Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

venerdì 31 dicembre 2021

E sia stilla di vita

 

Ed ancora me la racconto invano
Ch’io possa toccar qualche gioia
Essendo io sempre più strano
Più perso nella mia strada buia
 
Val forse la pena di sbattersi ancora
A cogliere fiori appassiti
Strappati per sbaglio nell’ultima ora
Già che tutti gli aneliti son stati traditi?
 
Fosse psicologia, si potrebbe guarire
Ma non posso, in me, risalire il tempo
Ma nemmeno lasciarmi morire
Ancor vuole il mio passo la scia controvento
 
Non mi sono orbene inventato nulla
Quella storia dell’epoca da costruire
Già per divincolarmi da vita fasulla
Quella ch’era e sarà un quotidiano morire
 
La percezione fu reciproca ahimè
Di alienità, cui consegue il rifiuto
Tutto mi si è negato poiché
Risultavo inquietante al suo fiuto
 
Ogni difformità ha le sue conseguenze
E l’inedia di gioia ti porta a forzare
Gli spigoli - ch’entrino nelle tue stanze
Ciò che naturalmente non può combaciare
 
La formula, adesso, è di tenersi in piedi
Non esiste rinuncia una volta per tutte
Devi esser forzato – dal mondo dei medi
a tornar sulla carta le tue bocche asciutte
 
Esperienza muove oltre il tuo pensiero
Di profondo conflitto vieni illuminato
Qual mai fosse struttura di questo maniero
In cui ti trovasti imprigionato
 
Dio, quant’è lontana la libertà
Appigliati a tutto quello che puoi
Che ti dia propulsione a spostarti di là
E sia stilla di vita, verso quella che vuoi.
 

Il piano inclinato m'insegna


La nebbia al mattino, ingannevole
conferma di un sadico inverno
tappa d'un sentiero inagibile
tirannico dall'interno

Per viver dovevo appoggiarmi
al mondo così come sta
lo faccio solo per distrarmi
ma ancor: la mia vita è di là.

Io so perché la gola è secca
e il cupo travaglio interiore
ma l'osso di questa bistecca
eccede nello spessore 

Corrodo negli anni più ingrati
indomito questa muraglia
arcieri vi sono schierati
intesso d'acciaio una maglia

Stridore delle fondamenta 
si trasmette sino alle cime 
e l'albero nella tormenta 
perde le foglie e trova le rime

Silente e chiassosa menzogna
ci piaga e da tergo moltiplica il fango
il piano inclinato m'insegna
che muoio se dal battagliare m'astengo. 

La realtà molteplice devo scremare
cogliendone la quintessenza
mi servirà per risparmiare 
le forze ed alleggerir la coscienza 

E quanto alla formula - nuova e sicura
dev'esser la chiave di tutto 
del suo creatore la cura
e ricostruzione d'un mondo distrutto. 






lunedì 27 dicembre 2021

Sulla lunga linea


Vi vedo e omai le mie ossa parlano
nel dir che da voi non posso ottenere
ciò che mai ottenni - la coscienza straziano
le solitudini del mio pensare

Fu paura, sdegno, invidia... non so
ma so che in tal modo non fui dei vostri
e mi manca quello che ancor non ho
adeguati mezzi per scopi opposti

Mi riscaldo ancor nelle intersezioni
ma sovente mi urtano, e langue il cuore
di secchezza e inedia di belle emozioni
e di queste cose - alla lunga - si muore

E la nera ideazione torna alla ribalta
m'accompagna dentro per alcune ore
la question nel fondo non è mai risolta
ma appare il contesto denigratore

Sai che in questi casi, dèi dormirci sopra
al risveglio, l'animo sarà mutato
nuovo paesaggio che ti si apra
ti farà gioir di non aver mollato

Lui non muta mai drasticamente
non offre rivalse, ma nuovi sentieri
che devi esplorar con il corpo e la mente
ed oggetti tornano in compagni sinceri

Tu rassegnati: se anche non sarai felice
devi riversar tutto quel che puoi
sulla lunga linea che direttrice
guiderà le greggi sotto gli aristoi.


domenica 26 dicembre 2021

Anatema


Giusto non è ch'io dimentichi
ogni pezzo di vetro ritorto nel cuore
prepotente menzogna e tutti i suoi strascichi
ed ogni eccellenza di vita che muore

