Islanda
lunedì 31 agosto 2020
Il bosco dei saggi
Per quanti anni il bieco coltello
dovesti girare nella ferita
pria che, piantato nel vuoto o nel marmo,
si rivelasse incapace omai
di nuocerti?
Quante lacrime volgesti a te stesso
pria che la terra tua
più non sentisse
la sete e il bisogno
d'acque dolciamare?
Quanti anni a rincorrere gli anni,
e rimpiangere gli anni,
prima di non sentire più
i tuoi anni?
Quante miglia a inseguire
il prossimo, e la sua comprensione
prima di farne placidamente a meno?
Quanto rancore per ciò che mancò
o ingiustamente fu inflitto, dove altri ebbe in abbondanza e senza taglio,
prima di essere semplicemente grato ad ogni stilla positiva?
Quanta fede nelle apparenze
prima che la sostanza credesse e sentisse
solo se stessa?
Quanti anni afflitto di non esser pronto
pria di capire che lo sei sempre
per quello che la vita vuol concederti?
Quanti passi falsi prima del vero?
Quanti colpi a vuoto prima del centro?
Ma prima di queste conquiste, non era possibile
amare la vita, perché non vi erano vittoria
né pace possibili...
Tutto diverrà possibile
all'uomo impassibile
Quanto ci ha atteso, e con quali occhi
il bosco dei saggi?
domenica 30 agosto 2020
Più sereno sarai delle caprette
Sente il corpo la sua forma ideale
l'anima d'ogni cosa: è dir lo stesso
sempre son prese le forze del male
quella a mortificar, ad ogni passo
Sicché ti devi muovere più astuto
immediato schivar le strade infide
largo girar dal torchio e dall'imbuto
che inganno non ti attiri in queste sfide
S'espande innanzi a me quieto orizzonte
di pratica e teoria, sempre intrecciate
ad esse ogni strada ed ogni ponte
io spianerò finché non le ho abbracciate
Tutto ciò che è difficile è sospetto
t'impose di affrontarlo anzitempo
ed anzimodo qualche maledetto
in cui sei incappato sul tuo campo
Avrò le scarpe giuste e la benzina
gli occhi più svegli e non ci sarà niente
che io non abbia già imparato prima
se necessario a far di me un vincente
Umile e generoso, perde a lungo
il nobiluomo - e si fa ingannare
ma se resiste al velenoso fungo
spesso mangiato, c'è da ben sperare
che lui si svegli e bravo disinneschi
tutte le bieche trappole morali
sopravvissuti all'epoca dei rischi
diventan saggi gli intellettuali
Prati più verdi ammiccano laggiù
più sereno sarai delle caprette
che brucano e lo deciderai tu:
che sian pianure le più aspre vette.
sabato 29 agosto 2020
Giustizia non vuole passare
Giustizia non vuole passare
attraverso le angustie di una singola vita
né in cervelli incapaci presentarsi
sotto forma di "verità"
Uomo deve crescere e liberarsi
di questo scomodo limite
di questo pregiudizio
L'uomo superiore non deve essere compreso
non deve essere amato
meglio egli venga giustiziato
anziché ricevere giustizia
e sul cammino si imbatta
in più intralci possibile
egli è funzionale a qualche scopo più grande
sicché perde la sua partita, se pensa in piccolo
Voler presta giustizia, è pensare in piccolo...
venerdì 28 agosto 2020
Bar del lago
L'eterna mosca
insopportabile
L'amico che
non dà risposta
Il mio sbaglio,
contingente, travisato mi spalma
il sigillo infame
Quello dell'altro
incorreggibile
sopra di me s'afferma
impunito
E non m'alletta
il viscume noioso
libresco
piglio umile i pesi
tracotante me li scrollo
pubblico orrore musicale
di un'epoca che avete costruito
ingannevoli superfici
ancora rosee
di attività lavorative
L'amore resiste e persiste
negli altri
talvolta la penna
deve giocare un po'
e sgobbare meno
Piccola materialità d'intorno
ci soddisfa di più
di grandi conquiste intellettuali
inarrivabili -
faticosa cultura
inconcludente
e risparmi soldi
e pensi con la tua testa
Questa radio non si è ancora spenta
le mosche sono ancora qui
arrivano motociclette roboanti
l'amico è ancora non-raggiungibile
ora me ne andrò
ma un poco alla volta
mi riprendo la vita.
