Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

domenica 28 agosto 2016

Spina le mura



Troverò il modo sai, di allontanarmi
dai luoghi antichi che danno le spine
moleste – e sanno bene avvelenarmi
guastar l'umor, le armi, l'autostime

ti leggi tu con gli occhi dei profani
che hanno saputo cose a intermittenza
senza che i retroscena biechi e arcani
potessero sfiorarne la coscienza

ma l'uomo che dipinse rare perle
fece tremare il mondo e poi crollò
tutte le rarità saprebbe amarle
non come l'empio che mi giudicò

su questa strada densa e perigliosa
non ho bisogno d'incontrare Dio
ma lui che possa almen capir qualcosa
orben che faccia quel che faccio io

a uomini di vecchia tradizione
manca però la parte distruttiva
della morale falsa – e la ragione
è che non ne han subito l'invettiva

orrida e ingiusta che li stimolasse
ad allargare tutti gli orizzonti
d'azione e di pensier che consentisse
d'alzarsi sovrumani sopra i monti

di tutte le menzogne e degli strali
venuti dal presente e dal passato
se regole e progresso sono uguali
nel far di un innocente un condannato

e nel far grande ciò che è ordinario
o su latenti colpe ha costruito
un regno ed un benessere primario
che di brillare già gli ha consentito

le forze eteronome non metto
nel novero di quelle da lodare
la spocchia che si appoggia su un oggetto
esterno posseduto, è da ammirare?


Se mai giovai di qualche appartenenza
fu assai superficial, se non fasulla
si trasformò in stolta prepotenza
son nato solo e resto, dalla culla

filosofia giammai non aderisce
sincera a una fazion politicante
se ne fa affascinar, e poi intristisce
ha i piedi in terra, anima volante

e trae da essa impulsi differenti
che prova a elaborare con la mente
progetta i suoi castelli tra i tormenti
niente di ciò che esiste è già appagante

crollano quegli appoggi e senti il vuoto
ai confini del regno altro nemico
il primo avevi costruito in toto
secondo resta ancora troppo antico

quando riesce la svalutazione
piena dei personaggi più rigonfi
che ti avevan ferito da un torrione
inconquistato, or meno t'ingolfi

adesso poni qui degli steccati
sciocco, non farti invadere di nuovo
difendi i territori conquistati
spina le mura e resta fiero e solo



martedì 23 agosto 2016

Con la chiave


Brama di remi in barca -
curiosità residua ed energie
suggeriscono nuove esplorazioni
l'età è ancora giovane
sebbene provata
e istanze etiche autonome (onore)
ed eteronome (dovere)
spingono in questa direzione

ma io anche, io invero...
sogno una risata angelico-satanica
da un'altura marmorea

voglio approdarvi

la sintesi tra universi dona una gamma
di possibilità impensabili
in un universo solo

adesso hai davvero abbandonato tutti
ed a tutti hai realmente tenuto
ne hai attinto l'essenza – nel confronto
e dovrai tornare a loro... con la Chiave...

ora, che sei ancora in questa regione
storico-geografica
gioca di posizione
di luce e ombra
ora incensa ora brucia
il compromesso

forse devi toccare tanti altri lembi
delle fazioni e sponde dell'universo

nei testi, nell'opera viva
senti il loro sentire

facciamo un passo indietro...

Io mi sono reso conto che
per vendicarsi
bisogna preliminarmente
mettere il nemico
nella situazione materiale
in cui eri tu,
acché si comporti peggio di te
e se ne renda conto...
Qui, essere algido, nella
calma come nella brutalità,
ma assolutamente padrone
della situazione...