Ve li infliggerò dentro in un'era a sé stante
sarà il prodromo di quella mia indorata
dovete scontare ogni minimo istante
della sofferenza che avete istillata

Nel cuore dei nobili, sì volgarmente
tanto voi non pagate l'imperfezione
di un mondo che copia la vostra mente

E vorreste insistere nella punizione
di colui che invidiate ferocemente
perché già vi chiama col vostro nome.

sabato 25 dicembre 2021

Regata reale


Giustificato è l'arrocco
volto a difendere lembi preziosi
non dee lo stolto sapere troppo
urgono quieti riposi

Ergiti, Torre, e poniti a guardia
di questo Re, nudo ma invitto
ebbe umiltà più che superbia
or dee guardarsi dal popolo gretto

Dopo qualsiasi notte crudele
ti sei svegliato con mete nuove
hai aggiustato le vele
ancora è freddo fango che piove

Sul tuo cammino, ma l'accortezza
vincerà ardita quest'ultimo crollo
della bandiera, che ha perso certezza:
svolta la cresta, ma resti un gallo

Questi bei pesci, argentei e dorati
che tu eri fiero d'aver pescato
sembrano volgersi in granchi chelati
che ti attanaglian di lato

Acuto trascegli, ributtali a mare
poi dei gettare una nuova rete
resta la tua una regata reale
per la regina di tutte le mete.

venerdì 24 dicembre 2021

Tutto il possibile


E cade la vita nel vortice
della filosofia
Cade la filosofia
nel vortice della vita

ti lascia il vortice
riverso al suolo
con ciò che non hai vissuto
e ciò che non hai scritto

Vuoi splendore e piacere
e vuoi la Fine.

Rilanci la sfida e la ritiri
La ritiri e la rilanci
Abbiamo fatto tutto il possibile?

Porto Corsini, 25 Dicembre 2021, ore 3:05

giovedì 23 dicembre 2021

Ansia d'essere


Ansia d'essere
Fretta di divenire
Fugge e ristora la possibilità
di non essere - e solo
Contemplare
Si moltiplicano i velleitari
Qualcuno - che non si è
come i desideri
di belle cose e donne
che mai avremo
Paura della paura
anche di quella che ti salva
Il passato indebolente
Piovono le apparenze
giù come vetrate
mannaie

Disciplina l'anima
o sarai travolto
e travagliato.

martedì 21 dicembre 2021

A scolpirti l'anima


La nostalgia del verso ti fece alzar la penna
prima d'aver dinanzi agli occhi - terso
profondo scorcio e nuovo - colpo in canna
buonissimo e mirante l'universo

Ché spande innanzi a me la vita, sì bramosa
d'aversi e di comprendersi, in questa doppia sfida
immensa per un corpo e un'anima che osan
ghermire ogni bellezza laddove si annida

Tu devi dissodar cento terreni
quest'avido languor si fa sentire
le tasche sono piene già di semi 
ma dei piantarli e farli divenire 

La notte ancora grida il suo acre malcontento 
la rabbia stringe i denti su ciò che, angosciante 
per gli altri fu la fonte di quieto godimento 
s'insinua ardito e nero il mio riscatto serpeggiante 

Qui darò un colpo al cerchio e uno alla botte 
pur lenta, mai non molla la battaglia
già studia ed intraprende nuove rotte 
fa meno strada e meglio - e men si taglia 

Sembrava sempiterno il prezzo da pagare
così eccessivo e iniquo, per lunga fama e gloria 
resistere dovevi - sol per quella gustare
ma curiose sorprese son nell'aria

Tutto questo sentiero è ciò ch'è interessante 
ed a scolpirti l'anima è invero necessario 
travolgerebbe l'onda il principiante 
secondo tempo, qui, sembra primario. 



domenica 19 dicembre 2021

Ogni buona stilla


Attendo che vita
mi offra un accesso
senza deviarsi
nei corridoi della mente

mi farò trovare
quasi pronto
come più non ero

sì gravo è il giogo
fantasma
non vi sarà libertà
sino alla sua dissoluzione

non è più tempo
d'eccellenza e coraggio
questo perfezionismo
dilania

La grande filosofia
ha traballato
sembrava perso un pilastro
di banale osservazione

la giungla del reale
lo ha rimesso in piedi
ma ora il piccolo
progetto ammicca

ogni piccolo può essere
mio amico

ed ogni radura piacevole
va protetta dagli spettri assassini

il conflitto universale
asprissimo
ha albergato ancora in me

mi stavo giocando
il tutto per tutto
manco a dirlo
senza una forza sufficiente 
un impeto sparuto 
sempre lanciato 
ad agguantarla 

Mille volte più marcio
c'è nel mondo
ma anche se un giorno
lo dovessi affrontare 
sappi che non è possibile 
senza ghermire 
ogni buona stilla 

queste voglio cercare 
e raccogliere 
per molti anni. 



