Mastico acredine
d'ingiustizia inelutta
ha ravanato in me
sadica, ignara
il divario dagli ominidi
si fa davvero impossibile
e non ho più come alleati
nemmeno i fratelli di penna
non li ho mai visti di persona
ma li ho inchiodati tutti
e nessuno di loro viene
apprezzato dal volgo
neppure dopo che la sua barca
è giunta a destinazione
i posteri sono altrettanto imbecilli
dei coevi
e vale di più uno sgargino di
biblioteca
di uno scrittore
ma adesso, con ogni rinnovato
sforzo tardivo
e ogni riluttanza ai fetidi stracci
si prenderà in mano un pezzo
di normalità
la ragione non può nulla
senza la forza
nei decenni andrà a cercarla
io mi illudevo ancora di poter essere
uomo presente, che la mia linea
stesse per intercettare la parabola
discendente
del sistema....invece, no.
Dormono ancora i più svegli
rimandano per mesi e anni
il loro appoggio
in nome di quisquilie
prioritarie
non ho niente a che vedere
con i giornali,
né con strade,
piazze, funerali
mi dilacerano il petto
gli schiamazzi intrusivi
e derisori della rete
voi siete il primo scandalo
ma tutto è scandalo
non so più dove lavare quest'anima
intrisa di fango
continuate pure ad appendere discreti
quadretti
a pareti fatiscenti e destinate a
crollare
disinteressatevi della struttura
voi siete scaglie
continuate a (s)ragionare nel piccolo
aborrite il pensiero sistemico
tanto sbagliate qui come lì
ma io debbo vivere in mezzo a voi
e mannaggia dio
ci riuscirò
però vi dico che un giorno
non resterà davvero nulla
fare giustizia in un nuovo sistema
verso tutti coloro che hanno peccato
nel vecchio
è cosa troppo laboriosa e si può
semplificare
in una cruenta e bruciante
cinica estinzione
senza rammento
senza bava di vento
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