Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

lunedì 26 dicembre 2016

Seconda artevita



Raschia la vita e la gola
vento sabbioso della realtà
smorza le ali a chi vola
vince chiunque a metà

vuole il mio mento girare il fianco
a chi il suo volo a mille dovette
lame e fardelli da cui fu franco
ed or che s'affloscia chiede vendette

non ci son mezzi per organizzare
i bipedi conglomerati
or me ne sbatto con freddo livore
e più non li voglio cambiati

ma non si affaccia un modo diverso
di scampar la vita su questa terra
ad uomo che agogna un futuro terso
per ogni concetto che afferra

lui lo scolpisce dalla circostanza
già sublimato nel generale
poi lo utilizza con furba costanza
lo deve padroneggiare

prima di svenderlo sul mercato
ma a dire bene, gettarlo via
come una gemma su un prato
raccolta da chicchessia

entriamo nella seconda parte
quella più astuta di questo percorso
la precedente ignorava le carte
perdeva il processo e faceva ricorso

questa lo evita bene a priori
conosce meglio l'uomo e la donna
è attento alla giovane, alla vecchia colonna
sa quanto taglino gli odi e gli amori

è ancora dura, dopo la svolta
attingere a ciò che aggrada
ma se la strada ancor sarà molta
questa è la strada

e come l'arte aiuta la vita
anch'essa l'aiuta lungo la via
se ancor non sa chiudere la partita
sa però chiudere questa poesia.


giovedì 22 dicembre 2016

Polverosa malinconia



Questo carbone non sublima

a colpi di stanche pale lo sperdo nell'aria

l'occhio vuol chiudersi
vuole guardare luci fioche

il corpo intero non è un guizzo d'insetto
né un guerriero spartano

ogni vendetta è preclusa
dalla gabbia sistemica
e da un carattere che conosce ogni premura
non dovrebbe forse avere

vi era una bellezza fugace e infame
è scivolata via lasciando solo
una lunga impronta tormentata

vedo in loro
falsità intrinseca, assenza di passione
dolore gratuito e gioia negletta

un personaggio scabro ha lasciato il posto
a chi rischierà di sostituirlo

il gigante è tramortito

distratto bruscamente dalle sue corsie
cade vittima di truffe telefoniche
si salva in extremis e si becca
l'onta

tieni attiva a priori la bivalenza
truffa-occasione

come anche sistema-antisistema

non si può più sapere qui che strada prendere
si scialla, si attende, si analizza ancor
si marcia, il verso rimato è impossibile

qui si fa musica con zampe d'elefante oramai

quando antri saranno miei
le loro carte troveranno nozione
e posto idoneo, anche nella loro immondizia

ora sono sperduto in un regno che non mi appartiene


e ancora nulla di voi viaggia verso quella rivoluzione
che in me ha perso ogni stilla di fede

nichilismo sopravvivente è ora il mio nome
la mia ideologia

antitesi della pietra filosofale
è il decorso della vita umana
tutto trasforma in sterco

i denti si segano e spaccano
e cariano fino al cervello

non c'è più forza per
pulire & mettere ordine

mi servono stellari isolamenti

invece andavo proprio di recente
a mondanizzarmi per non soccombere
sono soccomBUTO nel tentativo

adesso c'è un nuovo bivio e io mi lascio cullare
da una polverosa malinconia

purtroppo domani ci saranno i figli
dei genitori

non ho fiducia in niente e in nessuno
mi aggrappo a un vomitio verbale
vagamente artistico


giovedì 15 dicembre 2016

Il cieco dei cinque picchi

I

Solleva questo drappo
forza titanica

tutto intorno è vicolo cieco
contrarietà e perdizione

attendi e prosegui
ma il fiato tagliente
di un puma
ti insegue

non puoi avere veri alleati
se la tua causa è unica

la dicotomia attuale
e forse eterna
mostra due fuochi
roventi due guadi
fetenti due trappole
urgenti contesti
dementi

e forse io amo la piccola Angela
lei non lo sa


II

attingi a narcotici e palliativi
accolto il virus dentro di te
del divoratore di Ego
per masochistica
immotivata lealtà
e sopravvalutazione dell'empio
s'impara a convivere con le malattie

ma si vuole ammorbare il mondo
dopo la loro sconfitta eroica

oggi possiamo sapere i segreti di tutti
molti morivano dalla voglia di svelarli
ma questo aumenta le distanze
che percepiamo
l'ostilità difensiva
siamo stuprati e soli


III

Trilli
porterò a casa i soldini per te

invece brancolerò nel buio
della mia notte senza fine
disseminando perlacee intuizioni

chiuditi sesamo

domani è lo stesso giorno
ma hai un giorno in più

ci sono correnti dentro di noi
che portano i nostri pezzi
alla deriva
verso una terra
che dobbiamo raggiungere

solo lì è lecito costruire

sento che in un passato rimosso
il maestro dei cinque picchi

m'insegnò la pienezza del Dragone



Il pilastro


Bianchi uccelli su un campo
suggeriscono
vita più semplice

devi accettare tutti i capitoli
della tua storia
pensando
che la più grigia e intestina
priva di esterni splendori
può essere la più significativa

frangenti d'azione
furono men duri

e ora sembra che
dobbiamo edulcorare
e cambiare registro
una lunga pausa
ai concetti bellicosi
così sfruttati

la grande salute
e tenere il passo delle tabelle
di marcia
rende le esteriori battaglie
più comode di quelle interiori
laddove sei solo e non hai i mezzi
c'è un universo da contrastare
e da acquisire
e ancor non riesci a vedere chiaro

era tutto vero – anzi difettivo
quello che hai descritto
le carte devono cantare
completamente

quel che c'è là fuori
e qui dentro
è un enigma mostruoso

non ci sono gamme emotive
cui non si debba attingere
per affrontarlo
non ci sono tecniche, non ci sono occhi
da tenere in dispensa

il pilastro che non crolla
è il desiderio della vita intera
che frugherà i granai
di ogni scienza
ufficiale ed occulta
e i lunghi secoli
per realizzarsi

ora posso solo accarezzare le cose
che saranno eternamente mie

qual è l'atteggiamento migliore
nei confronti del rischio, dello strappo,
della costa che si allontana?