Doppio divenire


Il divenir negativo rigetti
quello che altri causò
ma il positivo, geloso lo accetti
perché più forte ti ritrovò

Questo non è dato senza quello
allora tu devi focalizzarti
già sul te stesso più bello
e devi ancor superarti

Già che rivalsa non è completa
sui tuoi difetti acquisiti
deve il tuo nerbo inseguire la meta
la perfezione dei risultati

E allora questi daranno lustro
a tutti i tuoi tratti, che le apparenze
avevan distorto sì ignobilmente
or le combatti assai meno maldestro

Spirito eroico risale il pendio
rivela un giorno le ingiustizie più occulte
che lo piagarono fin dall'avvio
ora lui vince due volte.

mercoledì 15 dicembre 2021

Gli occhi residui


S'ottunde lo spirito, a salvaguardarsi
ma forse può, lento, afferrare qualcosa
e già qualcos'altro, spontaneo, donarsi 
a lui ed al suo corpo - cedendogli posa

Allor che intuisci più vasto traguardo
la brama ti prende, di conquista e di gloria
di poter un giorno fulminar collo sguardo
ciò che ti ha angustiato - e ha deciso la storia

Ma dèi accontentarti: hai spianato le piste
a chi degno verrà dopo di te
ché a troppo scrutar si consuman le viste... 
meglio conservar gli occhi residui per sé. 


lunedì 13 dicembre 2021

In ogni caso la prora


Scava ed esplora, e se la forza non l'hai
serpeggia altrove, ché nell'interesse
essa si trova - e ritroverai
il filo, fiero dei versi che intesse

Ancora temi che questa lentezza
non possa giungere da alcuna parte
né a far di te una fortezza
né a riversare la forza nell'arte

La vita teme di perdersi ancora
si sente smorta già nel mattino
in ogni caso la prora
è volta a fendere le nebbie del destino

Raccogli energia, per amare molto
prendi la mira ed a piene mani
porgilo all'anima che hai accolto:
lei che non possa guastar i tuoi piani 

Ancor non pretendere, anche se ne hai diritto
reggi e non vittimeggiar del passato
se anche lo fosti: restaura il relitto
e impavido lancialo a un lido dorato

Sai già che ogni pretesa o lamento
guastan gli umori alla controparte
dev'esser spontaneo l'atteggiamento
nel darti tutto, niente, o una parte

Se noti che non ne vale la pena 
staccati freddo e limita il danno
cerca una soddisfazione serena
che mani affini già ti daranno

Ammiccano sotto la lor superficie 
le anime occulte di tutte le cose
attendon la vista divinatrice 
che a quel richiamo grata rispose

E ancor deve farlo: se poeta tu sei
devi cantar ciò ch'è ancora silente
nobilitar tutti i falsi plebei
far che il futuro diventi presente. 







mercoledì 8 dicembre 2021

Richiamo

 
I
 
La notte mi richiama all’ordine
alla missione – mi fa sentire
la storia e tutto quello che
è da sistemare
vi sono luci e canti d’uccelli
scenari ancor amabili
a far da contesto
a conflitti eterni
ma il poter vivere
è ancora lontano
oltre l’inferno
che si pensa
col corpo e la mente
 
 
II
 
Un amico mi ricorda
che siamo polvere
lui lo ha accettato
sicché vive di piccole cose
ed anche io posso temporaneamente
distendermi in codesta visione
ma la mia polvere ha voluto
raccogliersi in tromba d’aria
e turbinare per vasti spazi
devastando ogni cosa
risucchiando il mondo
per deporlo altrove
in forme nuove


martedì 7 dicembre 2021

Gli scrittori



Se guardi cose ordinarie
con occhi ordinari
sarai banale

Se guardi cose ordinarie
con occhi insoliti 
sarai interessante 

Se guardi cose straordinarie
con occhi straordinari 
sarai geniale

e sarai "troppo" per chiunque 



domenica 5 dicembre 2021

Sopra quei cocci

 
Furbo distraiti, pensa al dolore
Sol quando potrai sfogarlo
Sopra al bastardo cui serbi rancore
E potrai netto schiacciarlo
 