Tra animale e dio
Trovare l'etica una cosa amena
non conosce afflizione la divinità
solo il tempo della virtù serena
ma ciò non compete all'umanità
affrontar la torma dei morali concetti
che non son mai solo intellettuali
deve il titano, nelle eterne notti
che son liete agli dèi e ai comuni mortali
Sol negli armistizi, questa fiera battaglia
concede e abbandona l'animo al piacere
al disopra o al disotto di ciò che taglia
e il titano non sa più cosa volere
tiranneggiato entro questa faglia
tra animale e dio - come tra due ere.
mercoledì 26 agosto 2020
Dissonanze
Se basterà saggezza non lo so
a compensar la mia natura avulsa
ed ottener di più di quel che ho
e che altri ottiene già – sicché sia espulsa
la bieca sensazion di debolezza
e nera umiliazion senza riscatto
lei sembra già cambiar, poi è la stessa
pare scritta nel tacito contratto
firmato alla partenza del mio viaggio
dove accettavo clausole segrete
ogni complicazione ed ogni assaggio
di ciò ch'è amaro – verso strane mete.
Diversità acquisita qui si assomma
a quella innata - a rendere stridente
l'animo mio ad un altro: uomo o donna
solinga compagnia, sento il tuo dente!
Son stufo di dir sempre "non m'arrendo!"
è vero – ma dov'è il colpo di scena
che dà una svolta a questo film orrendo
dove speranza si respira appena?
Parafrasar rapporto dissonante:
a questo è inteso il mio dono di penna?
Farlo suonare bello, interessante
a chi sta quieto oltre la transenna?
Ma poi non lo capisce, e lo violenta
logora forza sembra debolezza
in chi ha affrontato i mari in una lenta
battaglia senza mai provar ebbrezza
T'incastri con indegne personcine
t'attiri i lor giudizi ripugnanti
se gliele vuoi cantare per le rime
s'arriva a zucche vuote sanguinanti
Per cui non val la pena e dèi glissare
per cena mandar giù schifosi rospi
lo vuoi capir che dèi salvaguardare
lo spirito elevato o già, i suoi resti?!
Prosciugare il fiume
Perché in petto dissolva
il gomitolo insano
il mondo esterno
devi sbrogliare
lento giunge il cavallo
del futuro
solo accenna un trotto
qual dovrebbe volare
ed invano lo sproni
fila la lana
della bandiera
fila i tuoi giorni
per il simbolo più forte
suo figlio sarà
la spada brillante
suo nipote il gioioso
erede del regno
Ma infinito duole
il quadro nero
ne emerge ogni tanto
testa d'angelo
ed annaspa ed affoga
di nuovo
ali martiriche
solcano il fiume oleoso
ogni giorno vomito
un pezzo di male
così sono le sponde
agghindate di statue
di carbone scolpito
oh... diamante?
So che giovo di queste luci
tuttavia non mi estrae
navicella benevola
devo e dovrò
prosciugare il fiume.
domenica 23 agosto 2020
Sino a che un soffio spira
E ancor la notte parla
di felicità antiche
strappate e già precluse
agli uomini che siamo
temprati corpo e spirito
d'amore
e così attivi e liberi
non conoscenti accumulo
se non di gioia viva
e fede nel domani
Il dubbio è ancora fisico
spesso disperato
di poter rinascere
lo spirito accetta riluttante
una vita in malacopia
un ruolo transeunte
sa che le cose non cambieranno
sostanzialmente
che il tempo non s'inganna
granito inesorabile
in noi
Eppur la volontà
di viver si conserva
una e indivisa
in ogni anelito
indi non morirà
per nulla
sino a che un soffio spira.
E voglio una barriera che m'avvolge
Sei stanco di coerenza ricercare
già che se ti preoccupi vuol dire
che forse al tuo carattere morale
principi avulsi stavi ad inseguire
Che giaccia una saggezza sopraffina
nel lasciarti condurre dai tuoi sensi
oppur che hai già pensato tanto prima
che ora è meglio che tu non ci pensi?
Mio verso viene incontro solamente
a spiriti profondi - non gradisce
piegarsi a gusto che, bislaccamente
vive e nulla di serio concepisce
Diciam che di svaccare ho un po' diritto
gustandomi le luci e l'aria fresca
percorrere i sentieri dell'affetto
senza del mondo svolgere la tresca
E voglio una barriera che m'avvolge
freccia nemica impavida respinge
risparmia a me degli inferi le bolge
ché uom che molto pensa, poco stringe.
