Islanda

Islanda
arcobaleno sotto la cascata di Skogafoss in Islanda

lunedì 30 aprile 2018

La svolta


Fegato nero
vomito l'acida empietà
della mia vita

ho puntato le galassie più lontane
l'universo intero
e lo scotto
è stato
il più radicale martirio dell'ego
che si fosse mai visto

suona naturale
che sarebbe stata la natura stessa
dell'uomo a illuminarmi
l'avvicinarsi al punto di rottura
per capire cosa devi e cosa
vuoi veramente

Ogni grande opera esige il sangue
si scrive con la morte
ma adesso basta
non è possibile morire oltre
quello che ho creato
sarà la base su cui innalzare
il mio castello terreno
l'ultra-mondanità che non ho potuto
conquistare sarà terreno
d'altri titani

nel mezzo del cammin di nostra vita
prendiamo la direzione opposta
poiché la mia pazienza è ora finita

Vi siete affermati
come dei cani su di me
sfruttando vantaggi assurdi
e senza alcuna ragione

In me l'ego corrisponde
al cosmo
l'istinto alla ragione
il soggetto all'oggetto
pertanto POSSO essere istintivo
e soggettivo
come altri non può
come voi non potete
e avete sempre fatto
storpiando e avvelenando
questo mondo

ora storpierò voi
con tutte le armi che ho

devo sistemare
vecchie e nuove faccende

ho bisogno del mio vecchio libro e
di pochi altri libri altrui

Ora velocizzo il tutto
e parlerò e agirò
e amerò poco e bene
per tanto amore di me stesso
allo stesso modo, odierò
per tanto odio del prossimo

Non bisogna sentenziare sulla vita
né dare garanzie sul proprio carattere
finché la sorte non vi ha condotti
nelle fogne più atroci

Voglio una seconda giovinezza
poiché la prima è stata
un lager

e nello svago come nella battaglia
ci saranno più entusiasmo, fortezza
e meno pensieri
come è stato per tutti
e per i personaggi della storia

la difficoltà di realizzazione delle cose
non è sempre così improba
altrimenti non ce l'avrebbe fatta nessuno

ma quanti si appoggiano su basi esistenti...

La superficialità ha giudicato
un uomo straordinario, in circostanze
straordinarie, col metro
della normalità...oh grave, inesorabile errore!

Ma mi ha infine spinto a prendermi
una normalità tardiva, bardata
di quello che ho conquistato

Un uomo deve avere
però il senso del limite

Se non cercherò oltre, io PRENDERÒ oltre
e lo prenderò qui – e adesso.

Che altri proseguano il
pezzo d'immortalità che ho portato
sulla Terra.



mercoledì 25 aprile 2018

Gli dei del labirinto oscuro


Il macigno dell'ignoranza
che costipa il tuo petto
verrà raschiato via
poco alla volta

La conoscenza è
la medicina del corpo
nelle pieghe della storia
e in ogni suo elemento
stanno le chiavi
per aprire le porte del benessere

Non si può opprimere
un'anima immensa
concentrata in un corpo di pulsioni
senza che essa si prenda
quel che è necessario
a liberarsi

Non puoi eludere la missione
insita nella tua natura
non si è felici altrimenti

Spizzichi di piacere
ti faranno assaggiare
quel che in tal modo
sarai stimolato ad inseguire

Tutto

Chi non ha fuggito mortificazione
merita vivificazione

chi ha atteso a lungo
a lungo regnerà

E ora c'è modo di tenersi lontano
da un dilanio giudiziale
che già si era riversato in te
- ignaro

piatti si gusteranno freddi,
freddi...

Non imparerò le lingue
che per alcuni brani eccelsi
mi farò bastare, sì
una quintessenza artistica

Rancore per le anime piccole e odierne
non impedite nel loro
ciclo di arborescenza

ma le mie fronde si prenderanno
il loro spazio

brama di uova oggi
resiste nella visione
di enormi galline domani

posso vivere anche di ossa
e bacche nel frattempo

Dove finiscono i torti invendicati?