concentrarsi sull'oggetto/spazio
da conquistare
poi, raggiunta un'ansa sicura
curare il cuore e tutto il resto

non riesco ad alienarmi di meno
ora che lo strascico del passato
si connette ad un raggio
di pulsione conoscitiva
che spazza un territorio immenso
e chiede un lavoro insostituibile

oltre le porte e le giunture tra i mondi
verrò ad amare le passanti
sfuggite

verrò a strappare ogni divieto
e a schiacciare gli impuniti

quelli che ancora sono veleno in me
ed infestano il mondo



lunedì 12 dicembre 2016

Io ti troverò


Sappi che non importa
il torpore, il male, la stanchezza,
la nebbia

né il caos, l'immenso
o il troppo tagliente

devi arrampicarti alle contingenze
trampolino delle conquiste

devi fagocitare ogni pattume
e farne incantevole fregio

infrangi le regole, anche le tue
purché tu ottenga qualcosa di più

vincere, vincere, vincere ancora

prenditi quello che ti serve per ottenere il risultato
c'è sempre il modo, e talvolta serve attenderlo

quando scintillerà nelle tue pupille
non voltarti indietro
fissa la sua luce
presto, ma magari un giorno
sarà proiettata nel mondo
ad accecare i secoli

solo se ti concentri sulle conquiste eterne
i loro prezzi possono apparire quali sono: temporanei

il diamante deve sfidare tutte le fanghiglie e i rovi
delle strade, tutte le grinfie indegne, le buche, gli intralci,
gli sgambetti, gli appannamenti, gli sgraffi, gli incidenti, le false indicazioni,
il ritorno sui propri passi, la perdizione infinita....un giorno tutto questo finirà.

E trova un lasciapassare
nelle lande infestate di identità altrui
quelle specie animali devono passarti al fianco
senza alterare la tua mente stabile
senza inficiare i tuoi valori
o metterli in discussione

Io ti troverò, pietra filosofale





giovedì 1 dicembre 2016

Spettri



vedo domani un uomo stramazzare a terra e
sapere che ormai quel che ha fatto ha fatto

fuori, se io volessi
ci sarebbero colori autunnali
ed immagini che possono
ricordare una grata infanzia

ma cosa non era già sospetto allora?
Cosa non tagliava sotto la superficie?

Abbiamo notato come la nottola fosse
ancora viva...

ha trascinato il suo volo e deposto buone cose

ma ora stava per imbastire, contro ogni pronostico,
convenienza, circostanza, e dichiarazione ufficiale,
un nuovo immenso cantiere e...
la seconda parte del sogno

doveva recuperare e distillare
un vecchio scritto e fonderlo con
la nave in frantumi

o stamparsi in un brillante libriccino
che non lasciasse morire quelle gemme preziose

ma le spurgasse dall'inferno di lame di rasoio
che le attorniavano

quelle che le portarono catastrofi
perché, chi se ne sentì appena appena tagliato
e subito si distaccò
volle però riversare l'intera mole metallica
di quelle lame, dentro il suo cuore
e martoriare un ego già moribondo

vi resteranno ancora fino alla fine e poi oltre
questo è quello che vogliono

la vita è atrocità dagli infiniti colpevoli
il demonio ride quando sente un ''innocente"

poi la nottola voleva
penetrare tutti i regni della carta stampata
per afferrare essenze mai colte
cantar cose mai dette
e posare al confine le sette saggezze di cui diceva
d'essere ancora capace...

si stancò dopo poche pagine
e sentì ancora il duro delle violenze
temette di essere tramortita e ravanata di nuovo
e poi sentì il mondo stingere ancora in un grigio nerastro
olivastro e acre
masticò le sue stesse zampe
come un milione di rabbie fa
resse sul filo nuove raffiche di vento vetroso
cominciò a sparare improperi terribili
se ne stette in piedi, un'ala spiegata in avanti in gesto di sfida
ma il petto parlava un'altra lingua
era scabro e indurito
ma ancora sensibile
e dialogava con un cervello
stanco e compresso
l'ala si ritirò in un angolo degli occhi
quella placca visiva
ancora smosse una tempesta di pensieri
scabri senza soluzione
che si sentirono in ogni angolo del corpo

si diede a riflessioni più pacate
poi ricordò triste come ogni dolcezza
sforzo, tenacia, e tributo amorevole fossero stati uccisi,
negati per ignoranza

e lei sapeva che essi erano stati versati a fondo perduto

parlò di nuovo con spiriti del passato
imponenti per la grandezza
spaventosi per la finezza

trovò che il mondo era divenuto
intelligibile a se stesso
per la loro voce

ma quel contatto vivo la turbò
eppure pensò di non poterne più fare a meno
anche nello spirito ligneo
ora dentro di lei

erano un po' di giorni
che viveva alla giornata
perché quando non si sa dove andare
meglio star fermi

sentì ancora musica immortale
perché a lei interessa tutto ciò che è immortale
emblematico, archetipico

le chiesero se il mondo meritasse le sette saggezze in ballo
lei disse no...ma sì perché...
per molti non sarebbero un dono, ma una sentenza di morte...