Tanta è la vita, per strade traverse
E impegnativa è l’esplorazione
Profitta delle giornate terse
Ed altre chiedono la costruzione
 
Non domandarti feroce adesso
Come puoi rifarti di atrocità
Apprezza lento il processo
Che ti consegna l’eternità

Sopra quei cocci l’hai costruita
Duri e taglienti – ma sei avanzato
Lor si tramutano in frase infinita
Sotto, il tuo nome firmato.



venerdì 3 dicembre 2021

Sulla carta una nuova dea

 

Ed or, chi t’infligge il suo silenzio
ignoralo già – ché tu sei più forte
non sia l’animo suo, con cui mi sentenzio
ma l’orgoglio di chi ha giocato con la morte
 
tieni spolverati bandiera e spada
aumenta il vigore del corpo e l’idea
se un giorno ti stanchi – e comunque vada
hai messo su carta una nuova dea.
 
Lascia stare come ti senti al mattino
le difese si abbassano – sai - di notte
sicché il sonno diventa un nero mastino
 
e le tue acque ne escon corrotte
tu continua a curare il tuo bel giardino
invidieranno tutte le sue fratte.

Più che imparare qualcosa

 

Le fitte al petto d’origine oscura

impetuoso – il vortice dei pensieri

non sa quale sia del cuore la cura

lanciato al domani e pieno di ieri

 

Che far d’una storia sovente riscritta

che viene peraltro a noi lenta e viscosa

val meglio la musica, che arriva diretta

e sciogliersi più che imparare qualcosa


mercoledì 1 dicembre 2021

Là dove tutto sarà nostro

 

Lentissima

costruzione

della gioia

di raccontare

le verità

più dolci

ed amare


Sinché

non arrivi

alla meta

tutto equivale

a pisciar

controvento


Sgancia

periodico

eccessivo

affanno

sulla carta

ma non puoi

disertar

la missione


lunedì 29 novembre 2021

Sveglia

 
Mi sveglio stanco
Notte disidratata
Depressione
Reazione
Dimentico i picchi
Della mia emozione critica
O della mia critica emotiva
Come posso farle passare
A chi non ci è mai passato?
 
Il pensiero comune
Granitico
Mi sta uccidendo
Perdo la speranza
Ma so che devo
Continuare imperterrito.


sabato 27 novembre 2021

Due stadi storici stanno tra noi


Stanca la via d'aspettare il suo maggio
i remi in barca vorrebbe tirare
gusta tra i testi suoi un assaggio
dei giorni che la vedranno volare

Ma ahimè si osserva e si rende conto
dover avanzare - astuta e impegnata
leggera se può - ma ancora per molto
se bene quell'alba vuol preparata

Due stadi storici stanno tra noi
ed una vita ben conformata
quella guidata dagli aristoi
in patria vera e non più agognata

Vita già per la bandiera - e poi
lotta totale per affermarla
quindi, il lavoro di nuovi frantoi
sereno - in direzione contraria

Quest'ultimo vedo in tante persone
allineate alla vecchia guida
non posson comprendere la situazione
di chi è alle prese con l'ardua sfida 

sopra descritta - e banalmente 
gli porta biasimo, come a un pigro fallito
loro che vivono si facilmente 
nella lor epoca, e in un posto gradito 

Al giro di boa, sei ancora dubbioso
di quant'altro ti spetti di battagliero
forse è il dubbio l'aspetto più tormentoso
il tiramolla lungo il sentiero 

In un modo o nell'altro, sei avanzato
e nulla mai vedi di tanto diverso
dai vecchi capitoli, sul nuovo selciato
o nelle tematiche ostinate del verso 

Questa è la mia storia, e non ha senso che parli 
di ciò che ignoro o che non mi interessa
Frutti più teneri? Vorrei gustarli...
ma stanno laggiù, nella terra promessa. 


giovedì 25 novembre 2021

Già, se potesse la mente fine


Già, se potesse la mente fine
esser felice altrimenti
che raggiungendo il suo alto fine
diserterebbe tal ardui intenti