Ad ingrossare il tetto di faglia
che provocherà un terremoto
vale a dire
una rivoluzione

Questi sfiatatoi letterari
sono i piccoli passi affermativi
che ti consentono di pervenire
alla grande Soglia

ne conseguono sempre
progressi anche concreti

ed è così che l'Artevita prosegue
fino alla Fine.

QUI si combatte adesso
duro come l'acciaio
nero come il carbone
la grande Azione è impossibile
possiamo essere solo
gli Dei del Labirinto Oscuro
e possiamo parlare
per esperienza
di chiunque

ciò che ancor non possiamo,
noi potremo...

Non siamo ancora padroni
del nostro tempo e di grandi mezzi
ineludibile handicap
ma la grande infelicità sarà lo stimolo
ad indagare le sottigliezze e gli intrichi
di tutti i concetti etici
nelle loro storiche comparse

L'Antro medievale è quasi pronto
ed è mio...




martedì 24 aprile 2018

Verso la discesa




Attendi d’impostare
una discesa
per farlo
devi salire un monte

mi attendono
due cime diaboliche
ma son partito
molto tempo fa

resisterò per vedere
a quali lettere d’oro
condurrà la malacopia
di un’esistenza

e a qual esistenza d’oro
condurranno
buone lettere

correggerai ogni cosa
lo devi a te stesso
e al prossimo uomo

ma la letteratura
non è abbastanza potente
il fango della stanchezza
la trova pesante

la vita ti sta rendendo
onore, non venendoti incontro
ti stima…

conquisterai pertanto
ogni gradino ti porti
all’altipiano

arditissime equazioni
lanciate nel regno del male
che possono spatannare nel muro
la tua immagine nera – capovolta
saranno infine moltiplicate per meno uno
qui sarà il tuo riscatto

e già parentesi furon cancellate
e cifre, e polinomi...
a complicare le cose
ma i conti non torneranno
e s’imporrà revisione

realizza qualcosa di meglio
di quel che c’è in giro
le domande se le facciano gli altri
dinanzi ad esso

e guarda come lavoriamo ai fianchi
ogni problema

rendiamo confortevole
il gesto necessario

cosicché necessario
lo sia davvero
ed avvenga…


domenica 22 aprile 2018

Linfe sepolte



Ogni terreno
culturale che devi
dissodare è un pezzo
di vita che ti è stato
sottratto, una gabbia
un cappio

ogni bonifica necessaria
cela un delitto
contro gli ariani

il compito
è una montagna
sopra il seme
di un albero immenso

quanta linfa deve intridere
la terra e familiarizzare
coi vermi

ma è l'unico modo
per non morire
e rinunciare al sole
contraltare di ogni
esame di realtà


giovedì 19 aprile 2018

Sabotatori




Guasto per il veleno
inflitto nei concetti
per il giudizio alieno
spirito degli inetti

mortificò assai presto
la mia vitalità
aumenterà del resto
la mia profondità

si chiamerà rancore
e una vision sublime
di conoscenza amore
nuove ed antiche rime

mai non potei contare
solo nella mia via
spesso saprà ingannare
patto d'ideologia

di già imperfetta e poi
livelli di adesione
sono complessi assai
quanto son le persone

quelle d'alto livello
sono sì poche e gli altri
son rigido fardello
bassi egoisti e scaltri

maneggiano maldestri
verbi che sono armi
serrato negli incastri
sanno ben lacerarmi

tutto viene tradito
ciò che provien dal bene
mente di un uomo ardito
sconterà le sue pene

amici son nemici
nemici sono tali
scevro di buoni auspici
alliscio le mie ali

migliorerò il mio moto
cielo della realtà
navigherò più astuto
e arriverò di là

ché ogni contatto insinua
germi d'alienazione
e una più lunga linea
di realizzazione

per ora ho detto questo
so che c'è assai di più
lo coglierai del resto
domani e sempre: tu.


