S'agita e duol l'interno sconquassato
ruspa plebea l'investì improvvisa
irremovibile, il pensiero sciagurato
in cuor t'imprime il sigillo - e sul viso
Senza coscienza falciò il tuo giardino
storico di perlacee conquiste
l'accusa bieca ti pose al confino
ignara di sanguinose piste
In tale luogo buio
dove perì la tua dignità
si strinse alla gola il nodo scorsoio
uccise l'arte e la voluttà
E geme in subbuglio tutta la tua storia
si frange un equilibrio precario
vittima della cinica boria
con cui ti dipinse il meschino falsario
Mano gentile lenisce l'infermo
torna speranza che il mondo non sia
copia sputata dell'empio bastardo
e non siano sol croci lungo la via
Gente che vede, poiché vide, e visse
ancora esiste, e tu parla per questi
non nel contatto tagliente e triste
con chi non comprende gli sforzi onesti
Coi primi bastano poche parole
molte, ai secondi, sono sprecate
altrove han condotto le loro suole
e le lor viste sono annebbiate
Chi non segue, ma giudica la partita
strappagli l'abbonamento
che si guadagni con la fatica
il minimo aggiornamento
E se non t'ama, non corrispondergli
nemmeno la sfera amorosa dell'odio
i suoi veri avversari sapranno fottergli
la sicurezza al prossimo stadio
Hai perso tempo in tafferugli
in sfide impari collaterali
cadesti torvo nei loro imbrogli
verso sconfitte che non meritavi
E ora che la visione è cambiata
e più non attendi al traguardo stellare
non farti comunque guastar la giornata
punta te stesso a miglior avvenire
Snobba gli eroi di cartapesta
che giocano senza sentire dolore
entra anche tu in una dolce foresta
proteggi la mente superiore
Dovunque ti sentisti un estraneo
non sai cos'è la comunione
non rendere conto istantaneo
a chiunque incontri, impugna il timone
E deviati dove cazzo stai bene
si son difesi quando avevano torto,
non dovresti sottrarti a parole oscene
ai fiati d'un cervello distorto?