Un
motivo c’è se tu non vuoi
legger
più quel che ti ammaliava
in
giovinezza d’acerba virtù
che
le risposte cercava
presso
altri spiriti – e per quanto maestosi
mai
ti daranno più nobili frutti
di
quelli raccolti laddove tu osi
abbandonarli
come antichi relitti.
Lascia
soltanto il ricordo
che
ne hai avuto allorché la vita
te
ne concesse il contatto – ormai sordo
a
questo punto della partita
riprenderli
in mano è assai deludente
ed
anche quelli che hai trascurato
sono
una massa stantia e senescente
non
valgono un solo momento vissuto
tanto
che il mondo – da loro plasmato
ora
conserva le essenze urticanti
di
quegli errori – cui non puoi essere grato
e
più che indietro, conta guardare avanti.
Studiare
il presente vuole già dire
studiare
il passato: che in esso rimane
come
una forza latente
fatta
di anime umane.
Sono
gli eterni nemici che tu
devi
affrontare nelle odierne vesti
evitando
che loro antica virtù
or
già corrosa – t’arresti
o
che il livore si moltiplichi ancor
per
le partite già perse
meschinamente
e con disonor
di
quelle genti perverse
senti
l’archetipo – ce l’hai nel cuor
avversa
d’istinto ciò che è difforme
la
volontà già conosce il valor
e
del pensiero non segue le orme.
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