Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

lunedì 28 marzo 2016

Voltaggio


Fiero di danzare
su cose mai successe nella storia

stratocumuli di menzogne
per un lampo che le illumini

sedia elettrica

arrampicati all'indifferenza
o all'approvazione maligna
per inserirti in una pista di volo
creerai un contraltare forte abbastanza
da dissipare dubbi fondamentali
nei migliori cugini degli arditi

le masse non cambieranno
e solo un nuovo cosmo può perdonare

qui abbandoniamo la costa
qui torneremo da altrove

il cinema non può niente
sulla complessità della vita

e non c'è simbolismo che possa stroncare
la feroce violenza del luogo comune
che si riconduce all'amor proprio

c'è tanta preistoria da cambiare

e sensazioni da esacerbare

ci saranno rivoluzioni molecolari

anche qui il futuro irriderà
la cinematografia

so che il nemico più grande
verrà un giorno ucciso


ma fino ad allora...

domenica 27 marzo 2016

Compro le Stelle Filanti



La confusione della coscienza
potrebbe esser spazzata
ma solamente facendone scienza
non già con una scrollata

sono ben stanco di essere solo
ad inseguir l'universo,
degli sberleffi del caso e del dolo
voglio un futuro diverso

per quante maniche tu ti rimbocchi
il fato pone dei blocchi
e per uscire dal vecchio frangente
c'è sempre un altro tornante

la vita invece di semplificarsi
nella continua catarsi
tosta moltiplica i suoi territori
vuole che tutti li esplori

ed il politico nuovo programma
avido chiede una gamma
di conoscenze, per essere steso
più delle note che ho inteso

già il primo libro che impavido scrissi
fu conquistato tra spazi
angusti e taglienti, con ogni disturbo
e pria che io fossi furbo

fosse per per me, lo avrei prorogato
a tempo indefinito
ma le soverchie pressioni
acceleraron le azioni

seguì un periodo di turbe serrate
e anche di attese forzate
il tempo fangoso e quello disperso
si riscattaron nel verso

ma per ridare fiato alle trombe
di rigogliose e profonde
disquisizioni ad ampio respiro
trattasi di alzare il tiro

e per far ciò non posso pensare
di essere in questo canale
sulle pareti scivolo in fretta
mi serve una scaletta

non li sopporto questi galletti
vili egoisti ed inetti
che devono tutto il loro baccano
a ciò che di esterno hanno in mano

non che per sbaglio si possa dire
che questo ringalluzzire
sia forza d'animo che erompe quieta
e 'l non disperar della meta

anzi le mete sono modeste
così le doti richieste
e se l'esperienza non li tiene appagati
stridono come neonati

che mai non vogliono cambiare il sistema
cheti gli stan sulla schiena
e da lì partono i loro progetti
ed i conformi concetti

ben lo sappiam che le nostre fattezze
hanno radici depresse
e che tra la morte e il finir delle spine
labile vedo il confine

ma non finirebbero allora perché
tante risposte porterei con me
giù nella tomba, e quelli là fuori
non imporrebbero che trucidi errori

meglio che stoico rilanci la vita
ché non va accettata solo quando è gradita
non è sempre un diritto, e talvolta è un dovere
volto a difender del vero l'onore

da molti anni ho bandito alla vista
il fiato del pessimista
non ne ho scritta una che all'ultima riga
ben non rilanci la sfida

e tra le righe di fiera protesta
quest'oggi indìco una festa
se non ci sono perle e diamanti
compro le stelle filanti

rido su questa pira
bevo suonando la lira
se abbiamo cambiato moneta
non cambieremo la meta


giovedì 24 marzo 2016

Che malandrina non mi sfugga via



Non vi comprendo se non ci siete
avete tradito la giusta causa
quando a Vostra Letizia irrompe una pausa
son le condizioni a cui la imponete

siete responsabili dei vostri problemi
più profondamente di quanto pensiate
e non pensare a un cazzo pone gli estremi
della riflessione a vite straziate

né mi risolvo di perdonare
elettrodomestico che non funziona
dietro il computer che mi abbandona
c'è un uomo avido che mi vuol fregare

avete voluto il capitalismo
e allora ve lo ciucciate tutto
la nera divisa dello squadrismo
starà a noi per "gioia", ma a voi per "lutto"

