L'intrico della vita – il
divenire
fatto di vischio, bruti
sassi e rovi
lo trovi interessante –
puoi ben dire
soltanto quando a vincerlo
ti trovi
allor che i suoi fattori
sono troppi
e a te ti manca quello
dominante
ti spegni stanco, attendi,
piangi, sbotti
sinché lui non risorge
confortante
nel forte non si è mai già
rotto il filo
della speranza, duttile e
sublime
danza tra i cocci, cerca
nuovo scalo
trova energia e supera il
confine
avevi tu creato il tuo
modello
dinanzi a bieca e sordida
realtà
ma per sostituire a questa
quello
devi far tua una tosta
verità
la forza del pensiero è
tanto lieve
che solita si appoggia alla
tua azione
che abitudinaria e assai più
greve
lei segue del sistema la
ragione
appena ti distacchi
parzialmente
in questo gioco perdi sai
dei colpi
intrepido lavori con la
mente
critica e allor ti
elevi sugli stolti
ma non pensare che ti vengan
dietro
se sono abituati
all'andamento
e men gli pesi il giogo
dell'aratro
di un general mentale
mutamento
che solo però è quel che
può valere
a smuovere i carretti dal
binario
farli sbandare verso le
brughiere
cambiando in lor ciò ch'è
prioritario
non farti influenzare da un
conforme
geloso ai suoi valori – e
non pensare
che al sistema, nelle
vecchie forme
il tuo modello debba
ritornare
l'avevi vista giusta – e
difettiva
ristudiati e ritirati in te
stesso
passa poi alla fase
successiva:
pigliarti il primo rapido
successo.
Tanti, su esigua base di
pensiero
han fatto scuole, fondato
partiti
han mosso, di milioni, menti
e suole
e ancor del tutto non sono
finiti
smetti allor di sentirti tu
da meno
o d'inseguir ancor la
perfezione
beviti sto bicchiere mezzo
pieno
forse qualcun te ne darà un
cartone
pretendi di pigliarti il tuo
piacere
che solo arride a chi pone
se stesso
al centro ed al suo compito
è fedele
giammai disposto a farne
compromesso
se il bicchiere mezzo pieno non ti basta travasalo in uno piu' piccolo
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