Islanda
martedì 31 dicembre 2019
Prova ne fu che nessun comprese
Non mi appoggiai a te, Tradizione
ti sollevai, come eterna questione
prova ne fu che nessun comprese
pensieri, atti, oppressioni né offese
Il tuo cammin, verofalso, s'intreschi
ancor per anni nei miei affreschi
e che sia pungolo e nota stridente
rimbecco, ostacolo, tasto dolente
Confronto bieco che rabbia frequente
stimola - e torna, intermittente
e più che illuminarmi la via
vuol nuove fiaccole da parte mia
Tutti gli ambienti mi hanno respinto
l'ho fatto anch'io, senza darmi per vinto
tragico osai più di quanto insegnasse
ogni dottrina come suo asse
Lo feci d'istinto, e ancora mi dolgo
ferito dal molteplice volgo
che anche nei saggi mostra cialtroni
che ti violentano con le loro opinioni
La mia funzione, se ancora resisto
è sciogliere il broglio nel quale consisto
al pari del mondo che intero mi attornia
io sono ebbro della sua sbornia.
mercoledì 25 dicembre 2019
La notte che disteso avea il tuo corpo
La
notte che disteso avea il tuo corpo
ti
svegli come l'abbia preso a pugni
per
ore mentre tu eri dissolto
non
so se esatto sia chiamarli "sogni"
Ha
emerso alla coscienza piaghe interne
or
devi sistemare lo sconquasso
causato
dalla lotta a fasi alterne
che
dentro te, la notte, ha mosso il passo
Se
quasi atrofizzato è il tuo istinto
vitale,
tu non sai se ancor convenga
provare
a ridestarlo o darlo vinto
e
ancor non sai se alcuna se lo prenda
Realistica
vision non ha nessuno
di
ciò che atrocemente è andato perso
ti
dan consigli fragili al profumo
ambiguo
di speranza e del suo inverso
E
ambiguo io sarò ancora a lungo
se la
mia causa, ad esser sostenuta
necessita
di gioia cui attingo
soltanto
se l'ho vinta o rinnegata
Conflitto
identitario con quest'epoca
risolve
in questo circolo vizioso,
coerente
alla teoria è la mia pratica
non
s'aggiusta ad un mondo difettoso
Ma
sia vita mondana, sia missione
richiedon
forze e vogliono denari
e del
sistema bieca la ragione
fa i
posti ancor spendibili assai rari
Il
furto storico, ignobile delitto
si
aggrava ed ha segnato la tua sorte
si
staglia in un futuro derelitto
raggiunto
in una quotidiana morte
Terreni
da sondare sono espansi
non
già ridotti con le forze e il tempo
son
sempre nuove sfide che tu pensi
di
già accettate, in pieno controvento
Travolto
dall'ondata dei contrari
giudizi
capovolti, e concezioni oscene
come
la propaganda dei falsari
montata
nelle hollywoodiane scene
E
ancor rimpiangi un fraterno luogo
patria
che consentisse l'istruzione
giusta
che spetta intera a un nobiluomo
sfogata
nella vita e nell'azione
T'affliggi
l'autostima, ancora ignaro
ti
manchi già un aver e non un essere
non
puoi nutrirti solo di un amaro
destin
che scopre lente le sue tessere
E
ancor contatti umani tu raccogli
convinti
di esser utili – e sbagliando
ti
portan fuori strada e se ti sbrogli
lo
fai più duramente battagliando
Provato,
non avrei altro da dire
se
non che pienamente mai non dice
la
penna ciò che vita fa patire
né
può intuire mai dove conduce
Se
tanto ho detto, che le mie parole
possan
finire ancor non ho temuto:
eguaglino complessità e la mole
del
mondo come io l'ho conosciuto.
lunedì 23 dicembre 2019
Forse c'è qualcun che veglia
Fuori epoca e di ruolo
questa è l'Alienazione
sono gli altri e sono solo
nel pensiero e nell'azione
Sono rabbia senza fine
verso torti innominati
si prospettan nuove cime
calde fiamme e geli
ingrati
Non si purga il mio
organismo
di squallori velenosi
figli del loro egoismo
d'incoscienti vomitosi
La vergogna imbarazzata
nei suoi picchi ineguagliati
ben straziò ogni tua giornata
lo dobbiamo ai congiurati
Menti grette allo
sbaraglio
investite del Giudizio
solo nero, atroce sbaglio
posson dar nel loro vizio
Ben s'affermano al Comando
devastando tutto quanto
or mi dicano mai quando
fu intonato il loro canto
Conseguenze sempiterne
or soggiogano la vita
non ci sono sorti alterne:
lotta truce ed infinita
Per non affondar gementi
consegnando al futuro
solo immagini storpianti
ed i giusti messi al muro
E già oggi son afflitto
stretto nella loro morsa
del sistema che ha diritto
grande quanto la sua forza
L'Universo è da smaltire
ché filosofia lo sani
quanto un uomo possa
ardire
nol sa oggi né domani
Spera d'aver fatto già
quanto chieder gli si
possa
nuove pietre alla città
porterà sino alla fossa
Forse c'è qualcun che
veglia
ed un intervento esterno
è previsto nella maglia
che ti vestirà l'inverno.