è LUI che deve avere intrugli
di emozioni negative e
una reazione impacciata
scoordinata o paralitica,
e portarsi dietro
gli strascichi del male,
di cui tu non avrai
la minima quota
partecipativa

Non parlate di coerenza, o navi folli
o naufraghi nell'agio
e nella bonaccia
o parziali
o incoerenti per costituzione

avete frugato un poco d'azione, lo ammetto
facile, per chi non aveva un pensiero da costruire
in mezzo a sistemi di pensiero consolidati in Sistemi
in alcuni di voi c'è stata coerenza
con quelle basilari opinioni
dette principi, in altri meno
ma anche come pecore, siete sicuri
di aver seguito il pastore più esigente?

Oh no...

ma tutti i pastori, saranno inglobati
nella predica omnia
e tutte le subalternità rappresentate
anche nei loro slanci sovversivi
malaccorti, confusi, impotenti
potenziali

qui c'è tanta anarchia
totalitaria

qui si edonizza il dovere
si doverizza il piacere
si meccanicizza la volontà
si volontarizza il meccanismo
si razionalizza l'istinto
si istintualizza la ragione
si divinizza la natura
si naturalizza la divinità

poi ci si scrolla tutto questo di dosso
e ce lo si accolla nuovamente
afferrandolo meglio
si entra dalla finestra
nel tempio dell'Etica

e dovunque ci si ritrovi in suo nome
Dio è lì in mezzo a noi


anche nel solitario viandante però...



giovedì 18 agosto 2016

Edonismo rianimato



Tutto stinge in un grigio calderone
di fango – che oramai ogni cosa umana
travolge come il treno alla stazione
la vita che si getta nuda e arcana

eppure ancora con la penna in mano
tu vuoi mettere ordine nel caos
virtù nel vizio, e toglier legni al caso
non è questo contrasto un poco strano?

esiste strana forma di giustizia
la morte: che qui spezza vita indegna
di gioia, lì di pavida letizia
o quella che ormai di finire agogna

non lo realizza l'uomo, quel concetto
su cui ci si arrovella da millenni
ma la natura per il suo diletto
falce di tutto ciò che vita accenni

di certo ne ha tradito sacra legge
la perfezione, sola dea immortale
ma ciò che è difettoso non protegge
il suo destino è di finire male

non c'è virtù che sia premio a se stessa
come non c'è amor felice incorrisposto
solo se tutti quanti hanno la stessa
si può essere lieti in questo posto

poiché accomunati da una cosa
piacere materiale che ci aggrada
persegui solo questo, senza posa
non vi è nient'altro che davvero appaga

ciò che è 'morale' è arena di conflitti
irrisolvibili sino all'estinzione
delle due parti in causa, ma i delitti
son puniti dalla legislazione

comprati bella moto, e belle curve
scopati – e mangia bene e dormi lieto
fatti di ogni concetto grosse burle,
ridi, ed è tutto qui che sta il segreto.



martedì 16 agosto 2016

Flebile sopra questo promontorio



Demente intralcio nella mia coscienza
si impone, come la calura estiva
mi spinge a staccar l'ultimo vagone
le merci scaricarle nella stiva

invece devo darle forma giusta
a ognuna l'etichetta col suo nome
il foglio ben piegato nella busta
e quando parte – buona direzione

ché solo liberando le parole
io posso meno essere braccato
da tutta questa densa stanca mole
e il succo lungi esser convogliato

se nel bipolarismo è la reazione
all'uom sbagliato che giudicò male
tra andare a fondo e fiera esaltazione
per gradi svanirà anche questo strale

considera che tutto era più chiaro
e più concreto – e ci han fatto la guerra
capisci l'interesse del denaro
che è pari a quello della piccolezza?

han ben sentito di esser così avulsi
a quel tornito mondo di concetti
come possono cogliere gli impulsi
di chi è ancora perduto nei progetti?

senza risorse, a tener viva un'idea
è solo un forte spirito irrequieto
che trae fastidio lungo questa via
e innaffia alternative nel frutteto

ma quando ti trascina l'esperienza
tagliata nella forma più comune
di quelle mele perdi ormai l'essenza
e più non rappresenti un nuovo lume

e allora come puoi pensar che altri
che mai le hanno intraviste di lontano
accettin le visioni che gli inoltri
capiscan cosa diavolo hanno in mano?

