Non altra strada
che lotta infinita
spiacente e braccata
nel petto - la mente
oberata, alle prese
con la nube scura
compatta del male
contro la foschia irritante
polverosa e piena d'ostacoli
previsti e imprevisti
Mentre qui non si vive
non v'è pace né guerra
e rassegnato, l'istinto si volge
ai sentieri interni
e a ciò cui può attingere
Già, devo foggiar le armi
a chi un giorno verrà
con bandiera e spada
svetterà il suo coraggio
Devo scordare l'amore
Mondo non ne ha per me
ma il mio lo conservo
e continuerò a donarlo
a costruire per distruggere
Già stanco e confuso al mattino
lacero e logoro, stizzito, mordente
vessilli nemici sulle colline
sulle piattaforme ove scrivo
Quanto a lei, signora
non abbandonerò
la question sempiterna
soffocato nella presa mortale
Il buco in cui ci hanno gettato
è profondissimo - tuttavia
non è privo di appigli
a chi ha stoffa d'eroe
non asseconderò
la voglia di morire
e se il tempo mi soverchierà
sconfitto - lo accetterò
dacché il segno è lasciato
e vita non c'è.
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