sabato 21 dicembre 2019
Spirito lancia interminati raggi
Spirito lancia interminati raggi
ai territori che potrà esplorare
è la tua nuova fibra, che tu assaggi:
reggerà nuovo ciclo esistenziale
Fai attenzione a interpretar gli eventi
e troppo non sentirtene umiliato
sai che sono eccessivi gli sgomenti
laddove cattiva sorte ha dominato
Vide la morte il potenziale immenso
tuttavia - e ciò chiama vendetta
se l'Inferiore, privo di buon senso
ottenne su di te vittoria netta
Forche caudine, bieche di lentezza
esso t'impose smisuratamente
sparse per ogni dove - e tanta asprezza
volle ogni tua conquista contingente
Dividi in due gli sforzi: sai che devi
digià sbrogliarti da una situazione
pratica - ma ogni lembo che sollevi
di Conoscenza, espande la tua azione
Artistica rivalsa è viatico al futuro
inoltre rappresenta una denuncia
del già avvenuto e blocca il venturo
ripetersi del mal, sull'altra guancia
Sguardo superficiale è sconsolato
su questo presente vuoto di speranza
esiste però sempre un altro lato:
s'arrampica su questo la mia danza.
domenica 15 dicembre 2019
Ponte per l'infinito
Ecco che maledici
te stesso quando vedi
vani i tuoi sacrifici
scarsi i rimedi
ma già un miglioramento
si suggerisce ai sensi
per il distaccamento
dal peso di universi
da dissodare in fretta
da acquisir totali
perché vita negletta
non ci regali
ben il futuro guasto
dal caos mirabolante
quello che ci è rimasto
effimero l'istante
eppure ancor non siamo
giunti al capolinea
puoi costruire un piano
la vita continua
le condizioni improbe
certo sono aggravate
da civiltà che cade
da genti scellerate
ma è rispettando quelle
che ancora puoi salvarti
vederne delle belle
che sappian confortarti
esser più bello tu
come sognamo tutti
stabile un poco più
forte di nuovi tratti
di materiale vita
e di possedimenti
riducan la salita
dei tuoi più veri intenti
che si conserveranno:
il mondo delle idee
anche se non lo sanno
è colmo di trincee
richiede mille astuzie
magie d'artificieri
studiar nelle minuzie
piani, edifici interi.
Già per una di quelle
io non mi espongo al vento
per aver caramelle
che mi faccian contento
non val la pena infatti
partire prematuri
pieni ancor di difetti
e quando ancor futuri
sono i grandi sfaceli
che minan le certezze
le istituzioni ostili
le piccole bellezze
allorché tu potrai
con un colpo di mano
spazzar via tutto ormai
ora che dio è il titano
e ben ricostruire
sereno e non più ardito
regno che possa dire
ponte per l'infinito.
mercoledì 11 dicembre 2019
Sostanze impensate
Fa che ci siano sostanze
impensate
dentro il solingo percorso
ti siano amanti dorate
e voci amiche sul corso
Schiudi segreti gentili
sii il padrone del regno
sassi non ti sono ostili
e ti ripagano impegno
Ogni contatto delude
scabro
nella soverchia realtà:
devi dipingerne il quadro,
il negativo si
proietterà...
...quindi, a stravolger
l'assetto
e non importano gli anni
che avrò
se un lavoro perfetto
a quel domani consegnerò.
Sarà già sol quel che
potevo fare
gioia più rapida sai, era
esclusa
oltre i confini di questo
mare
ben m'ispirava la musa
Allora dev'esserci
intervento esterno:
venga a premiare la morte
vivente
per aver retto sopra il
suo perno
s'invertirà la vita
morente.
venerdì 29 novembre 2019
Tela vetrosa
Notte convulsa d'incubi
si fonde con la realtà
lavoro alieno sembra sfasare
guastar la psiche e la
vita tutta
solitudine guarisce,
lenisce, ottiene
grazie alla mente eccellente
se sol compare il prossimo
tutto ferisce e guasta
parente amico donna passante
non importa
prospetti vincenti sono affossati
dal negativo contatto
con una realtà umana
d'identica feccia
ancora una volta
idealizzata
contingente sfortuna
è solo l'insieme, di chi da
lontano
ti vuole male
e il nemico gode
ogni tua sconfitta
pesta sul morbido
infetta la piaga
reazione virale solleva
tutti i demoni del passato
irrisolto
tutti i conti in sospeso
i conflitti eterni
immagini storpie si storcono
ancora
s'intridon di marcio
inaccettabili
sai che nulla è indelebile
ma atrocemente duole
ora devi creare un mondo,
una vita, una conoscenza
sotto la cupola scura di
quel passato
che t'incapretta infame
non puoi agire, di sacro
istinto
razionale cautela, t'impone
la tela vetrosa
non vedeste consimile
cattivo gioco
sbottaste animaleschi
per molto meno
di cui foste altresì
responsabili
buttaste la colpa
all'esterno
la puniste con furor
distruttivo
di virtù, per questo, non
potete parlare
bimbi viziati d'età
veneranda
ma or vi dico questo
ogni mareggiata passerà
e già entro d'essa mi muovo
meglio
la mia guerra durerà fino
alla fine
sento un destino che dai
bassifondi
assurge agli apici
dell'esistenza
mercoledì 27 novembre 2019
La battaglia ideale
Se chiaro fosse il computo
ben delle forze iniziali
schierate in campo - il compito
sarebbe tra i più banali
di preveder vincitori e vinti
nonché il sommario andamento
dei bellicosi eventi
da come è disposto lo schieramento
Nella battaglia della Cultura
impari sembra il confronto
ma se ne colgo ben la struttura
posso lanciarle l'affronto
Grazie ai concetti, posso isolare
ben ogni singola frangia
ed il mio antidoto somministrare
con un giudizio che trancia
con tre parol, tutto il male
sparire dal tabellone:
resta soltanto lo Stato Ideale,
servita ai giovani è la Rivoluzione.
