Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

domenica 26 novembre 2017

Chiara confusione



Staccare la puntina dal disco
e lasciarlo girare
per un poco non sentiamo
quegli stridenti orrori

sono grezzi e vividi
cantati male, sono in presa diretta
dalla fogna del mondo

non sono ancora opere d'arte
che dan gioia e redimono

ma stacchi la puntina
e ti senti spaesato
non riesci a cogliere
secchi arbusti spinosi
per trapiantarli nella magica serra
dell'arte dove un mago
li trasforma in meraviglie floreali

potere, voglio potere
sento l'istinto del piacere
e mi piace la sua inesorabilità
che sbaraglierà moralismi criminosi

nel proteggere innocenti, si salvano colpevoli
e si mietono altri innocenti
questi i frutti del generalizzare

non sai quanto partecipare dell'affermazione terrena
poichè essa sporca, rende incompleta
la rivalsa ultraterrena

sarà la vicinanza dell'azione a suggerirtelo
non scervellarti a-priori

quale promiscuità di passioni e tagliole
impone l'esistenza
a una vita che si vorrebbe lineare

alla fine il travagliato gomitolo
dall'intrico assoluto diverrà linea retta
verso il Sole

essere un poco gli altri
partecipare delle loro percezioni
è illuminante e desolante

è necessario
per la vittoria

ma ti accorgi di quanto materiale
dovresti triturare nelle tue fauci intellettive
digerendo ogni elemento con i tuoi succhi

voglio una cilindrata più alta

e ancora la semplificazione ti attrae perché
consente l'affermazione, ti fa sentire sufficientemente pronto
sbarazzino, positivamente arrogante

ricorda di non scartare nulla dall'arsenale cosmico
dal momento che devi risolvere il cosmo

tutti gli amici si dileguano, perché tali non sono

e abbiamo ribadito in tante salse la stessa minestra
anche con noi stessi – dal momento che resta indigesta
e il convento non passa altro

andiamo alla ricerca d'ingredienti migliori e studiamo l'arte
culinaria per arrangiarci ma ci sono regole che ci sbattono fuori

l'ultimo viaggio serale sulle colline ha dato esiti azzurri
era tanto che non conquistavamo un ottimismo così efficace
che il dolore non era così tanto assimilato da poterci sostenere
come legno pregiato nel tronco, e volgerci stoicamente
a nuove imprese e nuova vita
più abili e ben grati
ad ogni stilla positiva

come ci siamo scolpiti nel crogiolo del male...

avanti, sempre avanti,
fortissimamente avanti!


venerdì 24 novembre 2017

Al luogo per cui siamo nati


Ci son tanti scandali al mondo
tra mille annegano i tuoi
se a bieca morale mi arrendo
sarà fine per gli aristoi

Ma già mi giocai quasi tutto
partita finì molto male
tragedia del Vero sconfitto
fu il mondo reale

Conviene già alzare la posta?
Davvero ora non ne convengo
paziente sarà la risposta
ché a vincer, ci tengo

Però qui ci bracca il presente
e strale è il passato e il futuro
siam persi nel limbo del niente
le spalle, al muro

Son vicoli ciechi all'intorno
balugina all'occhio l'inganno
e siamo più vecchi di un giorno
di un mese, di un anno

Si stagliano cinici i cocci
sì della vergogna - nel cuore
ci stringono gli organi i lacci
del disonore

Saggezza li strappa imperiosa
non siam giunti qui per inerzia
già perché la strada è in discesa
ma scalando il Monte Giustizia.

Si scivola ai ripidi greppi
Demonio ci vuole atterrati
ci portano istinti reietti
al luogo per cui siamo nati

Una forma premessa



Ancora i sensi godono pezzi di città
mentre sfuman le basi dell'esser felici
l'ambizione e l'amor voglion stabilità
solo il verso conserva buoni auspici

proiettava un romanzo luci di successo
allietava un lavoro l'angusta coscienza
ma del primo una trappola era l'eccesso
del suo verbo - e il secondo una mera apparenza

e di nuovo annego nell'immensa Cultura
resta impenetrata fortezza
il suo aspetto fa ancora paura

impossibile smaltirne la stazza
questo tarlo in eterno perdura
una forma premessa.

mercoledì 22 novembre 2017

Infinito canneto


Ancora oceani
la penna brama

qui solo una pozza stanca
e salmastra soffre
confusa

La notte grida chiaro
il suo malcontento
la nostra umanità ci rimprovera
trascuratezze

Molti s'illusero di fare la storia
e la subirono
ma fu liberatoria illusione
l'azione

Autori tanti
son più colti che vissuti
e nei loro tessuti
militano troppe voci estranee

ne esce un cilindro
da cui può uscire di tutto
tanto, superfluo...

