Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

venerdì 29 luglio 2016

Lesta e infallibile


Torbido il sonno non riesce a dormire
truce la veglia ancor non può agire
vo sublimando sulle colline
ciò che giammai non può esser sublime

come è possibile dimenticare
ciò che ogni angolo vuol richiamare?
Continuerà questa guerra dei mondi
posson soltanto cambiare gli sfondi

vuole rinascere orgoglio morente
dalla galera della tua mente
il cosmo è una gabbia dai cento strati
vuole sancire i tuoi connotati

ti funge da ostacolo e da ristoro
sai che sei nato nel segno del Toro
significasse qualcosa potrei
chiedere agli astri di esser dei miei

invece puoi solamente contare
le metamorfosi di questo animale
non corrisponda alla specie, ma al regno
se vuol risolvere tutto il disegno

che ti ha voluto quivi braccato
sì ché per essere ben vendicato
devi impostare la scena al contrario
con un vantaggio ORIGINARIO

ponga il nemico su strade perdute
le sue proteste restino mute
mentre degenera fino all'inferno
raccoglie il sangue, lo sputo e lo scherno

sia la parafrasi della sua bassezza
vita si indegna di avere bellezza
d'ogni ferro e vetro siano magneti
sian nella polvere i giorni più lieti

ché io soltanto con il mio inchiostro
potei reagire al dominio del mostro
e convogliar queste spade silenti
laddove contino i loro fendenti

non dunque qui, agli orecchi dei sordi
non nel groviglio dei tuoi ricordi
ma nella mente di un grande Signore
che possa scioglierlo con il suo onore

possa iniziar la cruenta riscossa
lesta e infallibile ogni sua mossa
della sua prassi migliore la mia
sarà il preambolo della teoria


giovedì 28 luglio 2016

Tutte le stagioni adesso



Il modo per disfarsi
delle apparenze
è apparire di meno

ora i tuoi moti
d'aggressività ed affetto
sono liberi di essere se stessi
e dunque coerenti

non parlare più
a menti indegne

o la tua memoria
sarà un tessuto di violenze
irriscattabili
se non nell'oblio

ora è cambiata la stagione
dell'anima
tutte le stagioni adesso
ti vestiranno meglio

ora cogliamo l'opportunità
della tolleranza
e tolleriamo l'opportunismo

ora finisco di scrollarmi
di dosso strascichi del presente

sarà men duro girovagare
senza una meta
capiterà più di rado

senza riferimento a una meta impossibile
molti più luoghi saranno mete

e alcuni ci aspetteranno
più persone ci accompagneranno

sarà più facile tacere
e parlare

tanta arte quieta ci aspetta
in questo nuovo limbo

questro cruccio fisiologico
si dissolverà

posso chiudere il taccuino
con fiducia

domenica 24 luglio 2016

Carbonio



Prendi in considerazione lo scopo
solo se hai constatato di amare i mezzi

ciò vale anche per il suicidio
finché vuoi bene al tuo corpo, non lo farai

in questo modo si risparmia un sacco di tempo
tormentato

un luogo in cui sono passati tutti
non può essere per definizione
un luogo infernale

pochi ci si avvicinano

ragiona da generale cinese...

se tu comprendi il nemico
e lui non ti comprende
chi è in vantaggio?

non crucciarti dunque
dell'incomprensione
te ne crucci perché
vuoi un'amicizia
che sarebbe infondata

un cretino può contare sul corpo
di un altro cretino
ma non sul suo cervello
che non fa un passo oltre

100 cretini possono distruggere un teatro
non comporre una tragedia

un sistema politico può spazzarne via uno superiore
non sostituirlo

la precedente rivoluzione
consente al cretino di vincere senza pensare
e senza combattere
ma quando sarà costretto a farlo
cadrà nel panico più totale

se sai questo
pensa e combatti lieto
non invidiare il cretino
che non ha avuto quest'occasione
e che la sprecherà al suo turno

dovrei forse edulcorare e mistificare
concetti bellicosi,
temi davvero universali
come l'invidia e il confronto?

Ma perché?

