E
ne vuoi scrivere un’altra
tenerti
aulica compagnia
tra
tutto quello che salta
e
va in malora sulla tua via
tempismi
sono perfetti
sembra
una sceneggiatura
scritta
da geni folletti
non
si corregge la nera stesura
se
destinato a inciampar, lo farai
proprio
quel giorno, sopra quel campo
se
un altro amico perder dovrai
non
ci sarà ebbene scampo
nuova
circostanza impose
tu
stessi male proprio quel tanto
che
pronunciassi sì, quella frase
presto
punita dall’empio
che
ne fraintese senso e portata
immerso
in altre faccende
già
dopo aver rincarata
la
dose di mal, con parole orrende
se
sali all’origine, stanno demòni
ad
innescare la compresenza
di
tratti incompatibili – e i buoni
soccombono
alla nemica prestanza
quando
poi all’apice della società
sta
un organismo parassitario
quella
a rilento, soffocherà
già,
perché tutto funziona al contrario
e
tu non credere ai rivoluzionari
della
venticinquesima ora
che
ora si svegliano, ma fino a ieri
hanno
creduto a sta bella sòla
e
chi si trova senza peccato
ben
può scagliare la prima pietra
si
troverà contro un esercito armato
che
essendo coinvolto nel mal – non arretra
ma
avanza omertoso a coprir le sue pecche
e
fa combutta con i suoi pari
le
maglie della virtù sono strette
e
chi le vestì, pagò prezzi assai cari
che
ora sì stanco, non vuol più scucire
ma
giovar del vizio, nella distensione
guardare
questo bel mondo finire
da
una terrazza, col suo balcone
ma
pur con la mentalità rinnovata
non
si riesce a pescare molto
l’intera
barca è così danneggiata
che
affonderà prima del porto
e
chiunque c’è dentro: vorresti scappare
con
la scialuppa delle brave persone
invece
devi imparare a nuotare
perché
non sei tu che tieni il timone
la
voglia di viversi è ancora grande
più
che di mettere a posto le cose
vuoi
un giardino senza nefande
api
che ronzano, e senza accuse.
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