la parola "diritto" è vuota astrazione
quando ben sappiam che su questa Terra
non importa pia rivendicazione
ma vendetta vera e bottino di guerra

per donare ai fratelli maggiori diritti
dovrei da filosofo giovarne per primo
ma i migliori propositi partono sconfitti
se di ogni bassezza ti presenti assassino

non ti "presentare", ammazza sul serio
servono vittorie preliminari
ponderosi slanci di desiderio
avvolgono in te grandiosi scenari

chi finanzia progetti millenaristi
di cui nessuno può veder la fine?
eppur ci sarebbero buoni artisti
che accettano d'essere il loro concime

se laddove altri giudican presto
senza remore di una complicazione
si trattiene orben il pensatore onesto
quel che vuol trovar vera Soluzione

è pur vero che ci son scorciatoie
quando poi realizzi che tanta gente
ha motivi semplici per azioni troie
altrimenti è un placido deficiente

...quando mi sto a chiedere con perizia
cosa sia rimasto del Medioevo
o del mito greco nella sua primizia
o di quante balle ancora mi bevo...

...cosa mai mi importa del politeismo,
che ha determinato nella forma mentale,
cosa poi è cambiato col monoteismo
in costumi, leggi e conflitto sociale...

...e se sempre l'arte si è trovata a seguire
la filosofia con discreta fretta
se Astrazione è vecchia da non saper dire
perché nel novecento arriva l'arte astratta? ...

...se sia giusto dare a ciò che si è creato
il proprio nome e spanderlo nelle conseguenze
cosicché conquisti ogni oggetto amato
e ripaghi il genio delle sofferenze...

Son domande legittime, sono interessanti
ma difficilmente trovi sui libri
tre risposte pronte e galvanizzanti
da appagar lo spirito delle tigri

al contrario lo studio è antivitalistico
voglio legger solo un sentenziatore
che ti screma il passato con un fiato mistico
e conserva di esso l'essenza migliore

che ti schiari la mente e tu sia completo
che tu sappia bene dove devi andare
tu sia limitato da un tuo divieto
e che ogni altro tu sia pronto a sfondare

dovremmo riuscire a star sempre accesi
esser stimolati dall'eccitazione
poiché la stanchezza ci rende obesi
e porta agli eccessi della riflessione

ti vengono mille preoccupazioni
quando ti calmi sei spaventato
pare allor che a rompere ste illusioni
basti esser sempre e poi sempre incazzato

qui ti sembra sempre di dover finire
qualcosa di grosso che avevi in cantiere
che comprenda un nobile lento morire
se di un vero futuro si vuol godere

questa lunga sciarada vorrebbe arrivare
a stabilire una nuova risposta
al quesito di cosa possa trascurare
chi vuol liberarsi da una vita imposta

non si costruisce un impero sull'aria
e non è mai bello sentirsi ignoranti
però l'esser succubi della storia
ci sottrae empirici fondamenti

terrò il piede destro ben saldo a terra
che malandrina non mi sfugga via
in questo modo il sinistro non erra
se vuol volare di fantasia. 

mercoledì 23 marzo 2016

Alle luci estatiche di un equo mattino



L'abbandono a narcotici da perdigiorno
lascia amaro il palato di persone serie
sempre la perdizione è in agguato all'intorno
di quest'io logorato dalle intemperie

la campagna di desensibilizzazione
se mai fosse efficace consentirebbe
uno sbocco lieto per un treno d'azione
che durante il viaggio se la passerebbe

non potendo contar sull'indifferenza
naturale, allor, conterò su questo:
sulla costruzione di un'imponenza
di elementi buoni in ogni contesto

saranno sempre la maggioranza
a seguir la strada d'abbassare il tiro
vaccinar lo spirito, tener tutto a distanza
ma non possono essere persone che ammiro

da quell'altra parte c'è però chi eccede
e deriva nella patologia
l'aver più emozione di quanta ne richiede
un problema reale, per spazzarlo via

stanno ancora lì, a determinare
la tua orrenda vita, senza rendersi conto
che c'è un limite alla capacità di amare
e che un giorno, cinico, gli presenti il conto

mastichi una rabbia senza più confini
ti strappano anche il destro dell'espressione
le parole più crude, quando non le limi
destan poi imbarazzo e preoccupazione

però devi scartare ogni angustia che
proviene orbene dalla debolezza
la paura che altri faccia questo a te
non sa di morale, ma di persona compromessa

se per ira o abbaglio hai esagerato
non è tanto tema di aver offeso,
ma per un che si sente un fiore di prato
ansia d'esser malvisto, d'esser stato frainteso

ma credi davvero che il più delle volte,
il tuo istinto la faccia fuori dal vaso -
quando l'animo abietto delle persone coinvolte
deve il poco di stima che ha al buon caso?

