Senza tenacia
diretta a scalzare un giorno
profondissima ingiustizia
dal terreno del mondo
e della mia anima
sarei stato travolto
e derelitto ai margini
a che serve dire che sono stanco?
Sempre avanzerò
poiché non ho scelta
alternando tra finte soluzioni
che son poi galere, trappole
e pungoli
attraverso indegni pezzi di carta
e perdite di tempo vitale
maledicendo ogni prossimo
che non fa nulla
nella giusta direzione
sapendo forse che un giorno
il peso morto della storia
sarà forza inerziale
dalla nostra parte
dolgono in petto
parole spietate del passato
orrende – di amici e nemici
non c'è fine all'immondizia
la ruberia infinita
La diserzione dall'improba battaglia
è controproducente
perché il mondo – e la nostra vita
sono dominati dal nemico
mi chiedo chi può ancora
credere in Dio...
squallida musica negra
alla radio
suoni molesti ed intralci
ovunque
nessuna poesia
nel vostro mondo
la poesia è lo sforzo
di chi resiste.
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