Non che l‘aurora sia
digià alle porte
eppure segni sono sì
evidenti
notare che le cose
vanno storte
e le persone assai
più diffidenti
verso ciò che han
seguito ciecamente
come la via maestra
della vita
principi biechi che
acriticamente
venivan sbandierati
a ogni tornata
Si sono accorti che
son tutte balle
tradite dal sistema
che le inoltra
che ride dietro alle
loro spalle
ben difeso dentro la
sua bolla
Alcuni ora son pronti
a protestare
mettersi in gioco
per cambiar le cose
e subito son pronti a
giudicare
chi avendo le sue
membra già corrose
dall’improba
battaglia affrontata
vorrebbe ora tenersi
in disparte
e non avendo mai vita
gustata
tardiva gusterebbe
la sua parte
Subito sei tacciato
d’incoerenza
o di pavidità –
quando sti stronzi
dormito han sino
adesso, in tutta serietà
seguaci del decalogo
dei gonzi
Ancor non han pagato
mezzo dazio
per quelle che
diciam “le loro idee“
ed ignoranti del tuo
vero strazio
si fanno portavoce
di trincee
Ed anche quando
queste poi verranno
sarà ebbene
questione collettiva
non puoi paragonar l’interno
affanno
di chi, pioniere,
andò alla sua deriva
È come se una donna spudorata
venisse a noi dopo
vent’anni almeno
che generosi l’avevam bramata
in cambio ricevendo
sol veleno
È proprio vero che la verità
dapprima ignorata e
poi derisa
perseguitata, infine
apparirà
soltanto ovvia, e
non di sangue intrisa
L’ingratitudine, la
bieca appropriazione
aspettano alla
soglia il pensatore
altro che una final
consolazione
altro che vita,
gioia, altro che amore
Soltanto invidia e
fraintendimento
giudizi di una
crudeltà inaudita
in qualche modo, sei
nel firmamento
ma metterci la firma
è cosa ardita…
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