domenica 24 novembre 2019
Parole giganti
Bieche le mani t'insinuano
di personaggi sì ambigui
spine nell'animo - e
seguono
se tu con loro prosegui
Non cogli chiaro laddove
perfida sta l'intenzione
o dove solo si muove
nudo pensiero cialtrone
Che ben ferisce ugualmente
guardati accorto od il
seme
cresce poi maestosamente
viaggiando nelle tue vene
Cresce però anche
saggezza
proprio da quella ferita
come una quercia - e
l'ebbrezza
al culmine della salita
Qui come altrove non puoi
rapido tu rivalerti
che lor comprendano noi
non credo possa accaderti
Il tentativo è maldestro
ben tante volte tentato
devi usar tutto il tuo
estro
se il danno non vuoi
raddoppiato
Meglio sfogarti alla carta
creando un universale
formula – meglio se
corta
facile a memorizzare
Qualcuno disse, ingenuo
interessante il mio verbo
men la mia vita – ma il
genio
la sua risposta ha in
serbo
Bella sarebbe una vita
che per il mondo avventure
semini ed esca riuscita
con gloria del vincitore
Ma il suo taccuino di
viaggio
sarebbe povero dentro
a dire il vero, come il
coraggio
di chi non vive nell'antro
Dell'oppressione vitale
dell'amarezza infinita
schiava del mondo – e lo
vuole sfidare
per ribaltar la partita
Sol queste pietre pesanti
sulla più tenera erba
danno parole giganti
ch'egli al futuro riserba.
domenica 10 novembre 2019
Convergenze
Suadente una linea di calore
ti attiri a disegnare nuove linee
siano di vita oppure di parole
saranno esse eternamente estranee?
Tremante e ardito per i tuoi sentieri
t'incroci riluttante a quelli altrui
feriscono di ghiaccio i lor pensieri
forse non vuoi conoscere altri bui
Fiacco d'imprese lunghe e tanto sole
che sol dan risultati sulla carta
non sembrano spettarti altre cazzuole
la vita qui s'accorcia e poi s'incarta
Quel che per altri fu un parco giochi
per te fu inferno senza spiegazione
primo motore immobile dei moti
la differenza innata tra persone
Ma forse che s'incontrino lontane
linee partite così divergenti
la tua che disegnava un'area immane
le lor dirette a più banali intenti?
Mostro marino sembra più distante
sopito sotto strati di presente
raccogli nuove armi, e le sue ante
riapri ancora - periodicamente
Così bandiera e spada affinando
prepari tu quel giorno sì fatale:
se sia di scontro, te lo raccomando
- oppur conciliazione universale.
Infinite sono le strade
La fiamma della vita
non è abbastanza forte
per credere di poter divampare
Una causa nebulosa
vuole un lento suicidio
clima spettrale
quotidiane pillole di morte
Devi onorare il compito,
devi?
Il terrore chiama accortezza
confusione, elusione
punta l'obiettivo
Infinite sono le strade
del combattimento
se lavoro porta lavoro
arte porta arte
saggezza porta saggezza
e ora qui impariamo a costruire
su fragili zattere di terra
voglio vivere ogni mia singola parola.
giovedì 31 ottobre 2019
Riflessione vitale
La
vita deve trovare un canale di scorrimento, irriverente e ardita tra
tutti i fattori che le sono ostili, proseguire su un sentiero di
vittoria in piena
felicità: solo
questo consente il
trapasso; non importa
quanto esso sia angusto, tortuoso o sotterraneo: ma la battaglia per
la vita non può essere arresa o disertata. Ogni mortificazione è
infatti imposizione
soverchia delle circostanze, è il dover
sottostare al tallone di chi ti odia, o a biechi strati d'umana
incomprensione; ma ogni rinuncia e sopportazione del dolore sono
temporanei:
ed invero rivolti a una maggiore affermazione
della vita. Il vero martire è sempre un vittorioso, mai un
rinunciatario. La sua religiosità consiste nel non mollare. Il suo
senso del sacro non è altro che amore per la vita. Egli ne sacrifica
invero gli elementi ininfluenti o soffocanti la più pura essenza,
quelli che ne impediscono la piena realizzazione, ancorché
posticipata: quest'essenza non viene invero mai
sacrificata. Si disprezza tutto per avere tutto, ossia si rifiuta il
parziale e l'imperfetto, un'offesa all'Archetipo, all'Idea della
Vita; si combatte contro la morte, imponendola a ciò che soffre, in
quanto imperfetto o incompleto.
Nell'eroe
il nichilismo è viatico per l'assolutismo, per l'affermazione
assoluta a partire da circostanze pessime, ed egli vuol toccare il
fondo per darsi la spinta più poderosa verso la suprema altitudine.
giovedì 24 ottobre 2019
Nodi cruciali
Nei nodi cruciali
della storia mi stringono
acché la mia mente
sanguinante li sciolga
La pioggia nera della menzogna
dilava i bianchi continenti
...vedranno mai un nuovo sole?
della storia mi stringono
acché la mia mente
sanguinante li sciolga
La pioggia nera della menzogna
dilava i bianchi continenti
...vedranno mai un nuovo sole?
Ai nuovi illusi
Cadon le dispute estetiche
Cadono quelle politiche
Cadon le etiche
Restiamo scaglie cangianti
ora quiete ora irrequiete
alla ricerca di
un piacere momentaneo
fino alla fine.
Resta quello che abbiamo fissato
in tempi battaglieri
un universale che servirà
ai nuovi combattenti
i nuovi illusi.
Cadono quelle politiche
Cadon le etiche
Restiamo scaglie cangianti
ora quiete ora irrequiete
alla ricerca di
un piacere momentaneo
fino alla fine.
Resta quello che abbiamo fissato
in tempi battaglieri
un universale che servirà
ai nuovi combattenti
i nuovi illusi.