pensò che avrebbe trasportato sacchi d'oro massiccio
alla sovrintendenza mediocre della vita
ogni spietato sergente avrebbe avuto la sua parte
perché lei continuasse il suo viaggio

sentendo le sue sensazioni
si ribellò a questo
e volse lo sguardo
a radure lascive e giocose

poi capì che una soluzione non c'era
nemmeno oggi

a meno che non le si atrofizzasse un lobo

la Zona però – che era ritornata il mondo -
aveva ancora tanti pertugi, e a rigor di fatti lei non era
ancora stata bandita da alcun luogo
si rese conto di essere una bestia spettrale come lo erano tutti
di quelle che vengono notate solo se le si vuole notare

il disinteresse ci rende spettri

lo spettro vede senza essere visto
lo spettro passa attraverso la materia mondana
se la disprezza, se sa esserne superiore
può anche colpirla, pur restando spettro, se acquisisce esperienza
uno spettro ha un motivo per stare qui
è vissuto male e morto in una maniera iniqua
faccia valere i suoi diritti
è lui l'incubo della gente
non viceversa.



mercoledì 23 novembre 2016

Te ne sei accorto?



In ogni angolo di mondo
attento ad esprimerti
ché un idiota ti sanziona
ti nega un'ovvietà evidente
e la trasforma in una critica
contro di te

altri derelitti
con meno talento
solo un poco più fortunati
e che odiano di meno
il sistema e la gente
si permettono di
allontanarti

non so cosa ci sia scritto
o disegnato adesso
sulla mia bandiera
so che potrebbe essere qualcosa si simile
all'Orgoglio

ma è qualcosa di indistinto ormai
tanto schiacciato è questo potenziale
tanto tutto è obnubilato e disperso
nella disillusione

ma si proietta ancora ogni tanto
rabbioso dinanzi ai tuoi occhi
come lame brillanti

ascolto un power metal con testi superficiali
gente che accenna un'analisi malinconica del sistema
ma non lo ha sentito bene
e ha trovato la sua formula
per benestare

eppure la nicchia non può arridere
quel che non ti consentiva la rivoluzione impossibile
men te lo consente smettere di lottare
raccogliendoti in un nucleo spinoso

e adesso? e adesso?
sarai abbastanza accorto da non toccare certi fondi
ma altri li toccherai solo se ti saranno imposti
e non saranno mai tali se tu
hai fatto vedere chi sei
hai creduto in chi eri
potevi essere
sei stato ugualmente
sarai
pretenderai di essere

ricorda che c'è tanto ancora da migliorare
di questa carcassa animata
un giorno ci saranno discese
ma ancora sono lontane
viviti al meglio queste salite
da riflusso gastrico

troverai cash e perdizione
o perdizione senza cash

che la smettano di intasare le cittadine
con i mercati
ma si raggiunge ugualmente la biblioteca
e ci si scarica
quante volte però sei dovuto scappare

quattro stronzi fannulloni
nulleggiano
e danno le loro formule

ancora contatti con i corridoi
del degrado

voi che ve ne distaccate
quanto credete sia affondata
la vostra patina lucida
nel vostro essere?

io vedo che si increspa, sgretola
e puzza e stona

tutta forza apparente
quanto la mia debolezza

si chiama paura quella che
vedo nei vostri volti

non ho mai visto cagasotto
più stronzi ed arroganti

vi vedo annaspare in guadi assai più easy, assai più soft
assai più pollage...

ma voglio più fiato
sì perché
sono il fiato del mondo

e affermo il mio hic et nunc
spudoratamente
contro il vostro sempiterno sbrodolio di nulla
che gioca a fare il grande critico

siamo nella società dell'usurpazione

siamo nello sforzo che sempre meno approda

siam nell'energia calante

e ti accorgi, ti accorgi, che non molli mai davvero
quando nessuno ha mai davvero
accettato la sfida?



martedì 22 novembre 2016

Luci sulla palude



Città truce

fialette di veleno
incastonate ovunque

libreria sconfinata
di trappole sistemiche

Sogno

una risposta che esima
da centomila altre

una nozione segreta
che ne sostituisca miliardi

chi muove le redini
non acquisisce cultura

ma con le sue scelte
muove masse di studiosi

che non verranno letti
che nulla potranno

eppure ogni spazio è coperto
da elementi conformi

la quasi totalità delle persone
si lascia ingannare
agendo contro la propria specie

ed io abbandonai Cultura e Causa
per amabili fette perdute
di questo mondo
in malora

ma ho tradito il mio spirito
senza poterlo trasformare in altro
si chiudono gli spazi
avvistati dalla supponenza
e dispero

ideazioni postume
poi sento il terribile tarlo
il maremoto fangoso
delle menzogne

e mi convinco a restare

io vorrei parlare di un dolce caffè sul viale

ma queste anse
non sono più di ristoro

guarda le facce
i volantini
i manifesti
le riviste

io vedo ogni cosa
trasudare sangue e sterco

tocco gli inganni
con tutti i loro schifosi complici

e adesso ne vedo uno centrale
contro cui nessuno potrebbe muovere
la sua sparuta voce ormai

non sono curioso, ma sono curioso
di vedere l'indomani

quando l'avversario ha tutto in mano
puoi solo sperare che non lo sappia usare
che lo usi contro se stesso

ma tutto andrà ancora per gradi
la gradualità è il segreto

malattia non percettibile sino a quando
non diviene incurabile

moriremo tutti

e forse non è un male

forse mi sono sempre sbagliato
sulla via del bene
forse siamo concrezioni organiche
talmente immonde
che lo spirito santo ha sentenziato da tempo
la nostra fine

si sta preparando un conflitto mai visto

vi sarà un anno zero
perché si è tolta e straziata una vita santa
per una vita indegna frammentata
in miliardi di storpi umani

l'egoismo è il cancro:
che si mangi ogni cosa!