mercoledì 18 aprile 2018

Ben si distilla il succo



Fiumi d'intralcio umano
traffica congestione
il cellulare infamo
raggiungo le colline

qui penserà il mio tronco
nel suo malsano legno
tragico viaggio e monco
figlio d'un mondo indegno

ancor su errate basi
innalzo i miei progetti
comunicanti i vasi
d'incontri maledetti

si pente ancor l'audacia
d'essere stata mia
punita con ferocia
dalla foresteria

il lato positivo
sanguina nel progresso
sforzo di un uomo vivo
a ritrovar se stesso

scrittura interventista
su quel che mi mancò
ne eviterà la lista
allor che ricordò

trappola lacerante
che l'arte può innescare
se la realtà perdente
limita a denotare

avanzo a discoprire
con il palato guasto
dall'esperienza ostile
ancora tutto il resto

piglierò dai cantoni
mille – dell'esistenza
pezzi di frutti buoni
a riempir la coscienza

questo mosaico triste
della manchevolezza
brilla di pietre miste
rigetta l'impurezza

ma tiene il suo disegno
guardalo alla distanza
giusta ed al tempo degno
allor che il carro avanza

e attinge ogni tassello
e giù l'incolla indietro
già ben tornito e bello
com veneziano vetro

stacca dal preconcetto
di gioventù ideale
o sarai schiavo inetto
sopra infinite scale

non è già il quando o il dove
ottieni tu un frammento
o il numero di prove
prima del gran concento

ben si distilla il succo
da centomille storie
dolce di più di tutto
il resto sono scorie

non le tenere strette
soffocheran la vita
e inafferrate vette
te la faran nemica




martedì 10 aprile 2018

E sotto il sole, ancor...



Finché stai qui, e dopo che sei morto
con più hai ragione, più ti prendi il torto

si stanca la mia penna senza posa
di dare buona rima a questa "cosa"

che sia d'antica o molto più moderna
soltanto rappresenta una lanterna

la porto innanzi e vado sul sicuro
trovandomi un burrone oppure un muro

son solo, e più niente non ispero
proseguo con lo sguardo triste e altero

ma m'indurrò a sperare ancor domani
per gradi ci si arrende ai vizi umani

che se non li possiedi sei tagliato
fuori dal sociale seminato

e non sperar giammai che alcuno colga
frutto che cresca fuori dalla bolgia

non serve amor che doni a piene mani
lo sprechi – meglio darlo a gatti o cani

con men sai dare, tanto più raccogli
in questo regno vile degli imbrogli

non credere che scrigni sian da aprire
non troverai nemmeno poche lire

quello che vedi fuori è tanto poco
dentro c'è solamente un frigo vuoto

l'anima viene a galla certamente
se basso è l'uomo, è anche incontinente

ed è sul continente che mi muovo
e sotto il sole, ancor, niente di nuovo

lunedì 9 aprile 2018

Fiume notturno


Ecco il fiume dell'inconscio
affiorare la notte

ti ha destato affranto
indotto alle acque
e alla veglia

forse che spazzino
un problema illusorio?

no...

non ti fidi di alcun sacerdote
dei templi profani

questo angustia
un tratto
atrocemente
poi sai che hai un tempio
di cui sei officiante
e forse basta

qui ci sono oggetti magici
chiamano ad altri mondi
in modo delicato
sono membrane amorevoli

dice che poteva essere il migliore
e lo hanno tenuto
non in panchina
ma braccato
in una fogna
per vent'anni
con uno spioncino
per guardare fuori
gli altri che giocavano

adesso è ostile alla vita
ha finto di accettare
ma non si può accettare
l'ingiustizia