Mondo che grezzo ed irrazionale
vede - richiama le sue correzioni
non deve soccombere dinanzi al male
ma scolpire e fissare le sue visioni

Quel giorno lontano va costruito
con le sagaci fatiche
che sempre sottendono al mito
solo in soverchie forze nemiche

Puoi giovar quindi d'improvvisa incoscienza
e d'un piacer passeggero
ma devi affrancarti con arte e scienza
dal monopolio straniero

Mentre tu annaspi e vedi scuro
sappi che loro gioiscono inetti
tronfi nel presente di creare il futuro
che solo è fango per gli animi eletti

Quante le cupe correnti
che a questi lanciano addosso
onde traverse, impetuose e sfiancanti
e mai non mollano l'osso

Tengon le redini della cultura
volta a consolidare il dominio
la brava sovrastruttura
di questo squallido regno

Reggi e trascegli tutto il reale
isola ed usa ciò che ancora è buono
a farti gioire e poterti lanciare
verso la punta del cono

Tutto scruterai dall'alto 
dopo la tortuosa salita
illuminerai una mente d'assalto
che farà sua la partita. 




domenica 21 novembre 2021

Sonetto dell'identità


Distingui l'indole dall'abitudine
il carattere dall'accidente
fa questo ad ogni latitudine
e imparerai a capir la gente

C'è chi è ricco e gira con le pezze al culo
e non s'interessa di nulla
s'appiglia al denaro per sentirsi sicuro
ma nell'animo è misero - dalla culla

Chi è davvero avulso ad una cultura
se pur la respira da sempre
lotta per superarla, vince la paura

sfida l'attrito della sua gente
e se gli mostri una figura
della sua patria, si esalta all'istante.


sabato 20 novembre 2021

Subalterno è il destino

 

Frena l’indignazione brutale
per chi tutto ti chiede di spandere intorno
gioia che niente ti seppe donare
e nessuno – entro questo squallido stormo
 
Fa profondo ricorso a ogni tua risorsa
vinca ugualmente la gemma infangata
solo tuo sarà il merito lungo la corsa
d’averla soccorsa e lucidata
 
Potrai infine infliggere a loro
stessa e più cinica trascuratezza
già navigando la tua barca nell’oro
ormai lontana dalla bassezza…
 
Sol che la notte ti grida impietosa
il tuo esser nessuno e tenere nulla
e i ricordi fisici di una vita odiosa
che giammai emerse, se mai stette a galla
 
Pregustan le linfe i piaceri autunnali
non sembrano dolci castagne, né fichi
ma solo le acredini stagionali
di chi si privò di quelli più antichi
 
Di resistenza, umiltà, gavetta
parlano senza cognizione di causa
genti all’intorno – e ciò grida vendetta
per chi dal tormento non conobbe pausa
 
Non è umiltà, bensì umiliazione
quella che ancora chiedono a me
che nulla ho da meno di quelle persone
e devo pigliarne ordini – ahimè
 
E ancora paziente nel costruire
non voglio essere – ché è già tardi
sarebbe il tempo del quieto gioire
già che sei arrivato, e per via d’azzardi
 
Se quel che ho fatto contro il sistema
l’avessi fatto dentro di esso
avrei la Ferrari, villa con piscina
l’oro nei bagni e statue all’ingresso
 
Invero al prossimo non devi appigliarti
quel che provi non sa, e non si risente
se la tua vita continua a umiliarti
e non realizzi un bel cazzo di niente
 
Certo che tu ad alzare la cresta
cento volte hai provato, ma poi concludendo
quanto sia vana ogni fiera protesta
in un mondo alieno, che però sta finendo
 
Finirà lentamente, quanto la tua vita
ma è ovvio che puoi ottenerne ben poco
se già non ti converti a questa partita
fanculizzi il passato, e ti rimetti in moto
 
Subalterno è il destino di chi controcorrente
cresce ben le sue idee – verso il giorno fatale
resistenza strenua di corpo e di mente
sarà ripagata dal ruolo apicale.
 