Gli ottimisti sono cancri che devono il loro benessere
a ciò che hanno placidamente divorato
o lasciato divorare

oh i loro porci sorrisi!

Ma non fate allarmismo, combattete
pensate, mettevi per una strada obliqua
solitaria e non battuta...oh cosa ho mai detto??

non ci sono scelte nobili che ci si possa aspettare

ed esiste un mostro sofista
uno pseudo filosofo dalle mille facce
che spande lingue di cancro
su tutto ciò che è elevato e dotto

un piccolo verme egoista
che accusa uomini-mondo
di autoreferenzialità

avrò disillusioni di una profondità
ineguagliata

quanti miti ancora dovranno sorgere e crollare
come sono sorti e crollati tutti

e noi siamo ignoranti di ciò in mezzo a cui camminiamo
cadiamo nell'oblio dei secoli e del nostro piccolo ieri
basta un poco di stanchezza
o un'attrazione forte

siamo apatici ma
non possiamo ancora fare a meno
delle nostre passioni

le deviamo
le godiamo più turpemente

ricorda a qualsiasi santo che deve partecipare di questo
se non vuol crepare invano

forse vi sarà un sinolo di virtù e vizio
forse non ci saranno più buoni e cattivi
forse questa sarà la vittoria
o la sconfitta totale

vado adesso a gustarmi un pezzo d'illusione
nuovamente concesso

prova ad amare ancora superfici incorrotte
non puoi gestire l'odio profondo

i traditori saranno traditi
i fedeli per stupidità o debolezza
crolleranno assieme alla loro meschina fede

con parole acute ancora mi elevo
sui bassi fondi

se vi saranno ancora voci celestiali
proverranno da altrove

voglio provare a costruirmi una fede ardita
scorgendo bellezza tra le schermaglie

annegando nella mia ignoranza
che non posso più risolvere
ma lanciando sopra la sua palude opaca
un'intuizione luminosa

ho imparato a mettere ostacoli tra me e il prossimo
e a non peccare di egocentrismo, quando
presto, saremo tutti troppo invischiati
nella decadenza
perché la natura altrui o la sua sorte
possa importarci più di tanto

cosa importa ancora cantare?
servono cantori o distruttori?

lancio una lettera di chiaro cantore
al prossimo abile distruttore
che bene la legga...

lunedì 21 novembre 2016

Morale della favola


Se non hai una storia
è arduo comprendere le storie altrui
ma se tu hai una storia
non vi è spazio per le storie altrui
e difficilmente le due combaciano

morale della favola

leggere è indigesto
è un disagio di stili, ossia di anime
uno stridore d'esperienze
un'ansia di penetrare
toccare e avvinghiare
come fosse una donna
recalcitrante
è un conflitto egoico
è avidità di territori
esistenziali e concettuali

ricorda che un autore vuole
imporsi su di te
per vendicarsi della sua vita
per assicurarsi ciò di cui questa
ha bisogno
nessuno ha scritto per te
o su misura per te

leggere vuol dire subire
il gioco dell'avversario

comportati tutt'al più
come un judoka

venerdì 18 novembre 2016

Distacco



Cadano i petali del già detto
solo si libri l'insetto -
splendido e voli a posare qualcosa
chiara ed un po' misteriosa

tutto vorresti fare sapere...
non è migliore esser belli?
Se gioia estetica e distacco interiore
sono gemelli

stingano botte da orbi
ed il rancore non torni
d'oggi si resta fedeli
ai sogni più veri

ciò che ti lascia perplesso
lascialo immediatamente
chiamalo "indugio del fesso"

"amore apparente".




martedì 15 novembre 2016

Fa parte del gioco



Scorre vetrosa la polvere in corpo
ché il giudizio erroneo sanguinoso mente
impone ai tuoi organi tessuto estraneo
e le loro espulsioni, rancide e lente

hai perso occasioni – e se non eran tali
tanto vale gioirne, e piangerne un poco
sai che nelle sciarade degli originali
ogni truce passaggio fa parte del gioco

se avvolti viaggiamo noi nella nebbia
quante volte gli oggetti cambiano faccia
dieci false partenze, e la mobile sabbia
e quel che sembra potere, più non possa o non piaccia

emerso dal regno delle fanghiglie
liberato dai gioghi – si staglia il vero
decorato e limpido di vetrose biglie
vincitore onesto, probo guerriero

non può stupire che un valore aggiunto
conferisca il viaggio alla personalità
e che si misuri a partir dal punto
dai cui sei partito in tenera età

ed allor resisti perché val la pena
tanto tu l'affronti anche se non vale
tanto vale allor reggere la scena
senza premurarsi di quella finale


Cogli l'intento


Bramosia senza peccato
declinata nelle sette virtù capitali
in mezzo a gente che le accoglie
...corrispondenza...
questo ci attende
oltre la via

e fango e fango ancora
ai nessuno che ci attorniano
ancora

ai viziosi
a chi non tiene cervello
mattoni sostituibili
da governare
maestri

non dovremo conoscere all'infinito
ci basterà di essere
ed essere stati
qualcosa di forte
che ha resistito al dominio
nemico schiacciante
ed è passato oltre

noi potremo non avere pietà
né suscitare iracondia

ricorda che natura impone
botte piena e moglie ubriaca

che il dolore debba presenziare
in ogni ricetta etica
è una diabolica invenzione umana

