Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

mercoledì 4 aprile 2018

A questo fu chiamato già il mio lume



Ritorno spireggiando sui miei passi
m'accorge l'oggi che ieri sbagliava
pensandomi sovrano degli ammassi
alieni cui la mente proiettava

M'entusiasmavo ingenuo per la voglia
di frettolosamente cambiar scena
l'alimentava il rivo che gorgoglia
bella stagion che s'accennava appena

Mi stringe ancor l'inverno del mio mondo
di personal e storico conflitto
con le nature che stavan nel fondo
e adesso regnan con fiero delitto

Interminato tempo mi separa
dal giorno in cui avrò raschiato via
mendaci tratti di una vita amara:
or vera nel disegno, sarà mia

Ma perché questo avvenga è necessario
uno strappo violento ed improvviso
che ponga subalterno quel falsario
lo stolto che ti stupra col sorriso

Fino a che vince per legge suprema
non muterà giammai vision distorta
bieco giudizio e decisione oscena:
dobbiamo noi varcare quella porta

Sentiero creativo ancor ci aspetta
che presto s'affatica alla lettura
di tutta quella merce nuova e vecchia
che viene poi chiamata la "cultura"

È giusto, poiché essa è difettosa
ed assai spesso grossolanamente:
stantia, superba, scialba, inetta, afosa...
dobbiamo superarla certamente

E allora non stupisca in noi la prassi
d'andar sbocconcellando suoi frammenti
devianze son chiamate dagli abissi
che vogliono agguantare firmamenti

Ancora perso negli stessi fossi
melmosi - mi divincolo pian piano
non scordiamo l'intento che ci ha mossi:
cantar tutto, dal basso al soprano

Zittire solo chi cantava male
scremar tutte le macchie inopportune
ed orchestrare un sogno, ora reale:
a questo fu chiamato già il mio lume.

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