Non puoi esser gaudente e rivoluzionario
ma pensarlo fa parte ben del percorso
ogni dubbio rispecchia un mondo falsario
e le spine di cui assaggiasti il morso.

domenica 14 novembre 2021

Quando saranno fratelli

 

In un coacervo di disaccordi
come può la vita suonare bene?
Forse sarà perché spesso dormi
Intelletto – e non stridono più le catene
 
Ci sia un accordo più primordiale
che ben ha poste le condizioni
di un piacere più semplice e materiale
che non abbisogna di ardite astrazioni
 
Ogni astrazione poggia le scarpe
nel grigio fango della realtà
se non spende il filosofo ben la sua arte
quella non migliorerà
 
Ciò che si sbroglia direttamente
con repentina azione
non devi elaborar mentalmente
non devi farne astrazione
 
Forse la Dimenticanza interviene
saggia a disperdere un’iniquità
che affrontare precisa più non conviene
meglio abortirla con autorità
 
Tante le cose che vanno affrontate
posteriormente – attento alla Tara
la dimension del soggetto pensante
evitando d’immergersi nell’acqua più amara
 
Lasciagli fare il loro percorso
e che sostengano i loro fardelli
inciampino nelle ramaglie del corso
parlagli quando saranno fratelli.

L'Odio

 

prologo


Ritorno al macello

l'origine del bene

il giorno più bello

ciò che conviene


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Masticar torti invendicati:

condanna dei deboli invertebrati

O di chi è incastrato in gabbie di rovi

e non può darsi che morsi impietosi


Solo una cosa può estinguere l'odio

una violenza al quinto stadio

ciò che può dare il senso del sacro?

compiere il più grandioso massacro


Afferra la verità nelle mani

di cosa sono gli esseri umani

non ve n'è uno che dietro i suoi vanti

non sia una merda: concime per campi


Giraci attorno finché ti pare

ma sale rovente il livore astrale


Vuoi solo lame, fiamme, esplosioni

ed estirparli da tutti i cantoni


Li vuoi legati, feriti, impotenti

morsi alle loro facce impudenti


La spudorata testa di cazzo

voglio mozzarla per puro sollazzo


prenderla a calci giù per il prato

ed ogni infame stronzo impalato


voglio cataste di cadaveri inerti

senza più fiato, né occhi, senz'arti


Che più non abbia mezzo d'espressione

viscido il porco, rude cialtrone


E non tediatemi con discorsi di pace

voglio la morte, il dolore, la pece!


ciò che ci ha afflitto ingiustamente

per una lurida merda vivente


noi ogni giorno lo rammentiamo

e ci sbraca il cuore come un uragano


e allora non c'è porto sicuro

devi sfondargli quel cazzo di culo!



sabato 13 novembre 2021

Disintossicazione

 


E rilassati, scaccia l’intruso molesto
prendi aria e liberati dalle tossine
cerca un rapporto più nuovo e fresco
portalo in gita fra mari e colline
 
chi non ti ama ed è diverso
sempre rifuggilo come veleno
con lui il gioco è sempre perso
…perdici sempre di meno!
 
contatto minimo ti guasta assai
e si trascina a lungo il disagio
ti toglie la voglia di fare - e semmai
vuoi dare armi al tuo dispregio
 
questo alimenta l’infida giostra
che bellicosa non può fermarsi
e considera che dalla parte vostra
(dei nobili) pochi usano schierarsi
 
Sarebbe dunque persa la guerra
non imbastirla, vinci altrimenti
serpeggia astuto su questa terra
vivo tra rocce, abeti e torrenti
 
smettila d’interpretare i silenzi
se hanno da dire, vengano a cercarti
come fai tu - e per quanto li pensi
loro non passano il tempo a pensarti
 
verso materia e non verso concetti
gira improvviso il mio interesse
e non c’importa di essere eletti
dalla natura, né dalle masse.


sabato 6 novembre 2021

Distici dell'incazzo


Ragazzo, non era come ti atteggiavi
ma lor ch'eran sbobba, sì, da maiali

Meschini piazzano la mossa più lercia
e non li giustifica la vista guercia

Anzi, li condanno proprio per questo
che non lo piglino come pretesto

Son guerci alla nascita - nell'animo loro
perciò non distinguono l'ottone dall'oro