Siamo soltanto pezzi di carne in apprensione
per la propria sorte

dal primo all'ultimo

e se ci sforziamo di leggere in ciò
qualcosa di squallido
peggioriamo la nostra sorte

nessuno che faccia politica o scienza
peraltro, né arte o quel sia

ha come movente
l'amore dell'umanità

è chiaro che vuol imprimersi su di essa
come un timbro di fuoco

quanto al politico
fa questo ragionamento

il carbonio, in forma grezza
è carbone
in forma cristallina, è diamante

così giustifica e ama la gerarchia
lo stato totalitario

è l'unico modo, di far del vizio virtù
di impedire al male di nuocere
di amare ciò che è spregevole

io non mi amo perché sono spregevole
ma perché ambisco a diventare pregiato


e perché sono uno che ha detto 'sì'

sabato 23 luglio 2016

Voce in capitolo



Mescoliamo l'isolamento dell'arte
con l'arte dell'isolamento

in entrambe le abilità
siamo ancora indietro

non è detto che i tuoi cantori
vadano ad interpellare
tutti gli imbecilli che ti hanno apostrofato
bisogna guadagnarsela, l'attenzione
non avrà voce in capitolo
chi non sia una bella voce

irruenti maiali destano complessi
il misero fallimento e l'oblio li puniranno
ora distaccatene e sii il protagonista
ed il capo di ogni tuo momento
e del tuo movimento

mai più deviazioni
mai più spiegazioni
mai più lacerazioni & congetture
grovigli psichici & acquitrini

sii padrone della tua storia
di quella passata e di quella a venire

ma per poterlo essere, non devi toccare
sostanze contaminanti
rispondi al disprezzo col giga-sprezzo
alla superficiale incomprensione
con la profonda comprensione
questo non li umilia nell'animo
ma un giorno, li umilierà nel corpo

se parlano i fatti, e tu giochi da solo la tua partita
qui si hanno i preamboli del vincitore

che minestra riscaldata però è la vita
quale spreco immane di ogni suo boccio

ogni cosa ha il suo responsabile

ti vendicherai degli appagati istinti dei turpi cialtroni
che han compiuto solo squallide devastazioni

forse che non meritano, anziani
la disillusione della vecchiaia
il loro nulla di fatto?
ed un partito che si sfalda
ed ogni lor proposito

smaniosi, han voluto raccogliere senza seminare

prenditi solo i tuoi calci nei denti, non anche quelli degli altri
conquistati con stupide provocazioni
e torti al buon senso

hai assaggiato la gelida colpa dei tumori altrui
anche di quelli che se li meritavano
per come han trattato la vita e i nobili
tutto per servire la causa della conoscenza

hai dato priorità alla giusta causa
accettato accuse intollerabili

hai vissuto nell'antro del dubbio
rosicchiatone i cartami
fino al naturale sfacelo
o all'errore fatale

e adesso ancora il mondo parla per enigmi
che non puoi eludere, e non hai i mezzi
materiali della tua ricerca
che spiriti peggiori ebbero

esseri immondi ancor ti contaminano
e sempre la scelta è tra due realtà deplorevoli

ma io arriverò in fondo al viaggio

e quando la storia mi darà ragione
le dirò: troppo tardi bella

ora voglio la tua testa...

lunedì 18 luglio 2016

Silenti i sassi



Oh com'è dolce la solitudine
oh come planano silenti i sassi
lanciati nel vuoto
oh come la puttana Intrepida
dopo essersi fatta stuprare e sputare
da tutti i mascalzoni,
diviene casta e si fa chiamare Prudenza
oh che bello essere maestri e avere un solo scolaro
che apprende tutto perché si applica
e vuole superarti
ed ora un sonno più maturo
mi consentirà di gestire
la fame e la sete

domenica 17 luglio 2016

Cipresso confidente


Devi fare concessioni al nemico
che adesso coinvolge apparenti amici

hai già stagliato ben sulla carta
le verità forti, ora rivendicazioni fisiche
di esse sarebbero inutili e auto-cruente

mai più parlare a chi non è preparato
usa confusione ed oblio, sfrutta l'egoismo altrui
e la superficialità

il quadro sarà ricomposto solo da mani amorevoli
che tutto comprendono e rettamente valutano

