Se
persa un tanto hai l’ispirazione
tornatene
a contatto con la gente
ché
l’ingiustizia – squallido sperone
ti
strazi il cuor e stimoli la mente
che
già non può lenir codesto fatto
cambiar
le teste, rilanciar maldestro
discorso
a chi t’accusa di un misfatto,
d’esser
ciò che non sei: l’onor sequestro.
s’appigliano
a qualsiasi buon pretesto
per
dirti frase che – mortificante
t’inchiodi
e gli conceda di far testo
come
giammai compete a un non-pensante
guastarti
è la lor soddisfazione
brutalizzar
ciò che – lui l’intuisce -
è
ben più fine in senso, e ha più ragione
ma
implicita condanna non gradisce
si
muove allor d’anticipo e ti offende
e
spesso non sei pronto a replicare
vincente
alle sue parole orrende
sicché
tu, accorto, devi realizzare
che
se perseverando in questa strada
tu
vai, sei ben diabolico, ed ingenuo:
ben
più la solitudine ti appaga
non
invitar chiunque nel tuo regno
ne
strappa i fior, ne urta le fontane
ne
ignora ben il senso ed il disegno
lo
usa a parco giochi pel suo cane
abbaia
e con le unghie lascia il segno
A
volte è l’incoscienza che ferisce
ma
ben più spesso, abbiamo una ripicca
per
ciò che – giusto – pur lo infastidisce:
vorrebbe
or la tua testa su una picca.
Sul
piatto tu non dargliela servita
lo
fai – giacché tu cerchi compagnia:
colei
non hai trovato per la vita,
ma
non è il caso di buttarsi via.
Nessun commento:
Posta un commento