è che nessuno è stato ancora vero dominatore

spesso la natura punisce chi soffre
e premia chi gode

le si fa un torto a soffrire

in qualche modo si soffre
perché lo si accetta e permette

e se in questo vi è virtù
essa è garanzia di piaceri più immani
di domini più assoluti
di affrancamenti
e privilegi
più totali

il dolore sarà sempre e solo un mezzo
sono gli altri che si mettono in mezzo
con la loro sottile o massiccia
stazza, gli altri sono dolore

non voglio saperti
voglio fotterti

quando sarai liberata dagli inganni
anche tu non vorrai sapere altro

c'è molta strada da fare ancora nella liberazione
e nell'incatenamento dell'essere umano

un giorno i mortali saranno soltanto liberi
di cadere sotto i fulmini di un dio
per ora razzolano, bene o male
e bene o male predicano
ma ognuno detta il suo pezzo di legge
si prende e sollazza

forse paga
ma ogni processo è caos
è rapida o lentissima sommarietà
eppure sotto tutte le pieghe del lenzuolo
stanno chiari intenti di chiari esseri
che si difendono e arraffano
per se stessi
che si insinuano
ed impongono all'esistenza

non confutare, identifica
il soggetto
cogli il suo intento

esso vuol succhiarti un pezzo di vita
ha bisogno di un tuo pezzo di morte

sono stanco di persone che non sanno vivere
e che non sanno morire
sono un insulto ai vitamorti supremi
voglio bruciare chi finge
e toglie tutto ai sinceri

smettete di avvelenare

questo pianeta

martedì 8 novembre 2016

SOLIDIFICAZIONE



Lentamente
l'anima svuota

mai più imprese concettuali
volte a catturare universi
a svellere macigni
a dilacerare fortezze
a dir ciò che non può esser risolto

ora si torna in superficie
ad assaporare il contatto con le cose

non si dovrà più nascondere
né rivelare arrischiati

non si dovrà più reggere l'incomprensione
attraverso lande sterminate
questa esperienza sconosciuta
alla massa incontinente
irruenta
irriflessiva
orrendamente egoista

d'altro canto solo la ragione
potrebbe sostenere
la volta dei torti
non un torto (un debole)
la volta razionale

tardivamente
si emoziona di meno
si ama di meno
si odia di meno
perché si vive di meno
si coglie di meno
ci si appoggia alle cose
anziché sostenerle
non le si deve più punire
e le punizioni residue
sono assai più accessibili
una scrollata
un fendente a fegato scoperto
un arco-riflesso privo di conseguenze

qui è tutto meno eroico e più piacevole
STOLIDITÀ
farà rima con
SOLIDITÀ

improvvisamente saremo pronti
per questo e per quello
ed essi saranno pronti per noi
ci saranno corrispondenze mai viste
nell'era del CAOS

nessun abisso guarderà in noi
e noi sentiremo solo ferite superficiali

guidatori attenti
perderanno meno colpi

sapremo quel che tutti sanno
non sapremo quello che nessuno sa

l'azione ci ricostruirà uno scheletro
senza scheletri

conformismo
farà rima con CONFORMAZIONE

del resto scripta manent
e noi abbiamo consegnato molte pergamene
alle bottiglie
germoglieranno, anche senza la nostra
partecipazione
che non vogliamo più dare
ora siamo PARTI
lo << STATO >>
è un participio

passato. 

sabato 5 novembre 2016

Freccia


Imbelli
da ruoli grati
commentan la vita
di uomini a cui
quelli furon rubati

e la piccola anima di un pivello
deve fungere al dio da sportello

fiumi di conseguenze
spinano e guastano
uomini che non si adattano
a quelle – imposte – false partenze

falsa morale
dovette il pensiero
eroico – smontare
parendo un bastardo sincero

ma veri bastardi
godettero in vita
abusando ogni tipo di armi

creando e lasciando
i mali irrisolti
scaricando sull'uno
ciò che spetta a molti

agir malamente parendo buoni
piagando innocenze sotto orridi nomi

uccidendo la vita e il miglior potenziale
di essa – e infinita si vuol riscattare

i fiocchi di colpa onnisparsi all'intorno
raccolti nella gita di ogni amaro giorno

stanno impigliati a scene e parole
li associa la mente al petto – che duole

ma segui tu indomito quello che credi
non temer che la terra manchi sotto ai tuoi piedi

mantieni un contegno ed attendi
saran certo le tue, le mele che prendi

se giustamente ti sei comportato
qualità vincente tu hai sviluppato

che sia nella carta stampata al futuro
o sia l'arsenale al tuo muro

ma i più ti daranno quel che pretendi
e quel che non ti danno, ti prendi

e più lungi hai atteso, continuando a marciare
più lontano il tuo peso verrà a farsi sentire

non cercare tu – freccia - soluzione immediata
se per altra stagione sei nata

ma risparmiati ben falsi tronchi
custodisci il tuo fine ai più, ai molti

e adesso conserva il tuo legno
e l'acciaio, perché questo disegno...

prevede una pausa sì, molto lunga
quella del cacciatore che funga

da ardito arciere, da un sasso lontano
deve ben riscaldar la sua mano

deve essere integro il cuore
forte stomaco e fermo il suo passo

deve certo evitare il malore
e la svista, l'errore, il collasso

nel preambolo della sua storia

sia sancita la dolce vittoria


mercoledì 2 novembre 2016

Perché dovrei piacervi?



