Rutilante aggressiva
volgarità
impietosa circonda il tuo corpo pensante
forse intero il suo nucleo dissolverà
incomprensibile e assai poco interessante
Io che tutto colgo, e di
tutto mi strazio
potrei forse giovare di questa realtà
quello che viaggia lassù nello spazio
non lo contempla la gente di qua
Puoi sprecar parole –
castelli e ghirlande
non scalfiscono il sasso del loro pensiero
ma del pari le sprechi, se allo spirito grande
le rivolgi – lui, ti capisce al volo
Voglio ancora sperar tutto
ciò non sia vano
che magari acceleri qualche processo
nella vita infelice di un uomo strano
che più rapido illumini quel che sa da sé stesso
La rifuggi e la cerchi, come
amante avversaria
quella Filosofia che ti prese la vita
la gravò e la lanciò in direzione contraria
con la brama di vincere e aversi completa
Ora stanca – lo sa che c’è
ancora terreno
sotto un giogo tagliente si sveglia al mattino
è una nube angosciante, senza nulla di ameno
armai bieca la mano del mediocre assassino
Lungi fui abituato a non
rispettarmi
e a pretendere poco, negli umani commerci
sopravvalutando quegli empi bastardi
ed i loro pensieri ed i traffici – lerci
Nello stesso modo
sottovalutai
la parte più antica della mia storia
le mancanze ed i torti che non elaborai
che a vederli ora, accenderebbero l’aria
Ma scavare all’indietro ed
estendere il raggio
delle proprie indagini – a sanare il mondo
richiede il più indomito, estremo coraggio
giacché devi affondare, e salire dal fondo
Ma del resto, ignorar queste
cose t’illude
d’essere un uomo sano, ed oscura il motivo
per cui – nove su dieci – la vita si chiude
al tuo passo, e palude diventa ogni rivo
Non scorgono in te un clima
di pace
e non san che son loro a farti la guerra
saran freddi i miei piedi, sul cammino di brace?
troverà lieto porto la nave che erra?
impietosa circonda il tuo corpo pensante
forse intero il suo nucleo dissolverà
incomprensibile e assai poco interessante
potrei forse giovare di questa realtà
quello che viaggia lassù nello spazio
non lo contempla la gente di qua
non scalfiscono il sasso del loro pensiero
ma del pari le sprechi, se allo spirito grande
le rivolgi – lui, ti capisce al volo
che magari acceleri qualche processo
nella vita infelice di un uomo strano
che più rapido illumini quel che sa da sé stesso
quella Filosofia che ti prese la vita
la gravò e la lanciò in direzione contraria
con la brama di vincere e aversi completa
sotto un giogo tagliente si sveglia al mattino
è una nube angosciante, senza nulla di ameno
armai bieca la mano del mediocre assassino
e a pretendere poco, negli umani commerci
sopravvalutando quegli empi bastardi
ed i loro pensieri ed i traffici – lerci
la parte più antica della mia storia
le mancanze ed i torti che non elaborai
che a vederli ora, accenderebbero l’aria
delle proprie indagini – a sanare il mondo
richiede il più indomito, estremo coraggio
giacché devi affondare, e salire dal fondo
d’essere un uomo sano, ed oscura il motivo
per cui – nove su dieci – la vita si chiude
al tuo passo, e palude diventa ogni rivo
e non san che son loro a farti la guerra
saran freddi i miei piedi, sul cammino di brace?
troverà lieto porto la nave che erra?
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