Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

giovedì 14 luglio 2016

E ora?


Dove eravate,
uomini perduti nei recessi del cosmo
nella morsa assassina delle circostanze?

posso essere con voi, in ritardo
come altri saranno per me
non saremo salvati

Negatati da un'empia superficie
l'appartenenza ai sacri concetti
lento ritrovi un pezzo di te, e ancora puoi scrivere

Ma forse è davvero il tempo dell'ultimo atto
non è strano che il contesto abbia queste tinte
e che il sentimento sia questo
lo prego di intensificarsi
acché io possa sistemare le ultime cose
e partire

Fratelli reali, nemici apparenti
fratelli apparenti, nemici reali
oggi decido che non ho fratelli
e non mi va di unire pezzi di stoffa umana
da mille persone, per trovare uno specchio

L'ultimo giudizio è quello che conta
e non si riscatta, in questa vita, e per molto tempo
ancor dopo. Non vi sarà tregua, se io non vi pongo fine.
Tra me e il mio peggior nemico, come in ogni
scontro equilibrato, finirà in pareggio
ma cadrò io per primo

Mi sono risvegliato mille volte, da queste notti
Hai ragione, lui non poteva aver pietà di me,
non poteva evitare di sbagliare
e questo è un segno del destino

le esperienze passate mi impediranno
di rivolgermi di nuovo a strane e improbabili
conciliazioni laceranti

la mia intensità di sentimento
travalica gli alvei comuni

linee si incontreranno lontane,
Lontane.

Ma qualcosa deve morire.

Dove voleva portarmi, quella strana vicenda mistica?
Precisamente qui: a ciò che sarebbe stato prima o poi fatale?
Ci è riuscita.

Non posso più spiegarti cose, vieni da altrove, e hai le orecchie tappate.

Forse non importa, quello che perderemo di noi, e di noi due insieme.

Questo non era previsto.

La solitudine lo era. Non sono il primo.

Spero che ciò che ho fatto possa cancellare il concetto di apparenza dalla realtà, dopo il suo ultimo grandioso e parossistico ciclo di dominio.

Le forze negative devono intensificarsi, prima di infrangersi e sparire.

Anche l'area ha mentito, voi suoi abitanti, siete tutti mentitori. Incapaci di andare oltre.
Ho avuto una mia area, che ora si concentra e si sfalda.

Ogni rottura di una norma prevede una sanzione
ed ora vedo me stesso fare l'ultima ammenda...
mi vedo cadere e lanciare il giavellotto
con le orde morali che si accalcano sul mio corpo
serpenti mi strisciano addosso, avranno ancora
di che succhiare dal corpo della verità
e forse lo restituiranno solo morendo.

Una parte di me vorrebbe sincerarsi di altre cose ancora: sperimentare più a fondo le persone.
Ma vi è in ciò solo un'attrattiva conoscitiva e professionale: il cuore vuol estinguersi.

Vuoi o forse credi di dover dare un colpo di reni e vedere un altro pezzo di viaggio?

Non hai sentito quella nota sinistra di qualunquismo sovraincisa all'elitarismo?
Non è stata fatale?

Basta con i riscatti, ora serve un passo.
Nessuno in fondo mi ha mai chiesto nulla,
nemmeno di restare per qualcosa.
Ho fatto tutto io.

Camerati avete obbedito più di quanto il superomismo consenta, perciò non sarete artefici di nuove tavole e non avrete raggi di soli più caldi.

Se mai capirai, ipotetico amico, è così importante?
Siamo ancora così schiavi dell'individuo?

Presto o tardi ti dissolverai assieme ai tuoi pregiudizi.
Forse hai sbagliato raramente, ma hai fallito il colpo più significativo.
Quello che sembra avermi spezzato come tu credi di aver saputo e non sai.

Che davvero ci siano ancora qui posizioni da difendere?
A chi dobbiamo chiedere quando dire basta?
Quando far basta con le domande?
L'istinto ha già risposto e forse vano si cerca oltre.
Come mai così poche immagini, come mai così prosaico stasera?
È il clima di chi non sente più molto
potere nemmeno nella poesia, che è vicino
al passo del non ritorno ed è bene così...

Dopo la prosa, al prossimo snodo, sarà il silenzio.
Dopo il silenzio, qualche passo classico.
Quando non basterà, a rimetterti in carreggiata,
e questa non sarà più allettante per nulla,
allora l'estro cambierà direzione.

Lascia stare quei combattenti, lascia stare quelle variopinte strade, lascia stare cento nuove anse di vita e ipotesi, lascia stare le storie e i concetti. Forse davvero, dopo il trapasso non si sente più nulla fino alla rinascita meritocratica.

Il tuo viso mi suggerisce ancora una vittoria vitale, ma in ogni caso, se non mi hai ucciso tu, mi ucciderà qualcun altro. Non sei la mano più invisa, posso accettarla.
Ma in fondo non amo nessuna delle vostre mani.
Io sono convinto di poter correggere qualsiasi errore, nel lungo termine.
Perché potrei non avere limiti intrinseci di sensibilità.
Le ingiustizie sono punite dalla loro temporaneità.
Mi feci scappare un cantata di troppo, e la voce non era nemmeno gran ché.

Dissolvenza. 


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