anche queste stupide macchie saranno cancellate

in giro per il mondo ritroverai i pezzi del tuo orgoglio infranto

il corpo suggerisce giusta cautela
la mente vivida al suo interno lotta
per non farsi anch'essa plagiare

qui bisogna essere sottili e non brutali
conserva un filo di fede, insinualo
tra le massicciate ostili

forse è passato e passerà quel che basta

stai appoggiandoti a disonorata sponda
ci sono spettri maligni dentro di te

ma tu sai ch'altri ti son debitori e tu
in infinito credito

ti tolsero a monte ciò che appartiene
agli Spiriti, si devono sviluppare ugualmente
e fanno allora come possono e devono e vogliono

ma lascerò presto quest'argine di fiume pecioso

quel che non affonda nella vita del poeta sono i suoi versi
ben poco altro

la crisi economica e la ganga sistemica in free-lance
rendono le cose più difficili a me, ma a quanto pare
non più facile alla gente comprendere come stanno le cose

è dunque presto e visto lo stritolamento e donde proviene
non puoi certo sperare il successo di un'insurrezione

è così, non si saltano tappe
affrescati di piccoli conforti e lembi di condivisione

non far provenire la condanna da ogni stilla del cosmo
e da tutta la storia

cui memoria e cultura ti danno accesso

è una cosa bella e responsabile, ma non devi eccedere

non teatralizzare quindi

sii piccolo come ti sentono gli altri
non ingigantirli come nemmeno sanno che sia possibile
e tremerebbero, dinanzi a sittale responsabilità

in effetti essi parlano con sicurezza, solo appoggiandosi
alla voce miriadica del cosmo e delle radici

ma non oserebbero contraddirla

non è dunque assurda la tua psicologia
essa sente correttamente

ma il tutto è suddiviso in egoismi
e tu li combatti come fossero uniti
quando ognuno pensa ai fatti suoi

la lor divisione è la tua salvezza
non gettarla via

ma l'inconciliabilità col sistema materiale
discendente da quello ideale
si fa sempre più chiara e stridente

non è che ora sia più facile convertirsi
anche solo superficialmente

il tessuto è talmente guasto ed assurdo
da essere ancor più indigesto
e privo di spazi

che il punto d'incontro sia allor più vicino di quanto pensi?

che un coraggio forsennato possa
adesso, portare un trionfo?

se mi pongo questa domanda prima di partire
forse non ho questo coraggio
ma forse la natura non me lo ha dato
per impedirmi di schiantarmi

forse mi ha dato invece un'avvisaglia fondamentale
qualche giorno fa
un incidente che vieta di farne un altro più grave
stavi correndo verso il burrone

e come dicevi, il corpo non è ancora volenteroso del nulla

qui il terreno scotta, l'aria lacera
ammicca una soluzione temporanea

qualche piccola verità avrà maschere olivastre
quello che conta è l'olio che
fa girar meglio le ruote

quanti parlano presuntuosi e ingenui al mondo
solo perché è amico loro e non cerca per sé soluzioni
anzi le aborre

ma chi cerca o ha trovato soluzioni
non può parlare al mondo
direttamente

senza passione, mi avvio verso una nuova sopravvivenza
verso avventure che non desidero ma che sono prescritte
ci sono ancora accorgimenti da mettere in atto
paesaggi da toccare e vedere
leggi da incidere

ora vado a cercare un cipresso amico
o qualche suo confidente


Decidi tu cosa è un poeta


Trattieniti nella vergogna
nel disprezzo
nella paura e nel dolore
non essere impaziente
non esser vile
vi è molto da studiare
vi sono porte che conducono oltre
non sprecare l'occasione
di conoscere un segreto della vita

esplora il più possibile le stanze che il fato ti ha concesso

non avere nostalgia di chi ti ha consapevolmente abbandonato
non era tuo amico

sii amico della tua solitudine
e non perdere tempo a seppellire pepite
laddove chi le troverà le scambierà per nudi sassi

fatti bastare un'esperienza negativa
se cogli tutto, è sufficiente

dopo puoi adagiarti sereno in una nuova solitudine
rimarginate le ferite, sei di nuovo te stesso
e sei più forte
sei saggio e meno esposto agli strali
impara – uomo intrepido
l'umiltà delle scorze difensive
il rispetto delle tue intolleranze
la natura ci è passata
da milioni di anni

