Tu mille volte ingenuo ed ostinato
apristi l'anima a uomini altri
cieco dinanzi all'esito scontato:
gesti e parole bieche a violentarti
Non è capace e non ha volontà
il prossimo a capir cosa ti strugge
d'ogni dolore altrui non ha pietà
e ovunque veda nero, egli lo fugge
Vuoi stargli tu a spiegar che il dramma tuo
dovuto è alle lor scelte decennali
sottratto ti han ciò che sarebbe tuo
da sempre - senza crimini ancestrali
tuttora perpetrati freddamente:
sicché tu non soltanto chiedi aiuto
che non ti voglion dare, ma insolente
li accusi d'esser causa del vissuto...
Il mondo che voleano, han sotto il culo
ci accusano di piangere e sognare
un mondo che non c'è - ma stai sicuro:
ciò io non mi son limitato a fare
Sfidata ho la realtà, scolpito il testo
modello di ciò che dovrebbe essere
se ancora viaggio con un occhio pesto
un grande arazzo ho pur saputo tessere
Qui ancora prendo atto, definitivamente
già che non sono amato, e non vi amo
me ne uscirò così, autonomamente
da questo luogo nero, scabro, insano
Mi prendo quel che posso in questo regno
alieno - e sì dolce sarà il gusto
d'essere cinico con chi disdegno
quando la vita ne piegherà il fusto.
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