e non
sei qui e intruso io volgo lo sguardo
l'anima
mia oltre le tue spalle di corvo
la
tua figura gentile che non posso stringere
e
avrei timore di frangere, come quel che non so
star
d'intorno a quel viso, cosa mai vide
e
cosa volle e provò, quel giovane cuore
se
più duro urterebbe la mia fragilità
o non
abbia pertugi per le acque
di
questi versi. E tenera dai
lo
straccio e qual vita ti attende
oltre
lo scorcio che mi è concesso
Non
importa se tra queste scabre colline
non
sarai tu a donarmi la letizia agognata
e non
cadranno le spine di una notte infinita
Non
m'importa d'invadere, ciò che già ti sostiene
spero
bene per te, che sia gioia serena
e non
guasti mai la tua foglia discreta
non
voglio litigare con i tuoi capelli
e
forse non sei fatta per questi inferni
che
ora tocchi ed allieti, fresca per un attimo
voglio
isolarmi, in questa bolla sognante
Un
compagno di ventura colse con me
la
tua essenza e mi spinse ad alzare
la
mia penna per te. Ora son sulla soglia
sto
per chiudere i battenti, come fai tu la sera
ma ti
porto con me, oltre e ancora domani
per
te arrise al mio buio, e la staglio qui eterna
-
finestrella di luce.
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