Saggezza d'autunno
È
la prontezza della reazione
che
la natura sovente premia
rancida
e lenta una punizione
colpisce
chi non punisce infamia
riconoscendola
immediatamente
e
sparandole contro adeguato strale
la
debolezza contingente
è
poi difficile da rimediare
perciò
devi star sempre sull'attenti
lucido,
energico, onde sventare
tra
le sconfitte, le più frequenti
da
parte di chi ne sa approfittare
ma
ancora meglio è la prevenzione
coglier
da lungi una minaccia
senza
aspettare che il suo sperone
si
stampi cinico sulla tua faccia
ciò
che non uccide rende più forte
colui
che eredita le tue conoscenze
ma
chi abbia mai assaggiato la morte
ne
porta dentro le recrudescenze
nessun
tessuto possiede più gioia
di
quel che non ha mai subito strappi
e
non scambiare per grigia noia
la
quieta salute che volge in avanti
quando
prudenza giunge al suo maggio
solo
temendo quel che è da temere
lei
si concilia con il coraggio
e
sa ora quanto ne deve tenere.
mercoledì 23 ottobre 2019
Senti l'archetipo
Un
motivo c’è se tu non vuoi
legger
più quel che ti ammaliava
in
giovinezza d’acerba virtù
che
le risposte cercava
presso
altri spiriti – e per quanto maestosi
mai
ti daranno più nobili frutti
di
quelli raccolti laddove tu osi
abbandonarli
come antichi relitti.
Lascia
soltanto il ricordo
che
ne hai avuto allorché la vita
te
ne concesse il contatto – ormai sordo
a
questo punto della partita
riprenderli
in mano è assai deludente
ed
anche quelli che hai trascurato
sono
una massa stantia e senescente
non
valgono un solo momento vissuto
tanto
che il mondo – da loro plasmato
ora
conserva le essenze urticanti
di
quegli errori – cui non puoi essere grato
e
più che indietro, conta guardare avanti.
Studiare
il presente vuole già dire
studiare
il passato: che in esso rimane
come
una forza latente
fatta
di anime umane.
Sono
gli eterni nemici che tu
devi
affrontare nelle odierne vesti
evitando
che loro antica virtù
or
già corrosa – t’arresti
o
che il livore si moltiplichi ancor
per
le partite già perse
meschinamente
e con disonor
di
quelle genti perverse
senti
l’archetipo – ce l’hai nel cuor
avversa
d’istinto ciò che è difforme
la
volontà già conosce il valor
e
del pensiero non segue le orme.
Fuori dal verso
Vale a contare le onde
assimilar questi oggetti:
Libri - parole profonde
tuttavia sgorgano rare dai petti
D'uomini che molto abbiano osato
in scabre epoche ostili
come son tutte - all'illuminato
che ben ne staglia i profili
Allora forse un metodo c'è
osserva dal promontorio
l'onda più alta avvicinarsi a te
senti il suo vento d'augurio
E buttati in mare con sicurezza
sol quella dèi cavalcare
l'altre son frutto di debole brezza
non val la pena, per esse, affondare
La perdizion della vita ti angustia
pensiero impavido volge lo sguardo
a nuove torri lontane e s'industria:
giungere ad esse è incantevole azzardo
Quel che è davvero impossibile
non è previsto si debba affrontare
fu un tuo nemico, invisibile
in quell'inganno a volerti incastrare
Vita può essere piena
entro il suo tempo vitale
già alleggerisce la schiena
sento il sapore del sale
Ed il veleno degli inferiori
può altrimenti esser disperso
vita che hai dentro, buttala fuori
buttala fuori dal verso.
martedì 22 ottobre 2019
La favola della democrazia
Indici un giorno di anarchia e troverai la popolazione nel panico. Libertà significa infatti autonomia intellettuale e coraggio nell'assumersi responsabilità: qualità possedute da pochi. Dona la libertà a chi non le possiede e lo vedrai innanzitutto guardarsi intorno per sincerarsi di cosa stiano facendo gli altri: il gruppo più numeroso (dunque all'apparenza affidabile) oppure una persona forte che possa fungere da guida. Il metodo migliore per stroncare, ed in tal modo vanificare, le pretese intellettuali dei mediocri, è quello di metterle di fronte alla solitudine e alla responsabilità del giudizio: qui crollano tutte le loro certezze. In Democrazia le decisioni non sono mai personali, ma sempre collegiali o collettive, e la responsabilità è distribuita e diluita fino ad essere di fatto dissolta e non più percepita come tale, nonché concretamente impunita. Il popolo non si rende conto che solo a queste condizioni, ossia sotto l'egida protettiva di un gruppo fattivamente irresponsabile, è disposto ad assumersi quella Sovranità, attribuitagli come diritto inalienabile dalle carte costituzionali.
Qualora poi gli venisse fatto presente che il vero potere non spetta a lui, e nemmeno ai suoi rappresentanti eletti, ma a soggetti terzi altolocati ed indicati genericamente e vagamente con epiteti come "Poteri Forti", egli non farebbe una piega, non leverebbe una sola parola di protesta: il loro spirito gregario esprimerebbe invece la tacita sentenza "laddove c'è forza, io mi ci assoggetto" e proseguirebbe il cammino, narcisisticamente illuso di governare ma invero inconsciamente rassicurato del non doverlo mai fare. Le rivoluzioni democratiche sono infatti volute e pianificate da tali gruppi di potere, dagli intenti sovversivi, giammai direttamente dal popolo, che viene solo utilizzato per instaurare una nuova autorità di fatto, sia essa dichiarata od occulta.
sabato 19 ottobre 2019
Prosegue il tormento dell'ambiguità
Non misero molti alla prova
la loro bontà nel confronto
con vita crudele e che osa
per mani meschine sfregiare il tuo volto
Prosegue il tormento dell'ambiguità
colei che non tocca il malvagio
che agisce con serenità
l'umore né nero né grigio
M'avventurai per una strada
che solo compete agli eletti
competere qui non mi aggrada
si è di conseguenza reietti
Io sento la cupola scura
fiaccarmi ed opprimermi dentro
amica può essere ancor la natura
ma tutto l'umano c'è dentro
Il compito amaro si proietta negli anni
io debbo trovare dei diversivi
che affreschino bene i miei panni
finché avrò forgiato i miei detersivi.
