poteva darmi
un di quei luridi vermi bastardi

Come se il mio giusto disprezzo
non provenisse dal vissuto pregresso

Ma fosse un atteggiamento sbagliato
da lor signori in tal modo punito 

Ch'io fossi duro, cattivo, arrogante 
più presuntuoso d'un arco rampante 

Non fosse che aveo già toccato la luna
coi piedi immersi in bieca sfortuna 

Per cui me lo potevo permettere 
e scriverlo tosto a grandi lettere

Per le mie lettere non cambierà 
colei che odio: l'umanità. 




martedì 2 novembre 2021

Si riempia di gioia il suo astratto concetto


Nella coscienza di ciò che atroce
fu - mi divincolo e la mia angoscia
fissa iraconda una nuova luce
che avrebbe raggiunto a colpi di ascia

Tronchi sublimano nell'inconscio
e speranza respira - tutto sembra men duro
di colpe tue e d'altri pagasti dazio
poggiar vuoi la vita su terreno sicuro

Sai che qualunque cosa succeda 
- e pende latente sciagura improvvisa 
resisterai: ché un futuro ti veda 
purificato da ogni bieca accusa

Fa quel che puoi ad evitare il peggio 
ma incaponirsi mai: fatalismo. 
È lui che conduce, e ti rende saggio 
illuso d'infrangere il meccanismo

Ti credevi strizzato da intimi lacci 
ancor non li strappi, ma il nucleo è più duro
e da nuova prestanza sorgon nuovi coraggi
di poterla agguantare vivevi ignaro

Già, sembrava finito il tuo battagliare
si muoveva acquattato - stanco di sé 
se ogni causa faceva oramai sbadigliare 
quieta semplicità volevi per te 

Era solo una crisi, e per quanto profonda 
come agguanti occasione di risalire
ti fai trascinar dall'ebbrezza dell'onda
e per quanto più accorto, torni ad ambire

Se di corpo e di mente riversi il progresso 
a obiettivi più semplici, per recuperare
esperienze vitali all'astioso te stesso 
quelli grossi potrai rilanciare

Qualcun sta lottando analogamente 
a creare qualcosa che splenda in futuro 
sappi che questa gente 
capirà il tuo presente ed anche il sentiero

Ad ogni angolo ci sono tragedie 
e cantori di esse - I lor protagonisti 
fatteli amici, lascia vuote le sedie 
già schierate a spettacoli stupidi e tristi

Sacche del disprezzo vuota con parsimonia 
non essere a tua volta superficiale 
il rimorso atroce t'insegna 
sia ancor peggio commettere che ricevere il male 

Ora temi i ben tanti difetti che abbiamo 
rendan difficilissime le relazioni 
presto odioso o scadente è anche quello che amo 
e reciproche son queste percezioni

Fai valere saggezza, e forse ignara fortuna
sta aspettando nell'angolo di darti un colpetto
che ti tragga le scarpe dalla nera laguna
si riempia di gioia il suo astratto concetto.