Io non ho scritto per voi

e vivo per le cose, non per le persone

vivo per le cose che aggradano il mio spirito

sono dunque spiritualista

e materialista


le persone sono nemiche

si vive nonostante esse


sbocconcelliamo d'esse

quello che ci aggrada

e vi diamo qualcosa in cambio

così il rapporto può sussistere

fino a che ci scagliamo via

sputandoci in faccia


non è vero che gli altri sono necessari

nella loro diversità

potremmo rifare il mondo

con 100 mila cloni di noi stessi

otterremmo dalla natura tutto quel che ci serve

senza tormenti



continuerò il mio viaggio alla ricerca di cose

ma temo che incontrerò persone


martedì 1 novembre 2016

Il filo


Carattere del sacro
è netta distinzione
tu lascia mille e un acro
tra Mondo e Creazione

non è paura, orgoglio
né stolta presunzione
ti saltano nel foglio
il ratto e lo scorpione

se tu vuoi distaccarti c'è un motivo
lo coglie istinto acerbo e poi maturo
vanifica lo sforzo volitivo – la folla
e ne preclude il futuro

puoi sperdere lontano le tue mete
lanciarle dove niente può comprarle
al prezzo di più squallide monete
e ove sarà vittoria il presentarle

con la rosa dei mezzi, che ora è chiara
ad ogni uomo che abbia un po' vissuto
nel calderone scabro – e la cagnara
più non sopporti e voglia un Re acuto

gregari, e finti eroi hanno stancato
mezzi-stranieri al mondo hanno goduto
molto - e si risparmiano l'amaro
di chi è completamente sconosciuto

li eviti e fai bene: fanno male
improvvidi contatti coi mezzani
maldestro è il loro lucido arsenale
e hanno il porto d'armi nelle mani

ma tutto ciò ch'è ingiusto porta dietro
strascichi di rancore e retti dubbi
bagna la pioggia al di là del vetro
cani che morderanno chi li ingabbi

e chi ti ha macerato crudelmente
senza che vita veda il tuo riscatto
vedrà però nell'epoca seguente
profonda apocalisse, esterrefatto

sprofondano i concetti come in terra
le sonde a trovar posti per le mine
divellerà il terreno della guerra e...
lo stolto non saprà quant'è sublime

ancora qui per te, la tua storia
conserva grigi lembi e controversi
ma tutto ha una ragione e la vittoria
forse vedrà superflui questi versi

ma essendo questa incerta devo usarne
spiegare già a me stesso e poi al nemico
che non vi è pecca e vile è l'accusarne
diavolo in terra, angelo caduto

non vi è prudenza che ora sia di troppo
si spargerà il lavoro nei decenni
un altro lo farai: non sarà troppo
se sol rimandi il sogno cui attendi

sarà di luce elettrica o candela
che illuminerò la mente umana
saprò di mille cose la sequela
la dimensione sacra e la profana

per or mi basta di sapere questo:
che vetri ho masticato già abbastanza
in tormentose notti più non esco
senza un mantello indosso e la prestanza

vedere gli immaturi settantenni
è desolante – ma oramai è noto
quanto siano gelosi i loro senni
sostituiscon l'energie del moto

a me s'impose il senno troppo presto
ma troppo tardi venne a risparmiarmi
sicché ho vissuto molto ed ora riesco
a far di testa mia – contro i vegliardi

è questa testa adesso che prevede
io sappia da qual pulpito parlare
nel luogo giusto costruir la sede
e aver maggior poter contrattuale

guarisce meglio chi lo fa per primo
ma impone un'accortezza sopraffina
la giungla dei ricordi e del destino
a chi abbia ingurgitato una tossina

un trauma, una sfigura, una mancanza
son cose che si debbon compensare
se non si ha forza paghi la costanza
ma in questo non si deve lesinare

supponi a volte che sarebbe bello
far vita da poeti o cantautori
ma lento si dipana il mio fardello
dimentica la fama e poi gli allori

conduce questo filo oltre la morte
deve cucir le vesti a gente nuova
punir regole bieche in chi le ha imposte

decider qual bandiera il vento muova...

venerdì 28 ottobre 2016

Amore illecito


L'azione e l'inazione
fan coppia a tormentarmi
l'improvvida intrusione
ci tiene ad alienarmi

ma adesso io mi districo
da questo labirinto
di rovi - e con un distico
affrancherò l'istinto

da ciò che lo trattiene 
in languide paludi
la pozza delle accuse a cui alludi
quando ti guardo e faccio dei confronti
indebiti - per ciò che non affronti

fuggon da tutti i lati
non sanno dirti niente
sei tu l'imprenditore di te stesso
di arte sono ingrati, e il più sincero mente
nel dir che t'accomuna in qualche passo

gli arrivi da lontano, tu cavalcando un'onda
di vasto cambiamento che respira
per la tua svelta mano, un'aria più feconda
spronata dall'angoscia e poi dall'ira

se tu sei forte, un tizio
se lo vuol sentir dire
da altri più che crederlo da sé

conquistati il tuo spazio
non più nell'avvenire
e proni gireranno intorno a te

Un tempo c'eran gruppi
riviste e manifesti
qui siamo nella melma ad affondare
stolido scetticismo si rischia che t'arresti
in ciò che ormai è illecito d'amare

giovedì 27 ottobre 2016

La gloria è solamente dei titani


Qui lacero nel turbine ormai bramo
che presto tutto quanto sia finito
ma intendo realizzare ciò che amo
e Giustizia non si dona al convertito

a fede rinunciataria e deferente
pigra di chi si mette nelle mani
di qualche moda o Dio onnipotente
la gloria è solamente dei Titani

lanciavo rime a chieder comprensione
di verità celate a tanti stolti
merita questo truce delusione
vile è ciò che vuol essere di molti

e ancora basta con l'ipocrisia
d'indirizzar parole ad un fratello
postumo – che ritrovi l'armonia
sappia coglier il vero, il giusto, il bello

con le parole tu vuoi dominare
imprimere un sigillo sopra un mondo
sì quello dei concetti ed il reale
ed essere ammirato senza fondo