venerdì 18 ottobre 2019
All'alba nuova
Nelle stanze interne io devo
vivere un mondo e una vita
in questo posto io sono un divo
qui hanno cacciato la mia partita
quante battaglie non combattute
o perse assai malamente
... sittante vite sono dovute
andare a vivere sol nella mente
E qui non manca però l'avventura
muoversi nei labirinti
ti fa conoscere sconforto e paura
melma che sale gli stinchi
Devo spazzar queste sabbie mobili
salvarne solo pochi granelli
convinto che, a vivere nobili
bastino ben solo quelli
Forse ringrazio la mia prudenza
che oramai da molto tempo
dice metà solo, di quel che pensa
per non allungare il tempo
Ricordo meglio fino a qual punto
fu istituita la mediocrità
a soffocar la corolla del giunco
doveva essere impresa e sarà...
crescere interi e rivolgersi al sole
che all'alba nuova possa incendiare
i nostri contorni, e le nostre suole:
che possan correre, vincere, amare.
Frammenti di passaggio
I
Bevo una red bull
La vita sociale si svuota d'interesse
Siamo spine reciproche
Brodaglie indigeste
Il mio immenso potenziale va in malora
E chissenefrega
Proprio nessuno ci ha tenuto
M'intrattengo con me stesso
Mi racconto quel che voglio dire
Se ci fosse un fuoco, in questo bar del cazzo
Sarebbe meglio
II
Bassa fiumana egoica
che insidia il calcagno
lento di un'anima stoica
dove sarà il suo guadagno?
III
La lotta per la vita
procede più cruda e senza
esclusione di colpi
giacché a chi la perde
restano le sue scorie
Un lampo - ad ottenere
il Godimento
poi la fine straziata
Siamo insofferenti
palle di odio
brame viventi
al quinto stadio
e siamo deboli e insufficienti
aggrappati ad effimeri appigli
per non disperare
lunedì 14 ottobre 2019
Promemoria
Questa occlusione respiratoria
e questo vomito che manda il sangue
alla testa, e questa fiacca
generalizzata sono
emblema della vita, di quel che ci fa e
pensa di noi.
Sono immerso nel disprezzo. E ricambio.
domenica 13 ottobre 2019
Stoico veliero
Ancor sarai lento a svanire, Inferno
ed ogni zefiro che allieterà
non smuoverà dal suo perno
vita che - letteraria, cadrà
cadrà come i vecchi, e si farà più
male
ma le intuizioni che ho visto
spander le ali dell'ideale
meritan forse tal rischio
così m'invento una prospettiva
che stoica resiste alla vita calante
quando nelle tue vene era viva
e ti vedeva al volante
d'un ardito veliero, che inver
presentiva
l'abisso che l'attendeva davante.
mercoledì 9 ottobre 2019
Al tuo campanile
Più
degenera il tutto, e le strade, e i servizi
più
si apre la forbice tra gli esecutori
che
in vigore tengano il sistema dei vizi
e
quelli che studino come uscirne fuori
Invece
ti vogliono assoldato alla schiera
dei
meccanici, proprio per impedire
che
l'immane tuo sforzo, da mattina a sera
nel
suo nobile intento possa riuscire
Ma
l'istinto ti porta, su ogni piccola base
a
portar nuove pietre al tuo campanile
la
tua retta ambizione non rispetta la fase
che
sol sembra aiutarti, ma ti vuole tradire
Vorrei
esser già vecchio, per rimpiangere meno
il
mio volto privato di storie splendenti
ma
le infide sponde di un mondo alieno
mostrano
illusorie le speranze gaudenti
Devi
rassegnarti, tu sei qui per un compito
e
converga ogni forza in quella direzione
quelle
che gli hai sottratto, in qualsiasi ambito
ti
han portato sconfitte, un amaro sperone.
lunedì 7 ottobre 2019
La vita è fuori controllo
Son sempre stati, Coraggio e Fatica
rimedi alle colpe dei subumani
che con la loro inutile vita
consuman del nobile il cuor e le mani
Ma quella che appare determinazione
già muore domani, per la comparsa
il mutamento di una condizione
la forza maggiore d'una circostanza
E ciò che allettava non alletta più
ciò ch'era ben fattibile è improbo:
non fare pronostici, non farli più
non proclamare uno scopo ed un modo.
Squarciano il velo di Maya
Il clima ostile dentro il corpo
chiede più forza - o forti calmanti
note gentili che trovino posto
tra sterpi urticanti
Dei sensi sorgono anuovo le istanze
che li vedevan sopiti
traggono nuove speranze
ma ti riportano ai dubbi infiniti
I vecchi parlano di soldi e d'acciacchi
noi ben di cosmici sogni e battaglie
che son reali - e rendono fiacchi
ben pria del tempo che cadan le foglie
Quel che ci han fatto storicamente
è sì profondo che lungo nel tempo
dobbiam protenderci analogamente
già, fino a raddrizzar tutto quanto
Ma questa vita è un insulto alla
stessa
ad ogni passo mortificata
e non scordarti la vera premessa:
l'aver la sfida accettata
Versi ti affrancano per mezz'ora
poi devi darne dei nuovi
sai, non ne arriva alla gente una sola:
ma l'importante è che ti muovi
Smagali tutti, smaga anche te stesso
almen capirai fino in fondo
quanto profondo è l'umano cesso
non nutrirai più illusioni sul mondo
Ecco perché il passato è al sicuro:
rende sensibile nel presente
ogni ingiustizia, ogni punto scuro
sicché d'indagarlo un uomo si sente
Questa tormenta interiore
ben ne riflette migliaia
realmente avvenute: l'odio e l'amore
squarciano il velo di Maya.