se devi accettare d'apparire indegno
per diventare più degno
fallo

se devi accettare di perdere per vincere
fallo

la conoscenza nuova non viene regalata
è sempre un atto di conquista

laddove una resistenza
compromissoria è necessaria
per attingere una nuova conoscenza
la devi affrontare
attinta la nuova conoscenza
puoi abbandonare quel compromesso
come passaggio superato
ora si deve andare oltre
la vita non può continuare a subire
ciò che la mente ha superato

tieni spolverata una conquista
così da non doverla conquistare di nuovo

avvoltolati nelle vecchie tavole
fino a che non hai deciso che ti impolverano e basta

quando entrare in contatto con qualcosa?
Lo decide il fato

quando distaccarsene?
Lo decide il tuo essere quando è maturo

ci sono tanti falsi apostoli dei pochi veri dei
meglio perdere l'amicizia degli apostoli
che quella degli dei

anche un vero apostolo, ha un carattere gregario
è pertanto nemico della divinità
ama il vecchio dio cosi come odia il prossimo

non fare affidamento sugli apostoli
se aspiri a diventare un dio, parla con gli dei
loro ti capiscono

i veri amici sono quelli che ti vengono a cercare

con la passività, non si impara nulla
ma devi scegliere la posizione dalla quale
e l'ambito nel quale essere attivo

quando già si ha vissuto e non si dispone di forze
sufficienti per nuove grandi vicissitudini
si può aprire una stagione ad assetto ribassato
di contemplazione artistica attiva
puoi dialogare con chi ha vissuto e creato
e brama di comunicare il suo messaggio
di passare il suo testimone
di mettere a frutto il suo pezzo di battaglia

in una vita devono crollare
essere sacrificate tante cose in favore di una

decidi tu cosa è un poeta


adempilo.  

venerdì 15 luglio 2016

Questa stanza nel sentiero


Ozio rovente di sentieri braccati
viaggio a vuoto e ritorno nel pieno interiore
crollano le lettere come intonaco fradicio
perché un Dio ingiusto trova che non ne siamo degni
masochismo e ingenuità fuori dal mondo
convogliano dentro demoni
ed è troppo tardi per chiudere la stalla.

Questa stanza nel sentiero è stata preparata
molti anni fa, ogni giorno
la partenza, il passo, le vestigia, il percorso
determinano dove arriviamo stanchi
dove langue e si spegne la volontà
tutti si fanno contenitori, custodi, portavoce ed esempi
dei retti principi
tutti ne sono interpreti e padroni
tutti si gonfiano come panna montata
e infieriscono meschinamente
bosseggiano
mai che ti mostrino le loro falle.

Noi non abbiamo un mestiere ufficiale né imprese riconoscibili
Il corpo non ha voglia di essere distrutto
sicché le uscite negative si fermano al pensiero
ma con questo andazzo discendente pare che siano destinati
a vincere gli altri
non si affermeranno in vita nuovi punti di vista
finché essi sono empiricamente inaccessibili al prossimo
e non siamo insorti fino a stanziarci lassù
il divario tra testa e posizione sociale è sempre stato la base di tutto
la mente suggerisce che ci sono ancora intere gamme di sentimenti, commistioni, metodi,
passi di danza, e luoghi da sperimentare

Ci hanno richiamati all'ordine, alla forza, al contegno
ma nulla aggiungono a quelli naturali
questa attesa è sfiancante ma
il trauma psichico ha il suo decorso
devi metabolizzare tutto ciò che hai ingerito
apparenze sembrano indelebili
realtà sono eterne
un giorno saranno anche eternamente apparenti
ora non si può amare né costruire
dobbiamo essere prima redenti
ma la contaminazione
sembra avere proporzioni immani
destinate a farci soccombere
e richiedere decenni di drenaggio
non credevo mi sarei rialzato da stanotte
ora attendo qualcosa che mi mostri un domani
verso il quale non ho la forza per essere imperioso
era in qualche modo scritto
che dovevo contrariare tutti
tra poco tornerò a tingermi
in una compagnia difforme ma vitale
vorrei che questi lenti e piccoli passi a cui sono costretto
giungessero talvolta a qualche luogo nuovo
vorrei che questa 'poesia' avesse come fine un inizio

invece avrà una fine qualsiasi. 

giovedì 14 luglio 2016

E ora?