La forza scambiano con debolezza
e han la tua vita sol compromessa

L'onor lo lasciano volentieri
ad altri - ma sono orgogliosi e fieri

Non voglion che gli si tributi sdegno
e mai nella vita han colto nel segno

Siam stanchi, noi nobili, di sobbarcarci
ciò che si scrollano gli animi marci 

Vivere senza verità e giustizia 
e per gente che non ci ama e ci strazia

Mai un progresso dobbiamo a costoro 
digeriamo un passato opprimente ed oscuro 

Ci ripresentiamo arditi alla vita
per esser traditi da feccia infinita

Sembra il resistere l'unica vittoria 
ed il descriverli con cinica boria

Loro ci han fatto sentire in colpa
di ciò che ci han fatto - massa bifolca 

Ci siamo rigirati nel cuore
sante reazioni di nero rancore 

Come se ad animi pii ed innocenti 
fossero volti concetti violenti 

Confermano la superficialità 
quando condannano senza pietà 

Ciò che dicemmo alla stessa:
che fosse sbranata da una leonessa 

O robe simili - comunque giuste 
avendo lei offeso le genti più oneste 

E i nostri abbagli, li han sulla groppa
ci tiraron sugli occhi la merda: troppa

Se siam superiori, non è cosa ingenua 
dir che lo siamo su tutta la linea 

E il corollario della bassezza 
è sconciare giustizia, verità e bellezza

Una persona mi disse una volta
(era il rimprovero di una donna stolta) 

Che felicità sol poteva darmi
un di quei luridi vermi bastardi

Come se il mio giusto disprezzo
non provenisse dal vissuto pregresso

Ma fosse un atteggiamento sbagliato
da lor signori in tal modo punito 

Ch'io fossi duro, cattivo, arrogante 
più presuntuoso d'un arco rampante 

Non fosse che aveo già toccato la luna
coi piedi immersi in bieca sfortuna 

Per cui me lo potevo permettere 
e scriverlo tosto a grandi lettere

Per le mie lettere non cambierà 
colei che odio: l'umanità. 




martedì 2 novembre 2021

Si riempia di gioia il suo astratto concetto


Nella coscienza di ciò che atroce
fu - mi divincolo e la mia angoscia
fissa iraconda una nuova luce
che avrebbe raggiunto a colpi di ascia

Tronchi sublimano nell'inconscio
e speranza respira - tutto sembra men duro
di colpe tue e d'altri pagasti dazio
poggiar vuoi la vita su terreno sicuro

Sai che qualunque cosa succeda 
- e pende latente sciagura improvvisa 
resisterai: ché un futuro ti veda 
purificato da ogni bieca accusa

Fa quel che puoi ad evitare il peggio 
ma incaponirsi mai: fatalismo. 
È lui che conduce, e ti rende saggio 
illuso d'infrangere il meccanismo

Ti credevi strizzato da intimi lacci 
ancor non li strappi, ma il nucleo è più duro
e da nuova prestanza sorgon nuovi coraggi
di poterla agguantare vivevi ignaro

Già, sembrava finito il tuo battagliare
si muoveva acquattato - stanco di sé 
se ogni causa faceva oramai sbadigliare 
quieta semplicità volevi per te 

Era solo una crisi, e per quanto profonda 
come agguanti occasione di risalire
ti fai trascinar dall'ebbrezza dell'onda
e per quanto più accorto, torni ad ambire

Se di corpo e di mente riversi il progresso 
a obiettivi più semplici, per recuperare
esperienze vitali all'astioso te stesso 
quelli grossi potrai rilanciare

Qualcun sta lottando analogamente 
a creare qualcosa che splenda in futuro 
sappi che questa gente 
capirà il tuo presente ed anche il sentiero

Ad ogni angolo ci sono tragedie 
e cantori di esse - I lor protagonisti 
fatteli amici, lascia vuote le sedie 
già schierate a spettacoli stupidi e tristi

Sacche del disprezzo vuota con parsimonia 
non essere a tua volta superficiale 
il rimorso atroce t'insegna 
sia ancor peggio commettere che ricevere il male 

Ora temi i ben tanti difetti che abbiamo 
rendan difficilissime le relazioni 
presto odioso o scadente è anche quello che amo 
e reciproche son queste percezioni

Fai valere saggezza, e forse ignara fortuna
sta aspettando nell'angolo di darti un colpetto
che ti tragga le scarpe dalla nera laguna
si riempia di gioia il suo astratto concetto. 