Se solo avessimo percezione
Bollon gli orgogli delle
umane genti
gelosi d'ogni affermazione
che minima arraffino altri
talenti
il chiasmo è la suprema
passione
s'avvinghia alla vanità
lussuria
e d'ogni bene vuol fare
incetta
l'avidità – che nella
goduria
vuol consumare la sua
vendetta
abbiamo paura d'invidiare
ed invidiam chi non ha paura
o chi ce l'ha ed evita uno
strale
senza riceverne alcuna
iattura
se solo avessimo percezione
realistica della costante
bolgia
che agita i cuori delle
persone
aspetteremmo che il sonno ci
colga
poiché nessuno
sopporterebbe
ben la fittissima tempesta
di odi
che ogni confronto comporta
e crebbe
nel tempo, che ingrossa i
nodi
se ben li falci superbo
pettine
oppur che balsamo riflessivo
lento li sciolga – il più
dolce nettare
sembra arrivare soltanto
tardivo
eppure questo fa parte del
gioco:
sembra che fare giustizia a un uomo
sembra che fare giustizia a un uomo
sia farla al mondo, ed ogni
suo loco
or vendicato, conceda il
perdono.
domenica 6 ottobre 2019
Alle radici del male
Il grande spirito non può ignorare
per l'illusione d'esser felice
in questo spazio - le radici del male
ogni più breve strada è un'attrice
Io non mi adatto a raccoglier le briciole
del bene che vi appartiene
fari diventeran le mie lucciole
ne prenderò a mani piene
Se sol resisto nelle mie posizioni
io troverò il mio modo
di dimostrar con parole e azioni
che un pianoforte era intorno al chiodo
Se non lo faccio, io dovrò ammettere
che avevo sempre sbagliato
e poi perire tra le mie lettere
ancor da voi ingannato
Questa è la vita che accetto
il tempo non è un problema
solo conquisto l'oggetto
dell'ambizione suprema.
sabato 5 ottobre 2019
Ad uomo che è divenuto pietra
Invano potrebbe sorrider la vita
ad uomo che è divenuto pietra
perché tanto a lungo gli fu proibita
che dinanzi ad essa il suo cuore arretra
Così è il tuo corpo a cassare il dilemma
di cosa inseguir – riducendo la fiamma
che ora puoi osservare con tutta flemma
finire di spegnersi come quieta condanna
Quando hai finito di perdere hai vinto
finalmente libero dal rimpianto
sicché meno ambiguo e più impavido istinto
si rivolga alle strade accanto
Qui può cogliere i frutti dell'eterno giardino
cui sentieri spinosi proibivan l'ingresso
solo ai pusillanimi, il cui chiaro destino
è – morendo per sempre – vivere adesso.
giovedì 3 ottobre 2019
Per gradi comprendendo ciò che è scritto
Se risoluto stavi per salpare
lieto d'aver mollato dei macigni
senza temere più che lo scalpore
potesse ben distruggere i tuoi sogni
ebbene ora ti desti all'illusione
l'ennesima - che alcun ti possa dare
una fetta cospicua d'attenzione
oppure legger senza sbigottire
Vivono su altri piani, e ancora a lungo
staranno all'abitudine ancorati
violenza delle idee alle quali tengo
darebbe adito ad esser violentati
Ma allora qual sentiero resta ancora,
di suoni melanconici agghindato,
se non che fino all'ultima tua ora
devi restare solo e sciagurato?
Di già avvertito, un calo di passione
sì per la vita, stava ad allentare
di ciò che era già perso la tensione
e a perder si poteva continuare
sempre più fiacca è la reazione attiva
più spenta la fiducia che ti veda
prendere in mano la stagion tardiva
dandole finalmente un'altra piega
Io sento il fato muoversi in me
darmi sentore degli oscuri piani
che cinico rimugina tra sé
quando e che sbocco dare a sforzi umani
Indomito vivrò alla giornata
per gradi comprendendo ciò che è scritto
già nella tua natura contornata
da mondo alien che ancor non ti ha sconfitto.
mercoledì 2 ottobre 2019
Devo svuotar la brocca
Svuota la volontà
si pretende il mondano
la soggettività
l'avere roba in mano
Senza contropartita
la virtù si rifiuta
d'essere buona e ardita
e si ritira muta
Immerso nella melma
sempre condizionato
forzato nella calma
sempre più avvelenato
Sotto la mia coscienza
vivono dei ricordi
d'umiliazione immensa
non ti stupir se mordi
Voglio sia guadagnato
il mio arrivare in cima
che ogni strapiombo ingrato
abbia un'inversa rima
E sono così stanco
già, di rimare a fondo
non darebbero un franco
ai terreni che sondo
Superficialità
chiama il tuo motoscafo
sguazzare in libertà
prender la vita a sbafo
Non mi servite più
fratelli della penna
sono andato più su
con la mia antenna
E sono stanco già
di quel che ho scritto io
bramo la voluttà
che non sia più sol mio
Devo svuotar la brocca
dentro ai vostri vasi
vuoti - e che sulla bocca
parlino le mie frasi...