se individui chiari difetti immondi
nello stato quieto e di gran benessere
cosa mai faranno quei merdabondi
dentro la paura e il dolore in essere?

prenditela comoda, stai calmino
non si sono arrischiati oltre piene forze
alle luci estatiche di un equo mattino
con un sol fendente, squarcerai le scorze.

sabato 19 marzo 2016

Alla fine di questa premura



Tutti i tasselli di questo piano
ben li possiedi ma qualcuno appartiene
a quello di sopra, così alla tua mano
il puzzle tridimensionale non viene

quindi l'artista, ingenuo non lagni
la compresenza di troppi problemi
se nel dipinto bel del suoi sogni
mancano spine per nuovi lessemi

rifugia in noti contesti neutrali
scrive una lettera a un contatto amico
ma senza ambasciate di paesi ostili
il racconto è opaco e impoverito

ma una scoperta ci spiani la strada
e sia luce bianca nella nostra mente
che i nostri nemici, in questa contrada
son tali o non tali biologicamente

non ti stupir se la mucca muggisce
l'uccellaccio stride, ed il cane abbaia
quel che ti attraversa lì sulle strisce
o tu lo schiacci, o corri alla baia

qui mentre il sole, che scende e che sale
con la sua vita ti porta consigli
puoi innovare la legge stradale
o l'arte di muoverti nei suoi grovigli

ci allieta in un modo che sembra profondo
quando impariamo discreti una danza
ma l'unica pace è creare un mondo
a nostra immagine e somiglianza

che non puoi smettere di lottare
con chi pone ostacoli a destra e a manca
con chi reietto ti vuol 'sistemare'
in una prigione oppure in un'altra

e tu che inciampi in dolori e trappole
se ti fai strada nell'infinito
regno di queste illusioni zoccole
sai quante volte te stesso hai tradito

non stare a sentir quelli che millantano
che felicità possa esser qui
sono discorsi che non incantano
se non chi è già lieto come un bambì

cimici nere, parassiti della storia
seguon la legge dell'adattamento
di profittar senza onore né gloria
di ciò che è creato dall'altrui tormento

però il futuro non gli appartiene
non stan nel presente abbastanza male
nel nostro regno avranno in bene
subalterno ruolo, se non marginale

la sofferenza ti aguzza i denti
ti dona gli artigli, ti fa estremista
pretende fiera lo sbocco ai talenti
annovera noi, tra i migliori, la lista

il migliore è colui che meno sopporta
dell'ingiustizia epocal le forme
finché la sua anima non è morta
il corpo prosegue e lascia le orme

nessun eroismo sta però nella fretta
o nell'andare contro natura
questo ti rende persona inetta
e che nel coraggio aveva paura

noi contempliamo tutte le espressioni
massime di ogni sincera fortezza
però sappiam che le loro azioni
hanno un contesto accettato in massa

l'arianità sopravvive nell'arte
dentro un sistema che l'ha soffocata
con un malloppo di viscide carte
ma nella vita si vuol esternata

la cornice dev'esser coerente con essa
la sua mancanza condanna al declino
ogni irrequieta e dolce bellezza
più logora e acida lungo il cammino

quando saremo giunti alla fine
di questa torbida e lenta stesura
avremo un esempio emotivo in mano
di quanto avveduta è la nostra premura

sabato 12 marzo 2016

Utile al gioco



Non si deve esser forti sol più del nemico
ma anche più forti delle sue scorrettezze
se lui proprio con queste è davvero un ardito
quale solo strumento che soverchia le altezze

la tua lamentela non vanifica il fatto
che sei stato sconfitto e sei infelice
l'energia necessaria a denunciare un misfatto
utilizzala invece per smontar la cornice