Non faccia per invero fantasia
Si muove per catene d'intuizioni
la penna mia - seconda al mio pensiero
par che non serva d'esser testimoni
di ciò ch'è ancor avvolto nel mistero
Non valga legger già, per filo e segno
ciò che – cercando – esiste in molti testi
le trame non gradisci, il lor disegno
ti stanca e fa ritrarre gli occhi – mesti
Lo sguardo mio va oltre e vuol comporre
più grande tela e liscia – scintillante
per farlo, deve giunger su una torre
tornita di nemici – brulicante
E spirito d'artista ti conferma
non faccia per invero fantasia
già torto alla realtà, ma con esterna
maestra mano le spiani la via
a nuovi regni e dia robuste ali
a un essere che invero è più imperfetto
e debole – rispetto agli ideali
e il loro lago lascerà negletto
Stàccati dalla terra, usane i tratti
sol come trampolini e già trascegli
tutte le grezze pietre in cui t'imbatti
che sono infide già, quanto i consigli
d'estranei - che la meta tua non sanno
né donde sei partito e sei passato
ordiscon bieche trame, come ragni
a intrappolar l'ingenuo sfortunato
Sentore di potenza è già aumentato
giacché quel che puoi fare è ben maggiore
se prima ti sentivi limitato
legato ad un realismo deteriore.
mercoledì 19 agosto 2020
Pria d'intellettual devi essere animale
E scruta l'occhio mio nell'indistinto
duole il cuor - finché giunge l'incoscienza
sia tutto contenuto nell'istinto,
ciò ch'è più sano, o dobbiam darne scienza?
Nelle fronde del mondo, pochi arbusti
ci sono amici - e delle loro bacche
possiam fidarci; gli altri, anche robusti
donano spini, ombra e foglie secche
I loro frutti - già - sono nocivi
vengon chiamati Beni Culturali
quanto più prontamente tu li schivi
tanto meglio combatti contro i mali
Vergine sguardo, e azioni su misura
meglio realizzano il nostro interesse
sol di un fratello può la scienza pura
costituir per noi pietra che regge
su cui innalzarci verso nuove mete
consci che quella strada già fu fatta
non acquietano mai la nostra sete
bensì la guastan, testi d'altra schiatta
Tanto difficile è questo problema
che già nessun filosofo ha risolto
grava talmente l'uomo sulla schiena
che buon consiglio ben sarebbe accolto!
Meglio difende l'uomo il suo castello
se riesce a conoscer da lontano
il nemico stendardo - e il suo fastello
di guai al seguito, la sua losca mano
Pria d'intellettual devi essere animale
applica i suoi principi alla ricerca
devi saper reagire e già, scremare
tutto ciò che ti lede o che ti sporca
Se bravo cernitore tu diventi
forse puoi acquisire il necessario
che solo è tal, tra mille documenti
di cui non eri tu il destinatario
Senso della cultura è l'ambizione
di realizzare la felicità
vincere nel complesso quest'agone
il vivere in ostile società
Non puoi ignorare dunque senza danno
seguente - ciò che sta lungi ma è nemico
lancia lo sguardo a lui - ma con il senno
di dar la precedenza al primo intrico
che già ti sta tra i piedi - eppure un giorno
dovrai tagliare i tronchi più molesti
donde giungon le spine dell'inferno
la fonte dei tuoi giorni più funesti.
lunedì 17 agosto 2020
L'occhio criminale vede il falso
Giammai lei di pagare accetterebbe
per il dilanio immenso di ogni ora
e il guasto eterno che scoraggerebbe
il più impavido cuor prima di sera
Ma l'occhio criminale vede il falso
ed il vero può sempre riscattarsi
se ancor della sua forza non si è valso
nello scontro final, saprà affermarsi
Bisturi di un chirurgo sciagurato
vivisezionerà a più riprese
l'uomo che ero - come si è mostrato
così ingannevolmente a mani odiose
Le sento ravanare in me da allora
dei lor giudizi imprimermi il sigillo
la strega dal suo pulpito che sbora
fiera di condannarmi senza appello
munendomi di tutte le aggravanti
s'alleano le menzogne esponenziate
il giudice qui prese mille granchi
ma le lor chele son taglienti e ingrate
Non posso liberarmi veramente
finché menzogna esiste: s'è pensata,
qualcosa avviene già concretamente
non ve n'è una che non sia applicata
La vita sol continua - ma sarebbe
uguale dire che continua morte
e tanto è frastagliata questa linea
che non la drizza più nemmeno l'arte
S'impegna però lei sempre in tal senso
lavora - uno alla volta - ogni segmento
sino a che arriverà alla vera svolta:
stagliar la verità in un monumento.
mercoledì 12 agosto 2020
È a me che spetta la stesura
impulso a vivere del nuovo
ma il fondo è inquieto, non ha pace
del filo il capo non ritrovo
quali settori in quarantena
devi isolare dentro te
son le ingiustizie sulla schiena
non risolvibili, ahimè
in tempi presti ed efficaci
troppo da lungi venne il fatto
e a risalire le pendici
del monte concreto ed astratto,
ben serviranno ancora i lustri
chè troppa polvere al tappeto
già fu spazzata – e se ti presti
sarai padrone del segreto.