domenica 29 settembre 2019
La tua cresta dell'onda
Verità s'impone a chi s'innamora
di un'idea - e inciampa alla dura tagliola
che di ruggine infetta l'animo puro
quei che ignaro del mondo avanzava sicuro
e ora sanguina torvo, ed indomito insiste
a inseguir stessa sorte per altre piste
poiché crede che possa pagar la costanza
e sia vizio di forma e non di sostanza
Ma dacché ogni sostanza tiene una forma
già quest'ultima sì, della prima t'informa
se elemento contrario non l'aveva gradita
il tuo vizio primario è non farla finita
se del primo suo taglio tu non ti accontenti
ed ignori l'abisso del dolore che senti
e giacché si perdona finché si ama
ami sacra l' idea, non la realtà profana
sei così disposto ad autodevastarti
per le sordide mani cui dovevi scansarti
e se poi finalmente si distaccan le sue
tu con sforzo cosciente te ne cerchi altre due
ed avanzi nel mar delle spine, corrotto
maledici l' istinto che ti ci ha indotto
se il bocciolo suo amato si ritrova avvolto
da un involucro umano che di uman non ha molto
Non è saggio cercar ciò che non ti cerca
è funesto il coraggio che dal mal non ti smarca
non è tempo perduto quel che passi sul molo
lancia pur mille sassi, camminando da solo
se soltanto arrivano sull'altra sponda
è sì bene questa, la tua cresta dell'onda
gli affini si parlano col pensiero
ma da un'epoca all'altra: non si parlan davvero
Ma se spirito forte basta a se stesso
svolger questo dovere è ciò che gli è concesso.
martedì 24 settembre 2019
Io salgo dell'odio le note frontiere
Presago che non finirà il
rancore
e non è giusto dimenticare
gli abissi squallidi del
dolore
in cui ti hanno voluto
incastrare
E tu ancor frenato da mille
rispetti
pochi li meritano –
gettali al fuoco
solo i migliori sono stati
reietti
nei peggiori antri di questo
gioco
Felici tutti per negligenza
e l'aver arraffato molto di
più
di quanto hanno speso in
sofferenza
e pure si gongolano d'ignote
virtù
Io non vedrò il giorno
della riscossa
quando sarò pieno nella
bandiera
e non brandirò la mia spada
pazza
di livor che ammazza da
mattina a sera
Troppo da lontano viene il
potere
che mi vede piccolo e
ininfluente
io salgo dell'odio le note
frontiere
sento come un cancro l'umana
gente
Vivrò dentro me, crescendo un mondo
ed astutamente vivrò anche fuori
dall'infame giostra ancora non scendo
fino a che su d'essa io non imperi.
lunedì 23 settembre 2019
Tragica bugia
Che sia mentale o
fisiologica
guasta il mattino la
discrasia
lotti a sanare una vita -
tragica
sinché non scompare
l'ultima bugia
giovedì 19 settembre 2019
Danza ipnotica
Fantasticar d'un passaggio segreto
verso la sponda di là
e una limpida guida cui sarei grato
finché i miei passi si muovono qua
Invece so che altro mondo non c'è
devi perfezionar questo
senza altra guida all'infuori di te
sia il passo lento o più lesto
Le anse amiche saran sempre meno
or che degenera il tutto
già questa radio esclude l'umano
feccia sonora mi vuole distratto
Adattamento sembrava possibile
prosegue il tiramolla
nuovo percorso semi-inagibile
lo fa scoppiare come una bolla
Credo incespicherò sul traguardo
sol arraffando qui e là qualche goccia
di ciò che appaga il cuor e lo sguardo
il resto son smorfie - e pietre in faccia
Realistico appiglio non vede speranza
sol resistenza fino alla fine
sino a che musico inventi una danza
ipnotica - sulle mie rime.
verso la sponda di là
e una limpida guida cui sarei grato
finché i miei passi si muovono qua
Invece so che altro mondo non c'è
devi perfezionar questo
senza altra guida all'infuori di te
sia il passo lento o più lesto
Le anse amiche saran sempre meno
or che degenera il tutto
già questa radio esclude l'umano
feccia sonora mi vuole distratto
Adattamento sembrava possibile
prosegue il tiramolla
nuovo percorso semi-inagibile
lo fa scoppiare come una bolla
Credo incespicherò sul traguardo
sol arraffando qui e là qualche goccia
di ciò che appaga il cuor e lo sguardo
il resto son smorfie - e pietre in faccia
Realistico appiglio non vede speranza
sol resistenza fino alla fine
sino a che musico inventi una danza
ipnotica - sulle mie rime.
mercoledì 18 settembre 2019
Prima del nulla
Intromissioni
a destra e a manca
passaggi
inutili, ganga sistemica
svolge
la vita - rabbiosa e stanca
lotta
con la consistenza anemica
L'odio
che mastico è siderale
bolso
dipana il fardello
lenti
progressi vedo arrivare
senza
gli immondi, sarei un cardello
Io
non vivrò abbastanza a lungo
per
rendermi conto di fino a qual punto
avevo
ragione – giacché questo fungo
ignora
omai le dimensioni che ha assunto
Ingrossa
la pletora della cultura
marcia
e scadente – e tanto costosa
da
guastare la vita di tutta la gente
ma
soprattutto di quella valorosa
Se
le risorse sprecate in tal modo
fossero
spinte in convergenza
a
sostenere il talento di un uomo
della
cui opera non si può far senza!