Dove eravate,
uomini perduti nei recessi del cosmo
nella morsa assassina delle circostanze?

posso essere con voi, in ritardo
come altri saranno per me
non saremo salvati

Negatati da un'empia superficie
l'appartenenza ai sacri concetti
lento ritrovi un pezzo di te, e ancora puoi scrivere

Ma forse è davvero il tempo dell'ultimo atto
non è strano che il contesto abbia queste tinte
e che il sentimento sia questo
lo prego di intensificarsi
acché io possa sistemare le ultime cose
e partire

Fratelli reali, nemici apparenti
fratelli apparenti, nemici reali
oggi decido che non ho fratelli
e non mi va di unire pezzi di stoffa umana
da mille persone, per trovare uno specchio

L'ultimo giudizio è quello che conta
e non si riscatta, in questa vita, e per molto tempo
ancor dopo. Non vi sarà tregua, se io non vi pongo fine.
Tra me e il mio peggior nemico, come in ogni
scontro equilibrato, finirà in pareggio
ma cadrò io per primo

Mi sono risvegliato mille volte, da queste notti
Hai ragione, lui non poteva aver pietà di me,
non poteva evitare di sbagliare
e questo è un segno del destino

le esperienze passate mi impediranno
di rivolgermi di nuovo a strane e improbabili
conciliazioni laceranti

la mia intensità di sentimento
travalica gli alvei comuni

linee si incontreranno lontane,
Lontane.

Ma qualcosa deve morire.

Dove voleva portarmi, quella strana vicenda mistica?
Precisamente qui: a ciò che sarebbe stato prima o poi fatale?
Ci è riuscita.

Non posso più spiegarti cose, vieni da altrove, e hai le orecchie tappate.

Forse non importa, quello che perderemo di noi, e di noi due insieme.

Questo non era previsto.

La solitudine lo era. Non sono il primo.

Spero che ciò che ho fatto possa cancellare il concetto di apparenza dalla realtà, dopo il suo ultimo grandioso e parossistico ciclo di dominio.

Le forze negative devono intensificarsi, prima di infrangersi e sparire.

Anche l'area ha mentito, voi suoi abitanti, siete tutti mentitori. Incapaci di andare oltre.
Ho avuto una mia area, che ora si concentra e si sfalda.

Ogni rottura di una norma prevede una sanzione
ed ora vedo me stesso fare l'ultima ammenda...
mi vedo cadere e lanciare il giavellotto
con le orde morali che si accalcano sul mio corpo
serpenti mi strisciano addosso, avranno ancora
di che succhiare dal corpo della verità
e forse lo restituiranno solo morendo.

Una parte di me vorrebbe sincerarsi di altre cose ancora: sperimentare più a fondo le persone.
Ma vi è in ciò solo un'attrattiva conoscitiva e professionale: il cuore vuol estinguersi.

Vuoi o forse credi di dover dare un colpo di reni e vedere un altro pezzo di viaggio?

Non hai sentito quella nota sinistra di qualunquismo sovraincisa all'elitarismo?
Non è stata fatale?

Basta con i riscatti, ora serve un passo.
Nessuno in fondo mi ha mai chiesto nulla,
nemmeno di restare per qualcosa.
Ho fatto tutto io.

Camerati avete obbedito più di quanto il superomismo consenta, perciò non sarete artefici di nuove tavole e non avrete raggi di soli più caldi.

Se mai capirai, ipotetico amico, è così importante?
Siamo ancora così schiavi dell'individuo?

Presto o tardi ti dissolverai assieme ai tuoi pregiudizi.
Forse hai sbagliato raramente, ma hai fallito il colpo più significativo.
Quello che sembra avermi spezzato come tu credi di aver saputo e non sai.