se mai poi lo capissero vedresti
cinici rabbuiarsi i loro volti
pronti a difendersi – a che non infesti
il mondo: e tu sei uno, loro molti

chi ha impostato ingiusto privilegio
può star bene e costringerti all'eccesso
di bile – e può permettersi lo spregio
di ciò a cui la sua mente non ha accesso

tu sei così sistemico che ormai
timido ed assuefatto a prepotenze
dimentichi le cause dei tuoi guai
meditate così profondamente

sei stanco e non capisci che battaglia
fisica sarà da riaffrontare
con sforzo tal che per lo meno eguaglia
quello che ci ha portati a tramontare

se vi prenderai parte, sarai vecchio
del resto tu ugualmente, quanta vita
potrai veder distinta nello specchio
e sai che è stata tutta una salita

mi arride ora il silenzio e la cicala
flebile sopra questo promontorio
a volte è la natura che segnala
poniti a lei, come consultorio.


domenica 14 agosto 2016

Vacatio Historica


Le lettere sono una lettera al futuro
sono una fetta di esso, rubata dal presente
nella finzione perché
là fuori nessuno comprende

ma senza questi scorci furtivi
sarebbe impossibile andare avanti

ma i tempi non accelerano mai
in queste cose

la vacatio historica
è inderogabile

ed applica una sanzione
a chi non la rispetta

e adesso non si vive
e non si muore



Vecchio amico




Non sei forse adesso un buon conoscente

di cui sento limiti e fastidiosi strali?



Posso imparare ancora da te, ma in misura maggiore

devo correggerti



possiamo avere ancora un dialogo

caro mio fossile



Qui rispolvero vecchie fasi di lavoro

dove ogni 'devo' era feccia sonante



e qui non dobbiamo, noi siamo

e dobbiamo essere sommi percettori

cosicché possiamo ordinare il cosmo

senza pigliar ordini da nessuno



vecchio amico, se sei stato spazzato via

dalla storia, qualcosa dovevi aver sbagliato

qualcosa non Eri....



eri stato l'incarnazione più plausibile

più fattibile, migliore e più giusta

dell'ultimo spirito titanico



avevi raccolto il percorso di millenni



ma sei divenuto gregario, senza più una guida

senza un rinnovamento pilota

che conduca più lontano

ponga una nuova meta

e la raggiunga



e sai quanto devi attingere da questo presente?

Sai quanti vecchi nemici devi farti amici ed inglobare nel tessuto?



Sai quanto edonismo e piccolezza devono arridere

come eccipienti alle nuove pastiglie magiche

alle nuove sfere dette Ideali?



Sono uno strano ircocervo – che piace quasi di più

alle bestie comuni che ai comuni alieni



io troverò i linguaggi per parlare con tutti

io saprò tacere e proteggere

io mi porrò ai testi significativi come unico ermeneuta



Perchè devo sentire freddo se sono rimasto solo?

Non senti quanti geyser erompono quieti?

Non sai quanti esseri è possibile incontrare

in queste nuove contrade?