Si può ignorare l'ingiustizia
nel senso ben sopra descritto
ma chi la scansa per pigrizia
lui va ben oltre il suo diritto
sicché dovere diverrà
presso altre fronti laboriose
tal negligenza – e voluttà
sarà guastata dalle attese.
Deve capir chi può capire
chi non lo può, va sottomesso
chi in ogni luogo fa marcire
il mondo – ebbene, va estromesso
un dì la forza e la ragione
combaceranno in un sol pugno
s'affermerà in fiera stagione
colui che ha conquistato il regno.
Quando saggezza ch'è sgorgata
dalle ferite, è ormai matura
sarà ben altra la stoccata,
quella che sfonderà le mura
se forza innata fu rappresa
tra tali pesi e mille lacci
un giorno lei sarà ripresa
mentre riduce tutto in cocci
impressionando ben coloro
che ora improvvisi vengan colti
fuori dall'epoca dell'oro
fatta a misura degli stolti
dovran combattere, ahimè
loro malgrado sofferenti
e allor vedremo che alcunché
faranno tal misere genti.
Le carte sai dell'apparenza
io mescolai per masochismo
del medio infame la coscienza
è specchio del lugubre chiasmo
in cui dipinge tutto l'essere,
e potenziato dall'avere
il tuo destino può ben tessere
fatto di giorni e notti nere.
Credevo d'essermi fermato
stanco, in desertica pianura
non sono steso, è confermato:
è a me che spetta la stesura.
martedì 11 agosto 2020
Dovrà pervadere quest'aria
Separa il cuore gli elementi
che solo può sposar sincero
attinge sempre a miste fonti
ognuna ha un retrogusto amaro
Sia il grande animo a stagliarsi
dietro il curioso atteggiamento
di sopportar uomini altri
o il solitario malcontento?
Fatto sta che lor non concedono
spazio, giammai, alle istanze altrui
meno che meno s'immedesimano
in ciò ch'è avvolto in antri bui
Mentre tu ignaro ti premuri
stolto di non avere leso
ciò che lo merita - più duri
sproni ti vedono già offeso
dalla spietata controparte
che a perderti non ha interesse
e complicando la tua sorte
ti compromette senza classe
ti scaglia via e si para il culo
rimorsi interni non possiede
poiché non t'ama - stai sicuro
sopra il vantaggio, ci si siede
Ficcati in testa, malandrino
che sbagli tu ad amarli troppo
stàccati dal gramo destino
sol scaricandoli dal groppo
Loro ti han già dimenticato
se ti ricordano, lo sguardo
è sempre assai disimpegnato
ed il più semplice e bastardo
è il movente che li ha mossi
in ogni via della questione
mai non sperare che tu fossi
degno di tutta st'attenzione.
Prenditi pure lunga pausa
e alle migliori fonti attingi
ma non scordar, però, la causa
che ti ha spremuto le meningi
è quella vera, contro quelli
che ben dirigono la festa
ed inferiori, gli zimbelli
possono darti i piedi in testa
Vai lento e accorto quanto puoi
fai ogni mossa necessaria
ma spietatezza d'aristoi
dovrà pervadere quest'aria.
lunedì 3 agosto 2020
Messaggio nella notte
Credo si debba disperare della costruzione di un Nuovo Ordine Sociale, a meno che non si tratti di una vecchia aristocrazia che si crogiola nei suoi agi e la cui politica consiste nel difendere i propri privilegi...nulla di nazionalsocialista quindi. La nostra è una visione troppo alta da comprendere e da mettere in pratica, e presuppone un popolo virtuoso ed unito quale non è nessuno. Gli ominidi che vediamo per le strade vogliono e possono essere solo delle scimmie consumatrici, dei beoni che svaccano e sono liberi di sbagliare.
La quasi totalità dei rapporti umani è infelice fin dall'inizio, o viene ad esserlo nel tempo: ci annoiamo, disgustiamo e feriamo a vicenda, e l'odio politico è spesso sovrastato dalle incompatibilità personali.
Non so cosa dovrebbe mantenere viva la speranza, se non la residua possibilità di serpeggiare nel mare capitalista, scartando le molestie ed aumentando la propria ricchezza, e con questa avere maggiore accesso ai piaceri materiali...quelli morali sono solo tormenti.