La
pianta si affloscia
o
irrigidisce
sotto
anni ingrati
il
suo nerbo impigrisce
dinanzi
a sforzi alienati
vi
è il tempo debito del raccolto
la
terra stanca non dà più nulla
se
insisti, sol qualche frutto smorto
fin
dalla culla
puoi
solo muoverti, a un certo punto
sopra
le basi di già innestate
sperando
che bastino, reggano l'urto
e
le sbandate
e
ti conducano alla meta disiata
essendo
migliore dei tuoi avversari
or
solo puoi, con un'impennata
dar
qualche perla in momenti rari
saggio
t'accorgi di che ore sono
ma
ancor t'inquieti di questo mondo
di
crudeltà e d'abbandono
d'iniquità
sullo sfondo
inesorabile
il giudizio sbagliato
come
ogni bieca persecuzione
di
un innocente – e l'ostacolo ingrato
s'aggiunge
ai molti, contro ogni sua azione
passioni
di porci erompono fiere
toste
a pretender appago e vendette
entrano
e guastano le cause più vere
causano
tante sconfitte
l'incubo
incombe al tuo sonno
ed
un cavallo ti carica astioso
vuol
esser forse un accenno
a
ciò che aspetta un uomo famoso?
Più
in alto hai puntato, più nemici tu hai
e
quanto a tirarti indietro
sai,
per orgoglio, non ci riuscirai
t'aspetta
il bosco di vetro
vita
da monaco ti è suggerita
da
chi l'aveva nel sangue
la
proiezione è sempre inserita
l'identità
non si estingue
ma
puoi comprendere per riduzione
già
tutto quello che ti sta di sotto
che
è meno complesso, ma l'estensione
invece
non ha mai dato profitto
intendo
dire che vi capisco
già
mentre voi non capite me
ed
è così che ora io mi arrischio
a
conquistare il trono del Re
sol
di lassù un'anima piena
può
non subire ogni strale all'intorno
ma
indirizzare la scena
finché
tramonti quest'empio giorno.