E ancora cosmi di rancore chiamano

la sovversione delle strutture cosmiche



solo essere immenso quaggiù

ed incarnare la Debolezza

può gonfiar similmente

l'ambizione



voglio vedere ogni cosa

voglio essere la cosa

suprema


Infuso di strega


L'aver bevuto un infuso di strega:
esser dell'etica uno stratega

non voglio più esserne fiero cultore
analista, artefice, libero attore

voglio principi scolpiti nel marmo
di qui l'Abitudine prendere il largo

purificati dal labirinto
sian volontà, ragione ed istinto

mai più nessuno li ponga in questione
resti soltanto e per tutti l'Azione

ma non so se sarà questa penna, la mia
a chiudere il libro FILOSOFIA

quanti capitoli ancor da vergare
vivere tutto, cucire e tagliare

e quando il giorno sarà del morire
nuova Intuizione vorrà suggerire

che solo altri portare possa
oltre i confini della tua fossa

hai sempre paura di sprecare il tempo
ma non lo sprechi, e questo è un esempio

spogliati allor anche della paura:
or la giornata è più densa e men dura

gli altri ti ignorano sì da lontano
sei tu che inviti nel regno il profano

e se dal suo alcun ti lascia fuori
sei poi sicuro, che nei tuoi territori

manchin le bacche dei luoghi comuni
intorno alle spezie più rare e gli agrumi?

Il tuo intelletto: il più indipendente,
lo sei assai meno materialmente

e questa è la fonte del tuo soffrire
la condizion del poter infierire

d'influenzare le tue emozioni
da riassestare con le ragioni

io posso smontare qualsiasi concetto
lo spazzo via come piccolo insetto

ma la potenza non è razionale
non è la profondità personale

ma la larghezza, dei corpi schierati
da quella concezione animati

sicché il peso oggettivo di questi milioni
può ben contare su false ragioni

un altro capitolo a questo si allega
un nuovo sorso d'infuso di strega


venerdì 12 agosto 2016

Una di troppo



Non invidiare colui che la sorte
ha risparmiato in lungo ed in largo
ciò gli ha precluso tutte le porte
della conoscenza: una vita in letargo

chi banalmente ha sempre vinto
detto tra noi: non ha vinto niente
ha ereditato sano un istinto
o la circostanza di un salvagente

chi ha affrontato tutto per gradi
cosa ne sa della temperatura?
Tu, fotogramma di vita che appaghi
manchi di sceneggiatura

lui che nasconde le proprie pecche
e si pavoneggia gradasso
è ben consapevole delle sue stecche
le temerà al nuovo passo

Se siano giusti questi concetti
non so ancor stabilirlo
sei io m'arrampichi un po' sugli specchi
per meno il male subirlo

ché sembra proprio che quella vita
priva di sgraffi e turbamenti
con ogni fiato per ogni salita
sia bella da stridere i denti

e che sia giusto mostrarsi migliori
di quel che si è stati, si è o si sarebbe:
si viene più scelti e meno attaccati
superficiale è chi legge

ma non è questo il dilemma che conta
perché l'invidia fa solo male
l'animo ingenuo che la consenta
perde dei pezzi al proprio arsenale

tutto concentra sulla tua partita
più grande di noi, ci chiama il Destino
ad affrontare discesa o salita
accettalo e brinda al mattino

bieca e scadente la presunzione
di essere amati e onorati
che ci sia il treno nella stazione
per nuovi lidi dorati

che quello strale, rispettoso, ci scansi
e ben colpisca quell'altro
che noi al dolore nemmen ci si pensi
la vita dev'esser tutt'altro

però tu non devi accettare passivo
tutto l'inferno che altri ha voluto
per il tuo eterno riscatto tardivo
ogni tuo sforzo è dovuto

non è mai questa la presunzione:
di voler bella una vita,
ma di aspettarla, come un coglione
che si presenti servita

e se la chiusa suona banale
mi rifarò con questa quartina
o con la prossima, non importa quale
basta che regga la rima

la novità sarà l'incoerenza
me ne è capitata una di troppo
dirò pertanto con truce veemenza
che odio questo malloppo

che non mi importa di sublimare
si fotta la riflessione
l'arte, la penna, non può rimediare
senza una mia ritorsione

si fotta Baudelaire, Leopardi, Bukowski
si mettano in croce le lettere scritte
si taglino tutti i tronchi dei boschi
per queste ingiuste sconfitte

passi l'inferno dantesco:
ma non meritavo questo!

E chi in simili panni gelido giace,

rapido metta un 'mi piace'.