Che davvero ci siano ancora qui posizioni da difendere?
A chi dobbiamo chiedere quando dire basta?
Quando far basta con le domande?
L'istinto ha già risposto e forse vano si cerca oltre.
Come mai così poche immagini, come mai così prosaico stasera?
È il clima di chi non sente più molto
potere nemmeno nella poesia, che è vicino
al passo del non ritorno ed è bene così...

Dopo la prosa, al prossimo snodo, sarà il silenzio.
Dopo il silenzio, qualche passo classico.
Quando non basterà, a rimetterti in carreggiata,
e questa non sarà più allettante per nulla,
allora l'estro cambierà direzione.

Lascia stare quei combattenti, lascia stare quelle variopinte strade, lascia stare cento nuove anse di vita e ipotesi, lascia stare le storie e i concetti. Forse davvero, dopo il trapasso non si sente più nulla fino alla rinascita meritocratica.

Il tuo viso mi suggerisce ancora una vittoria vitale, ma in ogni caso, se non mi hai ucciso tu, mi ucciderà qualcun altro. Non sei la mano più invisa, posso accettarla.
Ma in fondo non amo nessuna delle vostre mani.
Io sono convinto di poter correggere qualsiasi errore, nel lungo termine.
Perché potrei non avere limiti intrinseci di sensibilità.
Le ingiustizie sono punite dalla loro temporaneità.
Mi feci scappare un cantata di troppo, e la voce non era nemmeno gran ché.

Dissolvenza. 


martedì 12 luglio 2016

Non a tempo perso


Sarebbe tempo che di onore il senso
riposasse in pace – e il meschino avverso
mondo ormai tacesse come spenta brace

perché esso sì privo di poesia,
deve trovar spazio ampio nella mia?

non è il tentativo di nobilitare
ciò che non si merita di ricordare?

sei solo una mosca che si posa orrenda
senza che il fastidio arrecato comprenda

tu sei lo schiamazzo e l'insistente suono
dietro cui si cela un piccolo uomo

tu sei la vergogna della coscienza
si riscatta sol nella falsa apparenza

ma io sono qui, a delineare
sempiterno scontro tra il bene e il male

che se il prim resiste, però all'amo abbocca
del secondo che in ogni caso tocca

e ne esce doppia una scia di sangue
non si sa tra i due mai chi sia il più grande

so che giaccio qui, e voglio liberarmi
ma sembra che i tempi siano ancora acerbi

ho imparato solo a segnar le tappe
serviranno a chi studierà le mappe

e dall'esito buono oppur negativo
sappia far domani il suo preventivo

così quella che oggi si trascina inetta -
una soluzione – la si trovi in fretta

quanti passi ancor, per uscirne chiari
per viaggiar nel mondo, dispianati i fari?

dissi sempre il fato cammina perplesso
con il suo bagaglio di spini appresso

dissi anche che non si può forzare
la bobina verso la scena finale

per il fatto che non è ancora scritta
non è ancor girata, forse preconcetta

ma se ognuna costa le sue brave spese
sai che può portare delle sorprese

se io chiudo qui, non ne esco male
ma con un fregio in testa, per un posto astrale

solamente adesso voglio ben vedere
come strascicare i decenni a venire

voglio un luogo quieto, per l'osservazione
un cervello lieto nella riflessione

sono stanco di una vita frammista
devo esser solo questo strano artista

ho compiuto l'azione che era necessaria
a vergar concetti non campati in aria

ma non puoi attardarti, pria di scendere in pista
oltre i tempi sani della conquista

hai avuto – e accettalo – altro baricentro
ti ha pur consentito di affrontare il vento

quello che è perduto, devi lasciar stare
entra ben nel prezzo di un percorso originale

fu così per tutti, non sarai diverso
ti sarai perduto, non a tempo perso

hai cambiato idea venticinque volte
su qual nuova impresa ti aspettasse oltre

adesso sei stanco anche di pensarci
ritti dentro a un dubbio bisogna starci

però questa volta ci siamo vicini
a trovar risposta che al vero collimi

voglio la mia acqua, il mio sé, il mio sole
voglio quel che tutta l'altra gente vuole

