Alla
natura, opposta è quella umana
ché
ti ritrai da questa nella prima
per
ragionar di lei, tagliente, arcana
e
scaricar dal cuore la tossina
presto
l'arcan si scopre, gradualmente
per
ingannarti alcun l'aveva avvolta
d'oscuro
– e resta qui però il tagliente
saggezza
l'ha veduta e non l'ha assolta
il
cancro del passato piaga ancora
batte
sul solco ogni nuovo strale
non
ha pagato – e su di te è la mora
il
tuo nemico, lurido animale
per
rivalerti déi cambiare il mondo
far
scivolar - con piano sopraffino -
il
loro belvedere giù nel fondo
dove
ogni reo vivrà eterno confino
tracolerà
laggiù ogni vil liquame
e
sentiranno il peso dei palazzi
eretti
sulla schiena dell'infame
piglierà
in bocca tutti i nostri razzi
bieca
bontà è mista all'impotenza
entrambe
sono condizionamenti
uno
mental e l'altro di sostanza
tengono
ben braccati i tuoi talenti
devi
dilacerar tutte le gabbie
prima
già nel concetto e poi nel torso
disperdere
col sol tutte le nebbie
e
dispianar la strada al Grande Orso
Per
superar davvero questo tempo
l'impresa
folle chiama te a morire
ogni
giorno la vita nel rilento
con
cui s'appresta a prendere ed agire
Dapprima
devi farti l'occhio sveglio
non
prestar fede al verbo del nemico
poi
cercar nelle latebre di meglio
testo
che possa rivelarsi amico
Ma
ciò non basta, poiché il buono ha perso
tu
devi processare anche lui
fondare
scienza tua, in un mondo avverso
è
chiesto per uscir dai tempi bui
Torre
d'avorio già non basterebbe
per
questo, astuto, devi serpeggiare
cogli
ogni grano che tuttavia crebbe
in
mezzo al loglio che dovrai stirpare.
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