Il paese è immerso
ma da questa nebbia
spuntano creste alberate
e vogliono andare più su...
sta muovendosi alcunché
di allettante
prima era sottobosco
voglio un'anima linda
non più scabbiosa
ho portato il mio tributo
e in un Regno – sarei stato tra i
migliori
diligente e audace
mi tolsero arte, insegnamento, lavoro,
comando, addestramento, missione
vi è stato tutto, ugualmente
per lo slancio animistico
immerso nel calderone
e la sparuta penna
lo sciacallo si legò al dito
torti non suoi
e ti scannò
c'è chi non sopporta giustizia
e chi sopporta l'ingiustizia
ancor la mia mente spande
ed abbraccia
ma sarà più forte quando il corpo
avrà i mezzi
per far la realtà
l'acuzie intuisce
accelerazioni
ci vollero stipati nel nulla
scabro, giallognolo, bolso
un acre vecchiume
mortificante
tale onore resero
al nostro potenziale
se fu coscienza o incoscienza
non importa
sono due forme della stessa empietà
e la legge storica ci vuole combattenti
o non cambierà mai e mai nulla
la scuola della mediocrità
ha martoriato gli sguardi
che scrutavano i fulmini
non ci mancherà il fiato
nel nuovo contesto
vita insana ci soffocò
ma ci fece comprendere le ragioni
di chi è ostile alla vita
ancora brividi di terrore
gelano improvvisi
chi si affaccia sul baratro
ma i nostri piedi sapranno
calcare il filo
quando si esce dal solitario
non si è più solamente se stessi
le forze altrui sono le nostre -
se le sappiamo amministrare
prima devo trovare i Ministri
non temere il grande....
ingrandisciti
tra poco saremo di nuovo pronti a
scrivere
- senza penna.
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