domenica 17 ottobre 2021

Su ogni nuova rete

 
E allora dico: non mi sentirete
mai con un tono da misinterpretare
dissimulerò su ogni nuova rete
lo stato d’animo mio originale
 
sulla mia faccia molti potranno
quieti spaccare i pinoli
ma più giammai non degusteranno
la gioia di guastarmi gli umori
 
affibbiandomi già negative etichette
e ciò che m’ispira sarà ben nascosto
come i segreti di antiche sette
come un tesoro nel folto del bosco
 
imparo a mentire come una seppia
mi presto al gioco del camaleonte
perché mai più non si sappia
cosa mi alberga dietro la fronte
 
sempre dirò quel che mi conviene
e se una catastrofe fuori ci aspetta
cercherò un posto che mi contiene
nell’elitaria scialuppa
 
giocherò con le lettere, sempre più astuto
e nondimen sbarazzino
per sbarazzarmi del gelido imbuto
che m’inghiottì assassino
 
Io che credevo d’averla chiusa
la letteraria partita
ora: dipende come la si usa,
e un giorno, forse, la vedrai invertita
 
Per aver tante cose da dire
che ti debba straziar, lo sai, non è detto
cerca un’ispirazione gentile
getta la tromba e imbraccia il fischietto.


Camminata all'alba


Il sentiero albeggiante e fresco di moto
è punto e guastato dall'umanità
la trascini e ti penetra ad ogni fiato
cruda, diabolica, senza pietà 

Lesto ed ingenuo tu nell'esporti
però costringi all'esposizione 
colui che risponde per biechi torti
e s'identifica dalla sua reazione 

Non sa e non vuole portare consiglio 
ma è lieto od ignaro di dire una frase
che ti offenda o mortifichi con il suo taglio
incapace a comprendere ogni tratto e ogni fase

Ciò che puoi condividere fondatamente 
è già poco o nulla - e travolge in asprezza
elaborato da un'altra mente
immersa altrove, e d'un'altra altezza 

Si pente l'artista di essersi espresso
ed immortalato - ad accogliere strali
futuri, a subire qualsiasi processo 
a prolungar della vita i mali

In effetti parrebbe più conveniente 
vivere sol per le istanze primarie
incolumità, cibo, sesso bollente 
e non per combattere le idee contrarie 

Solo, in punto di morte ti chiederesti 
dove ciò finirà, or che tutto è finito
il terrore che più non esisteresti
ti fa rivalutar l'esser stato ardito

E l'onesta premura che ti muove adesso
che ti avvicini a rinnegar l'artista
è sibbene di esserti già compromesso 
in maniera indelebile sulla vecchia pista

Chiuderai la stalla con tardiva prudenza
leccherai le ferite, e men se ne apriranno
ancor, ciò che salvi è la conoscenza 
delle cose - così come sono e saranno. 





venerdì 15 ottobre 2021

A me stesso


Spenta la malattia storica
Dal mondo restituito a me stesso
Giunge alla vita una nuova carica
Sebbene il cuore ancor sanguini oppresso

Senno di poi, la realtà di prima
Dimentica - eppure non puoi accettare 
L'atroce torto, che vuol per la rima
Un giorno vendetta sua consumare 

Riconquistai la reazione diretta
Che il volgo, brutale, spianò a mani basse
Seimila volte - "giustizia è vendetta" 
Con o senza ragion, basta che si sfogasse

Istinto che ragionò abbastanza
Il mio - si riprende il suo flusso impetuoso
Sulla scena proietta una nuova danza 
Molto più impavido, freddo, orgoglioso 

Mi intrappolarono in tali lacci
In situazioni sì proibitive 
Da fraintendere - anemici - molti coraggi
Dalle reazioni non risolutive 

Or che bandiera è molto più chiara
E anche più semplice - debbo agguantare 
La bruta forza, che segna e che para
E la posizion da cui trionfare! 




martedì 7 settembre 2021

Di un tiepido settembre


Forse dimenticherò - partecipandovi
il male radicale nella natura umana
i brutali cocci infetti
che più non mi toccheranno
bardato di superficialità e benessere
E cercherò un bello
men profondo ed infernale
mi lascerò condurre dalla brezza
di un tiepido settembre
Il male è tale
perché ti ci opponi
cela il tuo bene
riponilo in uno scrigno
in profondità insensibili
non sentirai il contrasto
Più l'omissione che l'azione
mi vedrà colpevole
agli occhi di un severo
tribunale cosmico
oppur mi assolverà
benevolo
e riconoscente.