La prepotenza della vita
sola può metterti in condizioni
di porti una domanda
d'accettare un sacrificio
e una condizione
d'intraprendere una strada
e una svolta

siamo molto meno liberi
di quanto pensiamo
estraiamo virtù meccaniche
eppure virtù

Voglio la vita! Voglio brillanti!
Mi voglio brillante!
Scacciare la noia adesso!
scacciare la morte...

Ci sono segreti nei libri
ma sono stati nascosti entro labirinti polverosi
e stantii
torna alla fonte...
lo stesso segreto
costa di meno
e illumina di più

Ma voglio altri pesci, altri pesci!
Adesso.
Ma non voglio pescare...con questa canna esile e stanca!
è ora di reti a strascico
di granate subacquee
di prosciugare il lago
di rompere le regole
è la soluzione a molti enigmi

perdenti bacchettoni,
vi è un barare giusto e audace
che riscatta da una frode

sono un intrico di frodi
un saldatore di ammende
nutro le sanguisughe dell'anima

ma sono anche e sempre stato
il pioniere di nuove libertà
e bizzarri godimenti

ci sono altri altipiani
e piani d'ammezzo
e anfratti d'orrore
e posizioni mai assunte

c'è sicuramente un antidoto
alla noia universale
un trucco che sbaraglia
ogni pigrizia

Ricordo la notte che gridava...
dalle un buio migliore
Non cercherò, io troverò.

Sempre l'interno tiranno
rialzerà la testa
pretenzioso

La vita avrà quel che vuole da me
Io avrò quel che voglio dalla vita
Lei andrà oltre me
Io andrò oltre lei
ma chi si ama, non mi segua

Da oggi in poi,
collezionerò canne...


martedì 21 novembre 2017

Ciottoli



un fiume che scorre verso una foce
non può curarsi dei ciottoli
che trascina nella sua corrente
né di quelli che restano
a un certo punto in disparte
spaventati dai suoi gelidi turbini

l'acqua gradisce la compagnia
d'altre sostanze, ma ne viene a dir bene
sempre intorpidita

e quanti sassi l'hanno scaldata davvero?
Sicuro di non poter fare a meno
di queste stufette malaccorte?


Assolo

Non mi sento di rappresentare nessuno
che non sia io stesso

la politica è impossibile

l’immersione nella Cultura non ha niente
di liberatorio, di estasiante, di veramente piacevole

niente di comunitario, di avvolgente, di espansivo
del proprio potere

anzi ti sommerge di stolidi concetti, di realtà impenetrabili, di incomprensione di processi che non rispondono alla tua esperienza

di visioni lacunose, di domande senza risposta

non vi è niente di ‘divino’ in ciò

l’antichità non ci è amica
così coloro che ne parlano

quel marasma di miti è una brodaglia indigesta,
non illumina affatto

e non voglio andare oltre una superficie che non mi appartiene, che non è bella

inoltre tutto è raffazzonato, trascelto, interpretato in chiave moderna arbitrariamente

la modernità è altrettanto confusa e litica

io sento le impronte animistiche differenti
che ciascun autore imprime ad un tema

mi sento da lui distante

servono metodi nuovi,
tocca solamente, assaggia, odora… quello che il mercato propone, compresi testi pretesi iniziatici e misticheggianti

lo speciale è normale
assai insoddisfacente

diffida di tutto e di ciascuno
difenditi bruto dalla spocchia altrui

niente è fatto su misura per te
la gioia è per ora nella creazione

quel che fanno altri, tu subisci

e dentro troppi testi vi è guerra perduta
la parziale vittoria dell’autore
non è vittoria tua