tu vuoi far sanguinare l'universo
di biechi loschi e odiosi tuoi nemici
fottere come un satiro perverso
tutte le viole ed ispirar le attrici

tu vuoi sancire obblighi e divieti
decidere cos'è la Libertà:
la tua di avere 100 e 110
se solo corrisponde a volontà

finisce si la tua dove l'altrui
comincia: così era nel Vecchio Mondo
ma tanto sbilanciata fu che noi
vogliamo ribaltarci a tutto tondo

vuoi essere altresì senza difetti
ponendo che ogni umana perfezione
agisca realizzando i tuoi progetti
avendo tu arruolato uno squadrone

e ciò che ti turbava immensamente
violando un equilibrio già precario
s'infranga sopra acciaio che non sente
e vince come quieto corollario

però noi siamo ancora in questo limbo
a ragionar dilemmi senza fine
l'inchiostro dei contrari in cui mi intingo
invalida la veste mia sublime

ad ogni ruolo pieno ed unitario
che non sia quel filosofo che cerca
la chiave del problema umanitario
e vuol mandare in porto questa barca

e pesa e non finiscono le lame
se un uomo – suddiviso in dieci parti
per una è buono, le altre nove infame
e tu vi poni dieci controparti

se l'arte più diffusa è di evitare
il fiato e il taglio di ciò che non garba
letizia è la virtù del disertore
a dire il vero quella più codarda

si peccano di analisi maldestre
irruente, abborracciate gli esponenti
di tutte le sinistre-centro-destre
e fanno sanguinosi esperimenti

ognun dice la sua e sa che ferisce
però non coglie mai fino a qual punto
danneggia il prato che tutto marcisce
credendosene certo un raro giunco

presume l'innocenza: donna, uomo,
vecchio, bambino, senza ricordarsi
mai alcun precetto di perdono
né che sia mai disposto a confessarsi

ma di chi ci fidiamo noi, dei preti?
Dicemmo: vogliam essere titani
ed unica quell'alba che ci allieti
ci veda con il fuoco nelle mani.  


martedì 4 ottobre 2016

Psicodramma


Spinge la smania, frena il timore
di combinare qualcosa già adesso
di questo Tempo essere attore
stizzito del poco spazio concesso

che non sia giusto sentirsi bollati
da millecento visioni distorte
ma sempre più impavidi, più stimolati
a scolpire i tratti della nostra sorte

si sono difesi, amici e avversari
devono – quelli che mi hanno ferito
ringraziare l'ardire mio senza pari
che ogni accesso gli ha consentito

il colore politico in secondo piano,
metti più al centro la stoffa dell'uomo
ogni cosa apprezzi e deprezzi sovrano
collochi tutti per quelli che sono

c'è un fatto: la vita, qui, è ancora lunga
e forza è sinonimo di realizzazione
non accettare acquitrino che funga
da alibi per non seguir l'ambizione

peggio d'avere cattiva merce
è l'ingenuo difetto di venderla male
guida prudente e scala le marce
verso una meta imperiale

senza gli errori di gioventù
non avrei scritto quello che ho scritto
sarebbe più solida la mia virtù
ma di quella morale avrei altro concetto

senza le infamie di chi avevo intorno
io sarei lindo – e senza mentire
avrei istruito l'intero stormo
su quale stella sia da seguire

vollero farmi conoscere l'odio
loschi colpevoli di falli tali
da espellerli a vita da questo stadio
o sbatterli agli infimi livelli sociali

nelle sue valli e nelle sue creste
le vostre imprese, il vostro lavoro
non videro notti mai come queste
e avevano ben chi credeva in loro

con altri occhi guardare il giorno
con altra testa posarsi la sera
voglio mi rendano l'impero del marmo
e il beneplacito d'una carriera

invece qui ci siamo sbattuti
per svellere bieche le fondamenta
quelle che ci hanno sempre temuti
e allor trattati di conseguenza

sei ora stanco di viver nel dubbio
di quali passaggi sian da affrontare
prima di uscire da questa nebbia
e la vera battaglia possa iniziare

tarati da piaghe che han stufato le fogne
e ti chiedi se abbiano dei precedenti
nel destino di qualche altro uomo insigne
come macigno che vita rallenti

ma tu saprai digerire il mondo
il forte è più forte, sì, quando è solo
per quante sono le volte che affondo
più nuove barche son pronte nel molo

non è infinita la solitudine
sparute rondini e sparsi segnali
li avevi accolti con gratitudine
li avevi avvertiti al largo dei mali

erano deboli e poi sottomessi
dall'onda della normalità
la forza d'inerzia che influenza i processi
ci fa tornare alla realtà

e allora ci vuole evento più forte
fulgido esploda in controtendenza
e alcuni per fascino, altri per arte
ma tutti li prenda di prepotenza

sempre è difficile immaginare
di sentire all'unisono con chi hai di fianco
la mano sul petto, la visione mentale
identica nell'indicar ciò che è santo

la soluzione è la gerarchia
siano costretti a seguire una linea
con implacabile geometria
e che la prassi realizzi fulminea

tu devi essere la sorgente
e ciò che sorge ha il destino segnato
sì nella forma del continente
che la conduce all'oceano disiato

se tutto restasse su questi fogli
in fondo sai, non sarebbe un dramma
altri li vesta, se tu te ne spogli
e abile interpreti lo psicodramma

per proiettarsi immensi nel mondo
per districarsi da questa morsa
tra le pulsioni ed i blocchi che tengo
serve la forza, la forza, la forza!