e guardar le giovani nuove leve
se più della mia sogneranno intiere

con un piede in terra a bramar la vita
l'altro che sotterra una stagion nemica

e sarò contento di armare la mano
con i miei pensieri, ad un nuovo titano


che lui parta subito con il suo elmo
senza funambolici fuochi di sant'Elmo

senza fuochi fatui nelle paludi
senza esser fragili né esser nudi

ed ora mi affranco anche dalla stesura
di una nota audace nella chiusura

non mi voglio ripetere un'altra volta
come se la strada ancor fosse molta

e che mi spettasse allo stesso modo
ora il luogo comune non abbia luogo

me ne andrò sincero e parlerò mendace
sarà scelta saggia, se anche meno audace

come la verità, senza l'amore
esagera e conosce solo il dolore

dopo il probo viaggio in questa contrada
sara buona la mia 'cattiva strada'.


domenica 10 luglio 2016

Verga il tuo trillo del diavolo


Non chiedere la comprensione
geloso coltiva il tormento
dopo la rivoluzione
puro sarà il sentimento

il nemico braccato nel pachiderma
perso oramai ogni diritto
lamenterà della tua mano ferma
l'ennesimo colpo inflitto

la natura umana ha sempre ragione
e non può esser costretta
di ogni sua minima mortificazione
tiene nel destro vendetta

viaggia nel turbine e prendi la penna
stoico e più freddo al tuo tavolo
dopo quel sogno che limpido accenna
verga il tuo trillo del diavolo

non aver fretta o rovinerai tutto
sei storpio e fallace in vita che getta
luce su quanto fosse mendace
voce che anticipa il lutto

di tutti gli avversi esseri al mondo
se per devastarli devi essere privo
di ogni difetto o di dubbio nel fondo
nessun bilancio passivo

inesorabile come la morte
cinico brilla più del diamante
l'hai affrontata e ora sei forte
di miglior vita l'amante

non pensar dunque alla rassegna
dei tuoi dolori presenti e passati
volgili in arte e ammucchia la legna
per nuovi incendi sfrontati

la vita premia colui che l'accoglie
si quando lei è più dura e men grata
volge in avanti e incede alle soglie
dell'era che vuol tramontata  

Io sarò qui



Le idee migliori tramontano
quando chi le rappresenta non ne è più all'altezza

Le idee peggiori tramontano
quando il mondo raggiunge
gradualmente, la loro altezza

e salga al potere qualcosa che in ogni caso
il popolo non può comprendere direttamente

accettai competizione e anticompetizione
nella commistione dell'onore

accettai sopportazione e ribellione
nella commistione dell'onore

accettai disonore per onore

fui accurato con chi era trascurato
corretto con chi era scorretto
giusto con chi era ingiusto

mi avvicinai a chi mi fuggiva e l'inseguii
mi riproposi a lui, dopo averlo perdonato

mi contaminai a fondo con ciò che
in fondo non mi competeva

aspettai, non saltai passaggi

avanzai deciso,
ressi l'indecisione
presi la decisione
con la coscienza obesa

insistetti, mi fermai, tornai indietro
quando doveva essere fatto

pagai ogni fottuto prezzo
con il suo fottuto strascico

non avevo gli anticorpi per le cronache dei giornali
ma li lessi

osai l'impensabile laddove l'infinito branco
non faceva nulla

ma arraffava e coglieva opportunità

e la superficie, dominante, doveva per me far sgorgare
un regno e una soluzione profonda

tradii me stesso, ossia la verità e l'amor proprio
ma mai definitivamente

guardai mille film dal secondo tempo
così da accogliere i coltelli rotanti della condanna

mi sentii responsabile dei delitti altrui

poi bevvi mille litri di grappa di menzogna
mi feci intridere e masticare dal mio peggior nemico
sfidando ogni sua cellula per infine annientarla

ma ci vorrà ancora tempo, tanto tempo

e io sarò qui

fino alla vittoria.  

sabato 2 luglio 2016

Il fato sa



La vita che avanza in direzioni storte
rifluisce periodica verso la morte

e tanto raccoglie in quei corridoi
sentimento presente e senno di poi

e l'uomo raffronta la sua duplicità
nell'amare e odiar la felicità

ed in questo fenomeno sta dell'arte il fermento
si coltiva il germe del superamento

ed il fato sa molto, sa tutto e di più

non credere mai di deciderlo tu