Come
tu capirai
Grande
Anima
qual
terribili tarli
e
pestilenze corrosero
la
mia – cosicché
dalla
tua parve esser sì lontana
e
ormai irriconoscibile
all’occhio
comune!
Tutto
dovetti ricostruire
risalendo
paludi nere
cesellando
concetti
dieci
volte distorti
purezze
racchiuse
in
orride incrostazioni!
In
quanti inganni
e
posizioni false
dovetti
avvoltolarmi,
presenziare
ardito?
Troppo
tardi incontrai te
come
maestro – tanto lontano ormai
in
tempi perduti.
Ma
ti feci lo stesso omaggio
che
supplichevole chiedo a te…
Io
riesumai il tuo vero volto
il
tuo spirito, mantenni viva
la
tua fiamma, perdonai i tuoi errori
ti
amai tardivo, dopo tanto odio
rivolsi
a te un zefiro di verità
nell’eterna
tormenta delle menzogne.
Ma
sol la storia volge in avanti
non
posso chiederle quell’incontro
bramato
da tutti gli spiriti
combattenti
– che d’intelletto
voglion
fratelli.
Reggiamo
la nostra solitudine
lanciati
verso le nostre mete
inconsciamente
fedeli ai compiti
anche
allorché ce ne distacchiamo
delusi
da tutto e da tutti
feriti
da ognuno.
So
di provenire da più lontano
e
più lontano son destinato ad andare
se
il mio cuore resiste.
Io
preparo la venuta del prossimo Uomo
Ei
perdonerà la mia teoricità
che
tanto pratica fu – e le mie lettere:
poiché
da queste lui poté sorgere.
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