da sempre e per sempre, chi vince ha ragione
impazza una lotta per la sopravvivenza
tra specie diverse, in ogni reazione
ciò che ami uccide la mia esistenza

ogni regola è fatta per far vincer qualcuno
che senza le frodi ti salta più in alto
ma tutto a sto mondo vuol essere il primo
sicché ad ogni codice è spontaneo l'assalto

nella competizione, quale finta battaglia
è tenuto il vincente a lottare due volte
una per sottomettere, l'altra per le rivolte
dei valori in assetto da rappresaglia

ma per sempre si vince per sentirsi in pace
non esiste qui altra volontà di potenza
annientare i diversi in un cosmo di brace
è rivendicare l'indipendenza

nega alle mie quartine valor di concetto
colui che potenza detiene ormai poco
dalla ritmicità trae però il suo diletto

poiché può tornar utile anche al suo gioco




giovedì 10 marzo 2016

Ritrosie alla ciliegia


Scrivere ininterrottamente
per non morire

ma non sono in carcere no
ho visto il video delle dieci carceri più pericolose del mondo

rivoglio i miei denti integri

sto dimagrendo

mi chiedono gli amici
di scrivere di un filare di ciliegi

andate a rileggere Giudizi Identitari
e capirete perché non posso farlo

ma qualcuno può intrattenersi
con le mie parole, all'infinito

proprio come faccio io

mi dicono di fare poesie più brevi

non so nemmeno chi sia che le legge
dall'America

sono pieno di congetture

però il mio blog è carino

forse fanno bene a non lasciare commenti

non sono gli unici a non essere pronti

42 visite dalla Cina, mah...

vi piacerebbe che avessi la forza di penetrare i fenomeni
so che vorreste un bel saggio che illustri a fondo
un aforisma come Perché il liberismo non funziona

oggettivo analitico impassibile senza ripieghi sull'io

ma chi non ama i versi e la psicologia stia lontano da me
io adesso sono anche questo

è una cosa recente, il verso
una volta non li scrivevo

la superficialità dice spesso cose profonde
soprattutto quando è contrapposta ad esse

sto disertando molte cronache di giornali
e anche tutti quei 1'876 libri sul cristianesimo che stanno su IBS

qualcuno vuole darmi una barca di soldi e un maniero tra i boschi?

Un dilatatore temporale cosicché io sia pronto prima d'essere decrepito?

Non si può sempre parlare diretto

ci sono realtà che vanno protette con dieci velami

odio questo secolo

ma qualsiasi pensatore ha odiato il suo

mi fa male il dente che mi hanno asportato

mi fa male ciò che è stato stuprato

lontano è il giorno in cui parlerò di un ciliegio

di ciliegi in fiore ce ne saranno tanti, tra qualche settimana

e non siete stanchi di gravi concetti e analisi sociali?

Nella prossima poesia ce ne saranno altri

prometto che mi sforzo

di mettere la ciliegina sulla torta

sapete che lo spirito non può avere più coraggio del corpo
e il corpo dello spirito?

Rifletteteci e non lamentatevi
se mi avete voluto più leggero





Delinea retta



Nel pieno coacervo di colpe illusorie
a stento comprendi che la direttiva
di tutte queste angosciate storie
era ed è (e sarà) la distanza intellettiva

ha determinato gli sbandamenti
le reazioni, gli eccessi del tuo stesso pensare
quando avevi bocciato tutti i buoni intenti
è perché tutto, intorno, era un ingannare

hai mostrato facce che non eran tue
che smentivi ogni giorno con le tue azioni
in pensieri, moventi, emozioni e premure
e il terribile corso delle tue stagioni

s'eri un immoralista ti sarebbe andata
mille volte meglio e serenamente
ci sarebbe stata una rima alternata
tra cattiva azione e guadagno imminente

tu dicevi bene, quando sostenevi,
che non era un assolvere i criminali
ma il notar contingenze, e distanze brevi
tra di loro e i cosiddetti "normali"

e lo vedi bene come si indurisce
quando uno di questi subisce un torto
le condanne eterne che fiero sancisce
il negare ogni dialogo: il soggetto è Morto