  

mercoledì 10 agosto 2016

Miraggi



Se arriverò giammai, non ti so dire
a prendere la via dell'arroganza
perché l'istinto imponga di partire
o da ogni fonte ho preso distanza

che non sia quella mia, della mia mente
dell'esperienza e dell'impulso innato
di sensibilità nota e latente
ed ogni oggetto ben l'abbia inquadrato

per il momento appare che m'illuda
come mi sono illuso di potere
tradire l'alta causa come un Giuda
e viver per difendermi e godere

allora cercherò, senza apprensione
di apprendere ogni giorno quanto possa
ma ho già notato che la congestione
è presta ad arrivare, per la massa

ovver la densità di quanto studi
ed anche se ti fai giuste domande
sprofondi presto in languide paludi
e nuova azione è chiesta è qui t'attende

per liberare il corpo ed ottenere
vigore e qualche bene materiale
e quanto ancora possa illuminare
la vita chiede d'esserne un attore

io mi concederò dei distensivi
ma l'eclettismo impone completezza
su vari fronti dunque, essere attivi
e attendere negli anni alla saggezza

lavoro studio lotta gioia e affanno
nemici amici amor contemplazione
tra tutto questo intensa riflessione
creazione arte e sempre meno danno

ché hai imparato quanto sia importante
salvaguardare corpo mente e onore
strazio della coscienza devastante
porta l'ingenuità di cieche ore

questi contrasti erano previsti
viver nell'incertezza del percorso
sentire il tiramolla degli istinti
trovare tanto sterco, in cerca d'oro

e credo questa svolta essere buona
saluto qui il progresso di quest'oggi
come un auspicio ed entro nella 'zona'
che è il mondo intero, con i suoi miraggi



martedì 2 agosto 2016

Sulla carta il cicloide



La modernità ha affiancato
cose che un tempo non si pensava
voglio creare nuovi binomi

il confronto universale
vuol condurre
alla coerenza cosmica

ma non c'è il tempo di smaltirlo
di vivere le singole sfide
nemmeno per gli specialisti

impara cento volte come dilatare i tempi
come non obbedire alle pretese altrui
a domare gli schiamazzi
i gridi impetuosi
a defilarti

la disponibilità all'adattamento
è sempre un impulso superficiale e spurio
la natura ritorna imperiosa
e ti assolve di ieri
riconfermandosi nell'oggi

eri stato dunque condizionato
e il tuo destino non è cambiato

In un giorno la ruota gira e siamo
al punto di prima

sulla carta il cicloide

ma l'inchiostro diventa più potente
ho sempre nuove cartucce


e sto avanzando...

lunedì 1 agosto 2016

Congedo



Sento battere qui i colpi di coda
dell'ambizion più grande vera e pura
già che da tutti i pulpiti altra moda
parla ed è trincerata d'alte mura

devo essere piccino muto e accorto
ed avvolgermi di mondanità
quella che poco crebbe nel mio orto
quella che còlta dà felicità

sappi che chi si getta incontro al vero
tributa immane il falso su se stesso
mentre il concetto nel demente ignaro
pria di vent'anni mai non passa anch'esso

per ogni verità che bruto storpi
seppellirei il tuo corpo sottoterra
il cranio fuori, aperto, e poi la fiamma
vedere il tuo cervello come afferra

alternativamente quattro fiere
losche e affamate l'abbiano a mangiare
bassi ragionamenti andranno a bere
questa è la libertà del tuo pensare

mi lascio andare e stingo nell'estate
fiero rancor che nutre l'ambizione
voglia e dovere delle cose amate
conscio li ho abbandonati alla stazione

non accadrà che alcuno li raccolga
son merce rara e sembra frutta sfatta
cinico sguardo che tu le rivolga
non troverà del posto sulla chiatta

la malattia fluisca nel suo letto
fiume di questo mondo, che è anche il mio
animo di poeta maledetto
ma la sua guarigion si chiama oblio.