costruisci il tuo Bello

io so che devi elevarti sopra chi ti impedisce la tua battaglia, il mondo borghese

ma contemporaneamente devi serpeggiare ed elevarti sopra gli altri combattenti dall’animo alieno, spadaccinando con quelli più importuni, all’occasione…acché caduti si tolgano di mezzo e tu prosegua redento…

sabato 18 novembre 2017

Non dubitate


Filosofia s'impose alla storia
e la piegò nella Nave in Frantumi

tutto già stava saltando in aria
fidarmi dovevo sol dei miei lumi

non importavano in quel frangente
né l'esattezza né la precisione

ma una visione d'impatto potente
marciante verso una soluzione

or m'imbarazzano quelle tirate
non aveo il tempo di documentarmi...

sentivo il Mondo, in quelle giornate
pronto a schiacciarmi

un  bieco vortice s'era innescato...
seguir la catena delle intuizioni

dovevo - per essere ricordato
e scandir parola su quelle questioni

mi si accalcavano nella mente
non le potevo fermare

meglio era essere un astro vivente
ben più la vita mi poteva ispirare

piuttosto che la paziente lettura
di cui non c'eran le basi intorno

di me il sistema aveva paura
e m'impose di scrivere tutto in un giorno

forse intuiva che sarei arrivato
a sbaragliare ogni nodo

alla tenacia devo essere grato
e d'esser bollito in quel brodo

deve il lettore perciò perdonarmi
quanto è distorto, o ancor folleggiante

ero a quel tempo un filosofo in armi
dentro un conflitto allucinante

là non scomparve la lucidità
e i nervi erano saldi

dovevo fare un passo più in là
verso soli più caldi

così inciampai nei tronchi del fato
o nelle sue bave taglienti

oltre gli errori si è conservato
forte lo spirito nei suoi intenti

quel libro deve restare com'è
e sarà un'opera <<giovanile>>

che lungo i secoli avrà il suo <<perché>>
e sarà dura a morire

se morirà, io non piangerò oltre
potrei ben esserne io l'assassino

lavorerò - saggio - fino alla morte
al prossimo libriccino

dovete lasciare ai giovinastri
i loro scazzi, i loro svarioni

dopo diventano scaltri
se dentro sono campioni

ho cavalcato tosto il serpente
ho attraversato il cancello

ritornerò in mezzo alla gente
quando sarò un vecchierello

e avrò imparato quel che c'è da sapere
memore di scorribande avventate

eviterò di cadere,
non dubitate.

mercoledì 15 novembre 2017

Brutto ceffo


Vaghi per queste strade
gemi turbolento, di una meta mancante
di un orientamento imperfetto,
di un tutto da conquistare

conta che pionieri le hanno costruite
verso una meta ancor più latente
scoperta per gradi
e forse ancor più ambiziosa

gigante sulle spalle di giganti
spianerò la strada
al gigante di domani

sconsolato di sorte ingrata
credendo ormai all'uniformità spietata del destino
non sai che ci sono fonti da cui la vita
zampilla generosa anche per te
da qualche parte

tutto sta a vedere, se si può guarire il tempo
cioè il corpo infelice, ossia
la stratificazione maligna
dello spazio

la Storia viene a noi lenta
da libri limacciosi
ma sovvien da essa
il proposito di scrollare
dalla spalle del mondo
i residui dell'ego(ismo) degli antichi,
tutte le scorie, le impronte, che hanno lasciato
ai monumenti, ai luoghi, alle carte,
ai costumi, alle istituzioni, ai dipinti...

quanti si sono voluti eterni a sproposito
poiché perfetti non erano
e prima o poi le lor effigie
andranno raschiate via dai fregi

non aver sempre premura di essere giusto
forse questo non è giusto
dal momento che tutti sono
atrocemente
ingiusti

e talvolta ci sono delle accelerazioni
nello sbrogliarsi dai problemi
pretendi nuovi scenari innevati
di canti gentili e freschi
di gente accattivante
e che ti ha già giudicato bene

mischia la storia col mito
e la realtà con l'idea
purché il risultato sia bello

l'istinto ha sempre portato gli artisti
in questa direzione

un brutto ceffo come il Dolore
chiede troppo, se pretende fedeltà.