Vedi del pensiero la scorciatoia
che ogni volta prende, l'individuo superbo
ne esce prontamente un'azione boia
e un comportamento per sempre acerbo

sicché il destino, che ti porti appresso
dipende sol dal meccanico frapporsi
di un finito numero di teste di cazzo
dove il lor giudizio ha potuto imporsi

sembra che ci sia una sola fazione
che detiene le chiavi del paradiso
perché tutto vede, dal suo torrione
però ha scritto "male assoluto" sul viso

voglio solamente scordare tutto
ma non posso farlo, invischiato qui dentro
né con il librarmi nel pensiero astratto
aver che domani mi aspetti altro

posso scivolar fino al deltaplano
e non so nemmeno a chi sto parlando
se a chi da lassù possa darmi una mano
od ancora a quelli che sto lasciando


Dove scorrerò



Perché dobbiamo tener vive le fiamme?
per farne fulgenti statue di ghiaccio?

tante persone trovano più semplice
dimenticare i mostri
gli inconciliabili
ma possono sparire davvero senza un morto?

guarda come la milliguerra
moltiplica ancora le sue microfacce.

guarda le onde scagliate sulla costa rocciosa
come si squatrano e inseguono
lontana è
la calma piatta
a questo somiglia il mondo vindice
che non trova giustizia

per fortuna moriamo e forse
non tutti i processi sono necessari
c'è un limite naturale al masochismo

dietro c'era il dolce, ma
un imponente pensiero acido ha divorato
continenti umani e subumani
questi hanno eruttato nuova lava
e bruciato il mare
riempiendolo di zolfo

l'erosione è maschio ed è femmina
e si abbevera di sesso
quale amore antico si celi dietro
quel volto inquieto
non sappiamo

devo mettere qui un panno blu turchino
di fanciullezza
non è possibile sopportare altrimenti

è TUTTO sottosopra
e il cosmo non interviene

che sia necessario il terremoto
per rifare la Terra?

che pietre di menzogne, torrenziali
si avvolgano alla corrente smeraldina
e si gettino in acqua,
che ancora i pesci non sappiano
discernere?

eppure ci sarà qualcosa di più stabile
su cui fare affidamento
il resto tracolerà via

alcuni fanno il loro mezzo affare tenendo
il sistema
nascoste loro scene e parole

gli Dei impongono con la colla
il ballo necrofilo di verità & menzogna

non puoi fare, quello che credevi
nessuno può
senza essere disciolto

qualcuno ha usato la parola
"slealtà" e ha indovinato

ma prima c'era un viso
ancor troppo duro

ci sono terrori atavici nelle persone

tutti e nessuno ti possono
aiutare, in questo incubo

qui la posta in gioco è semplicemente troppo grande

il mondo parla un'altra lingua
eppure ha morso con quegli stessi denti
nell'ignoranza bieca

ma a volte una semplice aspirina ti cura le percezioni distorte
sicché ESSE erano il male

ci hanno semplicemente falciati e corrosi,
a me ai miei storici amici
siamo nella prigione a cielo aperto
e hanno buttato via la chiave
ecco perché la cerchiamo
ecco perché il pensiero non si ferma
e diventa acido, talvolta, per poter proseguire

toccherò piccole persone vive
con tenerezza
non diventerò ottimista
ma più liquido sì
e la gamma di sostanze liquide è vasta

Dove scorrerò?

In cosa mi trasformerò ora?

lunedì 7 marzo 2016

La fune



Saccheggiate e buttate come sabbia nei venti
son le nostre energie dentro questo teatrino
che ci insegna il suo modo d'impiegare i talenti
ma non sa quanto è triste lo spettacolo ameno

usa qui un vaso antico come casseruola
piega tutto alla logica del bieco interesse
taglia i fondi ai migliori, del mercato la scuola
viva la quantità, e la cultura alle masse

necessaria virtù d'acchiappare farfalle
con i trucchi più squallidi di un adulto bambino
che non può fare a meno di contar delle balle
è sorreggersi oggi in questo giardino

ma impetuoso è il vortice che ci chiama all'appello
così tanto che aneli di abbandonare
ogni cornice critica all'inviso castello
nuotar nella corrente, per non sprofondare