è ancora nel tubo fognesco
ma ancorché ne uscisse
non potrebbe lasciarsi andare
la remora fisio-narcisistica
gli impedisce di credere ad una vita
troncata della sua metà migliore

e per quanto
quella figura fosse magica
ed eccezionalmente amica
lo sblocco chirurgico
tanto tardivo
annienterebbe ogni magia
e non può riversare tutti gli incantesimi
su di lei in pochi minuti

ma è amaro morire
o allontanarsi ancora lentamente
verso una morte
sempre più grande

e quelle stanze parallele
dei bassifondi
non promettono alchimie migliori
anzi l'imbarazzo può regnare doppio
la mancanza assoluta
di empatia e dedizione

è trappola su ogni via

si sta allontanando un poco
quel mostro che aveva insinuato
il velenoso artiglio

in quella faglia sanguinante

ma esiste eternamente

i secoli lo eroderanno

io sono stato intricato come uomo
dentro nodi cruciali della storia
per poterli sciogliere

assaggiasti feroce
la medicina al contrario

invaderò universi
e mille vite

ed espiazione vuole
eterne sevizie
a questa umanità

e avrò l'orgoglio amaro
di dare quel che non ho ricevuto
perchè io sono autodidatta

in sei stanze del degrado
la mia vita ha rifiutato di svegliarsi

credo non ce ne sarà una settima

e ancora sembra che essa debba crescere
tra i macigni della cultura
ed epiche imprese

oppure attendere assurda
che tutto questo sia concluso

si mescolano attori a dilettanti
nessun di loro soffre
o ha stoffe
e passaggi mancanti

sono montati, ma lo sono bene
a dilaniarti

e tutto questo avrebbe avuto
irrisoria importanza
in una fiaba normale
sarebbe stato un diversivo
forse divertente
e quieto
o nulla affatto

sono sopravvenuti negli anni
strati spiacenti cui arrisero
anemia e stanchezza
infelicità
violenza

grinfie malefiche intorno
non ti vollero te stesso

e siamo nell'epoca peggiore
per tutte queste cose

provocazione derisoria
sarà repentina e virale

e la rabbia è il polo opposto
di questo fior di vita

c'è chi riesce a sovrapporli
a strapparlo con piacere
ma mi chiedo come facciano

ma voi non vi siete esposti
a stupri alcuni
io so di averlo fatto
epicamente
ingenuamente

voi parlate sul sano

ma tanta forza, che son stanco di avere
vedrà alla fine un premio

il nerbo intelligente di questo
cavaliere errante sarà sufficiente ad affrontare
la muraglia felice

di una persona normale

Il grande orso




Alla natura, opposta è quella umana
ché ti ritrai da questa nella prima
per ragionar di lei, tagliente, arcana
e scaricar dal cuore la tossina

presto l'arcan si scopre, gradualmente
per ingannarti alcun l'aveva avvolta
d'oscuro – e resta qui però il tagliente
saggezza l'ha veduta e non l'ha assolta

il cancro del passato piaga ancora
batte sul solco ogni nuovo strale
non ha pagato – e su di te è la mora
il tuo nemico, lurido animale

per rivalerti déi cambiare il mondo
far scivolar - con piano sopraffino -
il loro belvedere giù nel fondo
dove ogni reo vivrà eterno confino

tracolerà laggiù ogni vil liquame
e sentiranno il peso dei palazzi
eretti sulla schiena dell'infame
piglierà in bocca tutti i nostri razzi

bieca bontà è mista all'impotenza
entrambe sono condizionamenti
uno mental e l'altro di sostanza
tengono ben braccati i tuoi talenti

devi dilacerar tutte le gabbie
prima già nel concetto e poi nel torso
disperdere col sol tutte le nebbie
e dispianar la strada al Grande Orso

Per superar davvero questo tempo
l'impresa folle chiama te a morire
ogni giorno la vita nel rilento
con cui s'appresta a prendere ed agire

Dapprima devi farti l'occhio sveglio
non prestar fede al verbo del nemico
poi cercar nelle latebre di meglio
testo che possa rivelarsi amico