Spine


Puoi rivalerti e hai remore al collo
che ne risenta lo stile
rendersi odiosi ti mette a mollo
nel loro spirito vile

trattieni tu internamente la spina
non puoi strappartela adesso
ma ciò che impari, da essa sublima
e al paradiso prepara l'accesso

ci sono leve d'immane portata
le han costruite i millenni
sforzi di un'anima tormentata
maestra di sordidi inganni

ebbene da questa devi copiare
ma dalla parte corretta
potrai la spina al tuo fianco strappare
fuori dall'era corrotta

sii affezionato alla tua sofferenza
sol questo affetto affeziona
curala come un'amante perversa
ti renderà roba buona

quando sarai tu a padroneggiarla
dopo un amplesso infinito
di lotta truce, potrai scaricarla
sopra qualsiasi nemico

non è viltà – poiché non è rinuncia
bensì accettare la sfida
posta dal male, che non si denuncia
lo si sconfigge per strada

un male più forte di cento misure
se accetti di crescer per gradi
puoi eguagliarlo sulle pianure
nelle foreste, sui monti, nei guadi

l'estremismo consiste nell'accettare
per sgominarlo tardivo
il compromesso che non puoi evitare
verso un trionfo definitivo.

Altri può sol fare il morto


Trent'anni di solitudine scabra
trovaron risposte ardite
per arte dei tuoi abracadabra
son quelle pagine del tutto perite?

Poi convogliò il tuo fiume pensoso
dentro una storica 'sacra' famiglia
se ne scostò con un moto bilioso
qualche anno dopo, or che venne la sveglia

Malinconia offesa prese il suo posto
e ti accorgesti di essere solo
illuso che fosse molto più vasto
l'armento che dorme sotto il tuo cielo

Fu profondissima delusione
ti rese inabile omai alla battaglia
t'uccise l'anima quel cieco plotone
ma dovresti esser tu, invero, quel che lo striglia

Raro è rimpiangere la paura:
deve il coraggio averti davvero
portato agl'inferi, e dritta sicura
risulta falso chi è troppo sincero

Il doverismo ha sforato in eccesso
si conservò nella dissacrazione
che condannava in primis se stesso
quindi ogni altro concetto buffone

Hai sostenuto ciò che spettava
a mille schiene, che avrebbero ucciso
quel male che tutti un po' ci piagava
però sei stato solo frainteso

Vuoi abbandonare adesso ciascuno
al suo destino, senza conforto
il salvagente è solo per uno
altri può sol fare il morto

Come lo ha fatto per tutta la vita
dinnanzi alla filosofica sfida
si è risparmiato l'intera partita
solo si merita che un'onda l'uccida

E che si ricordino immagini brutte
come il cadavare riverso a riva
di lui – e come quella siano un po' tutte
di chi in mezzo alla tempesta dormiva

Ora mi addormo io, e sono serpente
devo esser lucido, cinico, astuto
sguignolo tra chi non merita niente
un animale cattivo e muto.

mercoledì 8 novembre 2017

Abilissimi serpenti


Il mattino che smaga
polveroso

Il sentiero della filosofia
scolora, e grigio avanza
di spini inelutti

Impotenza della parola
dinanzi all'Immagine
e al Suono

Terreni non dissodati
nei libri altrui
realtà non scremate
danze mancanti
sconnettono gli occhi
ed il cuore

Pensi ad inseguire solo
ciò che dà piacere
che ti trascina prepotente
soverchiando l'intorno,
che ha vinto una battaglia
e di fatto ti ama.

Il Pesce
che abbocca volontario
a tutti gli ami

Il Viandante
che raccoglie sacchetti
di spazzatura
e ne fa spuntini

hanno attraversato
il mare e la terra
e non sanno
se se ne vogliono padroni
o abilissimi Serpenti

Il prossimo si distacca ostile
senti il suo gelo
sai che non è pronto
per il tuo fuoco

Devi capire
cosa è l'estetica

metterai una mina
tanto in fondo
che nulla potrà restare in piedi

Questo sia,
il resto passi.