ma il castello sprofonda sotto i nostri piedi
siamo tutti portati a crescere in larghezza
non a ristabilir di ogni cosa le sedi
giacché la civiltà perfeziona in altezza

la politica avalla del pensier la pigrizia
e gradiscono i molti questa benedizione
poi lamentano i danni - il tizio e la tizia
senza però discutere la lor direzione

tuttavia non potrebbero, se non han coltivato
alcun frutto proibito che s'ingrossi nel tempo
giacciono in un presente mal digerito
ed aspettano interpreti del loro scontento

ma poi sono restii a sentir le risposte
niente è mai più aborrito del retto pensare
preferiscono accogliere nuove supposte
e restare fedeli a una linea formale

anche quando la fame sarà sulla porta
non è ancora qui l'ideale che sfonda
ma l'astuto oratore che lanci una fune
promettendo più cibo sull'altra sponda





sabato 5 marzo 2016

Distici della saggezza


Informo gli arbitri delle partite
che le barriere sono inserite

informo le orecchie del grillo parlante
che ho acquistato del nastro isolante

imparo da un mondo più vecchio di me
a profittar di quello che c'è

apprendo da quelli che stanno lassù
com ci si arriva partendo da giù

più delle cronache dei giornali
assorbo il plancton che sta nei miei mari

più del rimpianto di forze passate
mi abitan terre - inesplorate

pria mi distendo nell'abbandono
poi mi riprende un pensiero di tuono

allora fantastico nuovi rilanci
invece di attendere il corso dei tempi

dimentico quello che mi hanno fatto
con la turpe scusa ch'io fossi matto

e per tutto quello che è stato prima
tanto fu abbietto che non trovo una rima

non sai quanto in basso si possa arrivare
con l'incapacità gestionale

non sa quanto solido riluce il castello
se a governarlo ci metti un cervello

ma accetta che pochi, davvero ambiziosi
inneschino circoli virtuosi

e che legioni d'implacabili inetti
travolgano tutti i pregi in difetti

lascia ogni cosa alla sua deriva
calmo prepara l'alternativa

senza uno stolido attacco che incede
non è pensabile un contropiede

quanto a quegli alberi che ancor sono verdi
non puoi abbatterli chiamandoli "acerbi"

quando li affligga la brutta stagione
cadranno tutti con uno scrollone

sappi ora che non è mai troppo tardi
per diventare assennati codardi

i più lo son stati, ma privi di senno
ne è risultato al mondo il suo danno

ma se sei l'unico, devi esser divino
a dir Pane al pane e Vino al vino

se sei umano, finisci affamato
ed ebbro del mosto in cui ti hanno affogato

chiudi pure la stalla, con i suoi steccati
se anche i buoi sono già scappati

magari ne sono rimasti un paio
e tu ci campi fino a gennaio

e sii più bonzo e meno guerriero
non basta il fare, ma l'essere duro

duro diventi quando l'anima è vecchia
prima non regge la catapecchia

lascerai tracce in fecondi scritti
di riflessioni e mostri sconfitti

scoprirai forse che meglio non era
possibile fare in un'epoca oscura

ti sei reso conto, circa i progressi,
quanto siam lenti a inseguire noi stessi?

quanto ci metti a risolvere quello,
a scolpire quest'altro, a mostrarti più bello...

a dominar ciò che ti affliggeva,
a fiutare al buio la strada di casa...

a render proficui tutti gli istanti,
a non cader vittima dei passanti...

a concentrarti su un obiettivo,
a riprendere il gusto di essere vivo...

su questa ridicola spoglia mortale
come vedi non molto si può contare

se le si chiedono grandi imprese
nove su dieci saran disattese

molto ti elevi più nel Concetto
puoi teorizzare un mondo perfetto

dove gli esempi di oggetti reali
tendano intrepidi agli Ideali

solo dall'impeto di questa tensione
c'è stata lotta e fiera afflizione

ma hai debellato quella più dura
laddove hai appreso la tua Misura

lo disse Socrate: "conosci te stesso",
aggiunse un cinese: "e il nemico appresso"

<< il generale che meno sbaglia,
prevede l'esito della battaglia >>

cosa obiettare, a quei due geni?
Son la misura di quello che ottieni

è confortante, così da lontano

che io abbia loro stretto la mano.