Ma ciò non basta, poiché il buono ha perso
tu devi processare anche lui
fondare scienza tua, in un mondo avverso
è chiesto per uscir dai tempi bui

Torre d'avorio già non basterebbe
per questo, astuto, devi serpeggiare
cogli ogni grano che tuttavia crebbe
in mezzo al loglio che dovrai stirpare.



sabato 7 aprile 2018

Sul sentiero del drago



Voglia di abbandonarmi
lascia il pensier fuggire
mollare in blocco i marmi
membro del divenire

qui, tu capisci il prossimo
ben come vede il mondo
e quanto poco passino
sai, le tue rime, in fondo

però non voglio essere
sai, goccia nel torrente
m'alletta idea di tessere
trame controcorrente

se nel far questo sono
dal mondo un po' vissuto
gli renderò il suo dono
partner riconosciuto

sto preparando abbozzi
scavi preliminari
anche se un poco rozzi
dispianeranno i fari

se questa mente cresce
deve affrontare il drago
se ancora non mi riesce
mi bagnerò nel lago

vibrerò nei sentieri
mai calpestati invano
avrò pensieri neri
dal volto umano

pungano questi aghi
io reagirò col siero
attingerò dai maghi
ogni mistero

tocco di pietra dura
sperimentai ancora
modulo l'andatura
ma non mi fermo ora

m'alzo di quattro spanne
con le mie ali in moto
della mia penna in panne
molto diverrà il poco

poco t'attristi il gemito
di non cantar più niente
non è olio di gomito
solo, che fa il vincente

sicuramente devi
sempre segnare un punto
ma anche saper star dritto
dove sei giunto

attingi all'universo
non ad un suo frammento
oppure fiero il verso
trasformerà in lamento.


giovedì 5 aprile 2018

Dove son chiare formule


Libro che d'improvviso
t'abbandonò noioso
ti lasciò spaesato
nel tempo tuo prezioso

dove son chiare formule
boccette con l'essenza
di profumate primule
da non poter far senza?

Vita presta ti chiama
fonte più illuminante
ogni nozione è vana
che non la porti avante

che non ti dia vantaggio
sgravio di qualche peso
ne basta un lieve assaggio
per ritrovarti acceso

sai, d'avida speranza
di conquistare tutto
di corpo e di coscienza
e che sia d'altri lutto

quando stai meglio vedi
s'un piedistallo assiso
quanto veloce accedi
a pezze di paradiso

complessità è lasciata
com di pensier, di corpo
a vita soggiogata
sotto l'altrui dominio

tu non avere fretta
fissa le soluzioni
ben sulla carta e aspetta
d'uscir dalle prigioni

può essere stato un caso
che t'abbia illuminato
traendoti d'improvviso
fuori dal pozzo ingrato

sol con la testolina
con un pezzo di cuore
ma se non giungi in cima
non finirà il dolore

escine a tutto tondo
con ogni mezzo in pugno
domina questo accenno
fissalo come un sogno

vera vittoria è semplice
passeggio sul velluto
poiché ogni cosa è complice
sei fuori dall'imbuto

in cui stavi una volta
e ti pareva strano
fatica fosse molta
e fosse spesa invano

se tu non sei brillante
a sfidar colla mente
condizion vincolante
sempre sarai perdente

te l'ha posta il nemico
affinché non ne uscissi
e dice <<m'hai tradito>>
se tu la scassi...

Esci or la pattumiera
dell'umanitarismo
che una vision più vera
conforti il tuo egoismo

quasi ciascun si merita
sol di penare molto
perire senza visita
ed esser dimenticato

non chiederà l'acuto
la giustificazione
la sa ogni uom vissuto
in questo calderone

non sono qui per voi
son lieto per me stesso
d'imparar ciò che poi
m'ha sempre fatto fesso

L'universo è mirabile
ne agguanterò i segreti
se siamo stati astratti
sarem concreti.