Come potran parole
districar tragedie
di un organismo
- pensante?
La notte dilania
d'umiliazione
e trappola
la gola si secca
e soffoca
si cruccia la veglia
di non ricordare tutto
calano impulsi vitali
mentre la conoscenza sembra inutile
poi la ripeschi in versione limitata
ma il nemico è troppo grande
- atroce
chi sembra contro
non sai se lo è veramente
la piramide della corruzione
non può essere scalfita
omertosa fino all'ultimo
- chi è ancora pulito?
Braccati in casa
a morire ancora
quando flebili speranze
ti facevan lottare
prospettive mozzate
dal demonio onnipotente
capivo che la vita è più
avara, più cruda e si deve puntare a
meno
ma realizzarlo, in pieno
cerca vittorie possibili
ma come si può rinunciare
all'ambizione vera?
e come si può non vivere il futuro
in un'ottica compensativa del passato?
un passato che son le tue carni
entro cui il pensiero viaggia
come ignorare ciò che s'impone
in te - da lungi o da vicino?
stamane mi arriva l'ultimo libro...e
allora?
non me ne faccio molto di essere un
poeta
ma non son cambiato, e non cambierò
il sistema declina ed assesta il suo
ultimo
mirabile colpo alla civiltà...
proprio mentre io
tardivamente
cambiavo direzione
verso una conciliazione temporanea
alla fine, chi ha la visione dall'alto
comprende la morsa, e ne intuisce gli
esiti
non voglio più intuire, voglio uscire!
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