E se ancor debole debbo viaggiare
giammai è debole quello che scrivo
per quanto a lungo dovessi aspettare
di conseguenze non sarò privo.


sabato 1 ottobre 2016

La parola più importante


Sento la testa occludersi
all'espressione

i fantasmi dell'azione
ballano intorno a me
e sembra vogliano adescarmi

ho imparato a non affrontare
di petto i dilemmi
si induriscono

ma quale pista tu scelga
battila astuto
trasformista

nessun che sia partito
impreparato
riuscirà
in ciò che tu
hai temuto di mancare

gli inferi
donati dai tuoi falsi fratelli
saranno un giorno paradisi naturali
costruiti dal tuo artificio

accetta di essere troppo giovane
per trarre conclusioni fondamentali

anche un viaggio separato in tappe
lungo distese nella vita
non sarà una passeggiata
ma nemmeno deve essere un calvario
per noi pionieri del sincretismo assoluto
del massimo & del minimo

trattieniti pure due giorni
su una pagina
ne vale la pena

ora hai un'età diversa
e un grosso guaio
alle spalle

non sei imperioso nel gestire il tempo
l'Altro ti condiziona

non sei ancora libero nel tuo mestiere
e tutta la tua letteratura
ne ha risentito

ora il quadro si allarga
si allargherà di molto

guarderò con il giusto sospetto & rispetto
gli uomini più vecchi di me

voglio ringiovanire e invecchiare
vivendo nella maniera opportuna

qualcosa di unico non può prescindere
da qualcosa di ordinario
per arrivare a destinazione

e ci saranno appoggi impensati
se sarai più accorto – nell'opporti

gioca di posizione
diverrai un maestro
in Comunicazione

è più importante la parola << diverrai >>
è la più importante di tutte. 

sabato 24 settembre 2016

Affidati al tuo spirito



Mi ci avete costretto e lo farò
sfiderò il COLOSSO

colui che non avrei pensato di avere
come nemico

ma sappiate che qualcuno lì dentro
mi rispetta

ci vorrà una vita intera
e più vite oltre la siepe

ma lui è morto e nessuno ha
la stoffa cerebrale per rianimarlo

per conferire linfa vitale bisogna morire di più
e cominciare presto

io ho cominciato, che nemmeno sapevo chi fosse

me la son presa istintivamente
con i suoi avversari peggiori
ma anche con i suoi bastioni falsi e deteriori
che si alzavano fieri anche
nella realtà moderna

la loro intonsa potenza resterà tale ancora per un pezzo
ma l'uomo-tarma corroderà le fondamenta

devo avere tutte le pazienze del mondo
chi oggi vince davvero ha avuto tutta
la pazienza del mondo
gli altri arraffano quel che possono
tra un conformismo e l'altro

e me la giocherò bene, lo sento
e lo prometto

qui si comincia a sognare meno e a capire
quali armi bisogna acquisire assolutamente

innanzitutto avrò molte vesti da indossare
perché devi pur attraversare paesi
dominati d'altri sguardi, volontà e regole

e questo mi terrà impegnato molti anni
poi ci saranno altri Colossi con cui vedersela
sparsi nel giardino, radicati in esso

io apprenderò a fondo tutte le regole
che devo aggirare per torcerle contro il loro fautore
o superare un confine oltre il quale
inesorabilmente, esse non valgono
e nessuna lancia ti raggiunge
né ti sfiora

c'è moltissimo da scoprire ancora
e non c'è cosa più figa dell'evoluzione
di chi si scolpisce
al martello infocato dell'esperienza

credevamo davvero d'esser tanto belli ieri?

Eravamo solo più freschi, anche nei bulbi oculari
nel respiro e nel tessuto cardiaco
laddove la realtà s'imprimeva più gentile
più gradevole

ma noi eravamo ben poca cosa

voglio colonne che non si sono mai viste
voglio colori sconosciuti
voglio concetti che non trovano echi
voglio riscattare anime perdute nei recessi della storia

io smetterò presto di crucciarmi di quel che non posso fare
ci sono imprese che non mi appartengono
una mi appartiene davvero

io non sono i vostri cavalli d'assalto
ma li comprendo

non sono in pieno nessuno di voi
ma sono in pieno me stesso
e chiamatemi Arlecchino

io troverò il modo sì....

mi vedo portare sacchi di sabbia
mi vedo tagliare alberi e imparare i loro nomi
mentre un aneddoto mi viene raccontato
vedo l'abbigliamento nel suo eroismo, nei suoi intrichi
e nella sua fallacia
vedo micro-sconfitte e micro-conquiste
fondamentali
mi vedo ingegnere di civiltà inventate
dentro un processo per furto
e per frode
in cui sono caduto ingenuo
ma ammiro gli scaltri affaristi
perché sono nel panneggio
ci saranno suoni impigliati alle carovane
alcuni percepiti appena
ogni viaggio avrà suoi rumori simbolici d'altri traumi
ci saranno piume e baci luminosi
ci saranno freddi che mi spaventeranno
ed io assaggerò cento stili di vita
soluzioni che devo comprendere

se toccassi ogni cosa almeno una volta?

Non cadrò sciocco dentro fallaci contrapposizioni imperiose
non sono un principiante...

Modernità e tradizione? Linee di demarcazione?
Caratteri innati od acquisiti? Processi reversibili o irreversibili?

Sconquasserò ogni cosa

Nessuno potrà anticipare questo...

se a mia insaputa non è andato nella stessa direzione

c'è chi ha dato la sua vita per un oggetto

prenderò la vita che è in tale oggetto

e la convoglierò verso oggetti più grandi

avrai il tuo ruolo, onest'uomo

nella rete cosmica...

continua a diffidare
poggiandoti sulle pietre che reggono

affidati al tuo spirito