Invece
sono disparse all'intorno
a
dare adito a milioni di idioti
ad
oscurare la luce del giorno
a
esponenziare la feccia in cui nuoti
Le
ideologie già sono fallaci
spargon
zizzania e falsi concetti
quanto
ai partiti che ne sono ispirati
sono
fucine di biechi interessi
Ma
noi soltanto alle lor condizioni
possiamo
attingere qualche denaro
unico
mezzo che unga i pistoni
verso
un terreno un po' meno amaro
V'erano
stati pensieri fulgenti
su
come spezzare il circolo vizioso
ma
ora il prodotto di quelle menti
si
sperde in un livido bulbo fumoso
Abbandonando
gli ingenui miraggi
di
soluzioni applicabili adesso
spengono
gli animi – e nuovi passaggi
sono
obbligati nell'arabesco
È
ancor piacevole metterli in versi
tappe
di una vita fasulla
messaggi
lanciati negli universi
prima
di esser ridotti a nulla.
sabato 14 settembre 2019
Nostalgia del futuro
Già ho nostalgia delle cose da dire
che un tempo premevano come spini
e nuovo limite dovevan salire
con versi arditi e più cristallini
Ora un assetto ben differente
debbo donare alla mia vettura
sarà il pensiero ben più indolente
le linfe riverso nell'avventura
Ma non in quella politicante
né in creazioni più prodigiose
or cosa affermano parole sante?
la quieta ricerca di ore gioiose
Sarà difficile quanto pattinare
tardivamente - ma voglio un assaggio
di buona vita, e un ex cavaliere
giunge a temere il suo coraggio
E se ora viaggio su questa sponda
non sono avvolto nell'apatia:
sia la speranza che mi circonda,
ossia del futuro la nostalgia.
martedì 10 settembre 2019
A un mondo che mente
Vita
si nega infinita
a
chi la vuol più pulita
sento
l'amaro tagliente
d'un
verso intermittente
stanco,
che smaga se stesso
e
si ritorna appresso
qual
solo ed unico appiglio
il
tuo pensiero è tuo figlio
stingon
miraggi ingannati
d'essere
gratificati
se
tu sei contro, lo sei veramente
vincere
è esser perdente
per
tutta l'esistenza
il
tuo coraggio è pazienza
porgi
alla causa il tributo
sforzo
sì privo d'aiuto
mostrati
persona degna
di
spaccar tutta sta legna
senza
che impulso vitale
possa
morir come tale
dico
di essere stanco
ma
dalla causa io non mi affranco
essa
coincide con me
non
posso vivere come fai te
io
non mi posso adattar veramente
a
un mondo che mente.
sabato 24 agosto 2019
Costruire il fuoco
Asfissia d'intelletto
brancola nel buio
solo di solitaria
guerra interiore
Scarta di lato
prendi la forza
torna alla missione
con sete sublime
Anima e corpo
ancora in mano tua
sol devono destreggiarsi
tra i bidoni velenosi
Sposta lungi la meta
gradualmente decostruisce
il castello - ed il tutto
semplifica
La pletora fu ideata
a creare zavorra
e confondere
in ogni vera cultura
l'eccesso è nemico
C'è un motivo se
il finale non esplode
se il verso langue senz'aria
devi ricominciare a costruire il fuoco.
domenica 18 agosto 2019
Da dove arrivi
Come
possono i nativi americani
traverso
una pellicola
e
tantissimi anni
piegare
il mio cuore a colpa
che
una canzone australe
conforta
ed amplifica
Non
ho confuso il vero idealismo
con
quello fasullo
così
i sentimenti non sono finti
ma
non cesserà quest'ambiguità
verso
l'Altro
dalle
mille maschere
Credevo
di avere fatto
la
scoperta fatidica
la
negazione dell'umanità
alle
sue scorie
ma
ancora queste m'impietosiscono
e
perpetuano il male
Cosa
provano veramente
esse
per noi?
Il
loro cieco aratro
ci
travolge assassino
mentre
ci interroghiamo
Fuori
dalle mie catene
voglio
essere altrove -
qualcosa
di eccelso e lontano
e più
piacevole mi è stato negato
L'anima
geme -
di
questo e di ciò che
non le è stato insegnato
E ho
creduto a una medicina
omeopatica
sulla Menzogna
che
mi ha punto ed intriso ed avvolto
Tutto
ciò che maggiormente
mi
angustiava nei films
era
ciò che Appariva e non Era
Poi
mi sono indurito di menzogne
e
vivo nel completo dominio
di
queste
Se
non appartengo a nessuna comunità
ne
sono anche affrancato
non
ho obblighi verso nessuno
Sporcarsi
le mani porta il saggio
a
distaccarsi – non deve egli
redimere
nessuno
Eppure
si piomba ancora nel fango
Da
dove arrivi, o amor del dolore?
Il riscatto di Sofia
Forse che debba discutere ancora
con la vostra mente fetida e guasta
che inquina il mondo e sempre trascura
raspando il terreno, il salto con
l'asta?
Ho masticato ben troppo a lungo
il pastone viscido dei vostri pensieri
dannoso quanto l'atomico fungo
ignaro di tutti i più giusti sentieri
Ha appreso tutto sì dall'esterno
ciò che più erroneo ben non si può
ora lo impone con passo fermo
sacra saggezza che ci piegò
Sofia usurpata dagli errabondi
stolti falsari, e poi consegnata
al volgo, ad avallarne gli affondi
nel cuor del giusto: che gran porcata!
Ma sarò furbo, ché l'ordinario
mai non stupisce alla lunga distanza
e invece l'ingegno mio originario
emergerà col tempo che avanza
Non confutar ciò che afferma il
cialtrone
merita il mondo che crea il suo
pensiero
non onorarlo di un'elevazione
che non gli è consentita davvero!
Schiaccialo assieme ai suoi biechi
maestri
se ti sarai impadronito dell'arma
che ti consegna le sfere celesti
e non più la voce, ma il corpo
afferma...
Hai assaggiato i loschi tranelli
nella brodaglia ti sei avvoltolato:
voglio sperare non fossero quelli
i terreni limiti di un iniziato!
Smetti per sempre – una buona volta
di sopravvalutar questi vermi
scivola ed ergiti sulla massa stolta
non dedicarle i tuoi sermi
Déi dedicargli, come ti ho detto
sol le tue spade in quel che sarà
il giorno santo e più benedetto
quel che dal mondo li estirperà.
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