Sostengono
che la meritocrazia esista anche sotto il Capitalismo, che i migliori
riescono comunque ad emergere. Ciò è vero in parte: se si escludono
innanzitutto i migliori dei migliori, i veri fuoriclasse,
orbene i dissidenti che mettono in discussione i dogmi del
capitalismo stesso [entro i quali soltanto è possibile emergere], quelli di una società costituzionalmente
imperfetta. Costoro arrivano addirittura ad essere emarginati ed
equiparati ai buoni a nulla o ai nullafacenti - quando il loro astenersi o fallire, invece, è una legittima obiezione di coscienza, il rifiuto di partecipare ad un gioco di livello inferiore alla loro anima: infatti esiste un livello di virtù che non può non trovarsi stretta entro la cornice delle regole e dei valori i base ai quali dovrebbe dare il meglio di sé, sicché le sue forze si rivolgono in prima istanza contro la Cornice. Inoltre, anche le
persone semplicemente talentuose, sotto tale sistema arrivano, sì, ad emergere, ma
a qual prezzo!
Il
sistema organicista è come un motore progettato con intelligenza
tale da aver eliminato tutti gli attriti e le circonvoluzioni
superflue: sicché ottiene un rendimento molto maggiore. E questo è
in fondo, lo scopo dell'economia.
Nella
scienza politica sono da tentare ancora molti esperimenti. Le
ideologie del passato, prese integralmente, sono di certo
incompatibili; ma cogliendone dei frammenti e unendoli accortamente
assieme, si possono ottenere degli ibridi che reggono. Questi non
devono essere necessariamente dei miscugli - inerenti ancora alla
sfera fisica, di sostanze che possono essere separate con semplici
metodi fisici e dunque a rischio di facile disgregazione se
sottoposti a sollecitazioni - bensì proprio delle fusioni chimiche,
producendo composti che siano contemporaneamente stabili, leggeri,
elastici, resistenti a trazione, pressione, torsione, penetrazione,
alle basse e alle alte temperature, e siano inattaccabili da agenti
chimici.
Il
nazismo – molto coeso ed efficiente all'interno – si è pur
rivelato vulnerabile agli attacchi esterni, e sottoposto alla
tenaglia pluto-bolscevica ha dovuto cedere. La croce uncinata era
forse fatta dunque di acciaio ossidabile. Il
nazionalsocialismo è intimamente venato di romanticismo; e le vene
romantiche sono, alla prova dei fatti, fonti di fragilità più che
non di forza. Il romanticismo è cosa da adolescenti... mentre l'amore
maturo è più concreto, astuto, consapevole, ed attento alla reale
compatibilità dei tratti caratteriali e contingenti. Il giovane si
crede invincibile, si sente caro agli dèi perché animato da un
sentimento puro e s'illude che il suo amore sia da questi protetto:
quando essi hanno forse già sentenziato a priori il suo fallimento;
sicché invano egli si sforza di contrastare il destino. A
posteriori, lungamente deluso, facendo il computo delle energie
spese, di lacrime e sangue, confrontati con i risultati
oggettivamente ottenuti, egli si rammarica d'aver tolto spazio al
freddo calcolo per ascoltare il suo cuore. Il romanticismo, come ci
mostrano la letteratura e il teatro, rende le storie più belle, ma è
anche quello che fa morire gli eroi, fallire i progetti e le
ambizioni, soffrire i protagonisti. Il nazismo è stato stroncato che
era ancora adolescente (aveva a dir bene solo 12 anni) e la caduta di
Berlino è stata appunto tragica.
Il
movimento organicista vuole togliere dal suo statuto tutti gli errori
riconducibili alla giovinezza, ossia all'ingenuità e
all'inesperienza. Per questo io mi devo premurare di avere una vita
longeva, viste le responsabilità che, da filosofo, mi assumo, delle
quali il giovane non si rende mai pienamente conto; e sarò lieto di
poter dare ai miei scritti la revisione della maturità e
possibilmente
quella della vecchiaia.
La
morale è argomento da considerare con la massima perizia e cautela:
concezioni che paiono nobili e ragionevoli si rivelano essere, a una
più attenta analisi, delle stupide remore, dei sottili inganni, dei
bigottismi arcaici o rinovelli, buoni solo a perdere le guerre, far
sanguinare il cuore e arrovellare il cervello. Sul tema morale io
emetterò il più tardi possibile la mia definitiva parola.
Ottimo scritto: pero al posto di Nazismo, userei Nazionalsocialismo.
RispondiEliminaDella serie non abbiamo Ancora imparato dal sangue ingiustamente versato. Ogni totalitarismi è intrinsecamente folle,razzista e bieco. E perciò destinato al fallimento
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