Sembra che sia finita, poi ti assale
e logora - l'eroico imperativo
non basti ogni contatto con il male
già visto, e ogni mancato tuo sorriso
come se altri avesse mai gioito
e amato solamente come premio
a grandi imprese - tese all'infinito
che fossero di vita il sol proemio
non sembra invece stiano all'incontrario
le cose: proprio il quieto disfattismo
portò alla loro vita stelle e rose
da cogliere con fiero opportunismo
l'agone interno non conosce pausa
ed improvvisi stingono i ricordi
a tormentar l'onor - che già fu causa
d'ardite melodie e stridenti accordi
un lampo suggerisce una speranza
tranquillizzante: è tutto nei tuoi scritti
hai dato ai concetti nuova danza
e ne discenderan nuovi diritti
chi studierà i risvolti ed i contrasti
le ambiguità, i vuoti, i sincretismi
ben li ritroverà in ciò che vivesti
da questo nasceran nuovi idealismi
ma uscire dalla notte senza fine
sol sembra possibile a piccoli passi
che trovano i lor echi nelle rime
quanti devo posarne, di sti sassi?
Nessun commento:
Posta un commento